Per dirne una, l'ingresso non era dalla porta, ma dalla finestra. Ed è stato così per circa tre o quattro anni, nella minuscola sede di via Sabotino. Si entrava a qualsiasi ora del giorno, ma anche della notte, e non era così difficile beccare i Sud Sound System a improvvisare freestyle nelle jam session con Dj Lugi e Soul Boy. O, per dirne un'altra, succedeva spesso che il segnale radio sganciasse e chi pensava di parlare dal microfono a un pubblico nell'etere, in realtà non era in onda. Perché bastava un temporale o qualche giornata più ventosa delle altre che i fili si staccassero nel famoso gabbiotto di Radio Radicale, che aveva accettato di ospitare il ripetitore (che è tuttora collocato lì) di quella piccola radio di provincia.
La toppa, però, era peggio del danno. Perché chiunque dei ragazzi si mettesse in macchina su per quelle curve che salgono sulle colline di Lappano e dominano la città di Telesio, quasi ai piedi della Sila cosentina, invece di riparare il guasto a volte finiva per staccare il segnale a qualche altra emittente locale. Poi è arrivato lo streaming, accessibile al link ciroma.org e dacché quel ripetitore copriva solo un'area urbana di poco più di centomila abitanti, con un click queste rumorose frequenze di provincia possono fare ormai il giro del globo.
Qui Sud Italia, Calabria, Cosenza. Dove le lancette dell'orologio atomico di Radio Ciroma continuano a scandire il tempo sui 105.700 fm, ormai da 30 anni, appena compiuti. Fondata da un gruppo di cosentini che aveva preso arte ai movimenti di fine anni '70, tra cui Francesco Febbraio e Marcello Gallo (che ne è il presidente), in dialetto cosentino Ciroma vuol dire, letteralmente, casino misto a caos, e fin dalla sua nascita il 14 febbraio 1990, è sempre stata questo: una radio indipendente, auto organizzata e confusionaria, ma sicuramente uno spazio libero e comunitario. Senza mai un secondo di pubblicità, solo autofinanziamento e qualche donazione. Di certo un presidio molto attivo nella vita culturale, sociale, musicale e politica, non solo della città bruzia, ma di molti eventi che accadevano nel Mezzogiorno.
Anche se è stata costituita a inizio dei '90, si inserisce nel solco delle radio libere e comunitarie come Sherwood di Padova, Radio Alice di Bologna, Radio Onda d'Urto a Roma. Uno spazio "Taz" (zona temporaneamente autonoma, le aree di società temporaneamente liberate dal capitalismo globalista, secondo la definizione dello studioso Hakim Bey) intergenerazionale, che ha visto negli anni giornalisti di punta del panorama calabrese come l'attuale direttore della Lucania Film Commission, Paride Leporace – candidatosi poi anche a sindaco di Cosenza con la lista civica Ciroma – e il docente di fisica, attivista e saggista, Franco Piperno, tra gli altri, collaborare con molti giovani e incentivarli a fare la radio. Senza censura.
Questa neo trentenne emittente ha messo il suo zampino anche nella scena musicale nazionale. Ciroma – assieme proprio a Rockit – ha avuto un ruolo determinante nella nascita della Brunori Sas, "La prima intervista in radio Dario Brunori l'ha rilasciata qui a Ciroma", ricorda Dario Della Rossa, tra i primi conduttori "ciromisti", nonché pianista e tastierista della Brunori Sas. "È successo che Dario aveva appena pubblicato il suo primo album Volume 1 e si trovava qui a Cosenza, nella sua terra. Rockit mandò a intervistarlo la loro corrispondente Ester Apa, altra storica ciromista, alla quale Brunori raccontò che era alla ricerca di una band per portare in tour il disco. Concetto che ribadì qualche giorno dopo ai nostri microfoni, così nella pausa musicale, chiamai in radio e dissi che io, Massimo Palermo e Mirko Onofrio, che già all'epoca componevamo musiche per Libero Teatro, potevamo accompagnarlo. Fu così che nacque la Sas".
Anche Iosonouncane e i Verdena devono "ringraziare" in qualche modo Radio Ciroma. Perché Jacopo Incani aveva dichiarato pubblicamente di essere disponibile ad aprire gratis un concerto dei Verdena. Live che la radio organizzò a Cosenza il 24 maggio 2011: in quell'occasione si conobbero e iniziarono a collaborare. "Da piccola radio di provincia il nostro ruolo fu assolutamente marginale, ma fondamentale allo stesso tempo", rivendica Della Rossa.
Dall'indie rock all'hip hop, durante quelle jam in via Sabotino, terza sede ciromista nella città di Cosenza, cresceva un altro rapper come Mirko Filice, alias Kiave. "La prima volta che presi in mano un microfono e cantai in rima, davanti a un pubblico fu durante un live improvvisato con i rapper Dj Lugi e Soul Boy". Anche Kiave deve tanto alla Ciroma. "Grazie a quel posto io sono diventato rapper e MC, Master of Cerimony. Per me è stato ed è un luogo magico, il teatro di tante prime volte in una città marginale come Cosenza".
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L'articolo Da Brunori a Dj Lugi e Kiave: i 30 anni di musica e libertà di Radio Ciroma di Gianluca Palma è apparso su Rockit.it il 2020-03-30 13:21:00
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