Cantanti che hanno pensato troppo all'Impero Romano

Pare che i maschi almeno una volta al giorno pensino all’Impero Romano, sarà il fascino dei gladiatori o quello della tunica. Ecco una serie di artisti che hanno omaggiato la città eterna, da quella dei tempi di Giulio Cesare fino a oggi, con il nuovo inno horror di Ligabue

Antonello Venditti, il Gladiatore
Antonello Venditti, il Gladiatore

C'è un trend su TikTok e sui social in generale che, per quanto surreale possa sembrare, sta funzionando in tutto il mondo: domandare alle persone quanto spesso pensano all'Impero Romano. Parte tutto dalle ragazze che di solito chiedono ai propri fidanzati questa strana domanda ricevendo risposte sconvolgenti, tipo che alcuni di loro pensano tre volte al giorno all'Impero Romano. I motivi possono essere milioni, dalle invenzioni all'architettura, alle guerre da maschi alpha alla cultura, alla lingua, la filosofia, la mitologia, il film Il Gladiatore che pare essere uno dei più apprezzati della vita... insomma, il risultato è che i maschi pensano tantissimo a Giulio Cesare & co., anche a 1500 anni e rotti dalla sua caduta.

E i cantanti che fanno? Beh, le canzoni su Roma e sul suo passato si sprecano, fanno parte del dna di ogni cantautore romano che si rispetti. Solo Antonello Venditti ne avrà scritte due quintali e non accenna a smettere, eppure ultimamente va parecchio anche la formula "cantante non romano che omaggia Roma con una canzone imbarazzante", chiedere a Max Pezzali e Ligabue in caso.  

Qui sotto abbiamo stilato una lista di canzoni che riguardano, Roma, l'Impero e la modernità, con qualche classicone ma soprattutto con canzoni di oggi che parlano della città eterna da un altro punto di vista. 

 

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Giulio Cesare / Roma Capoccia / Roma Roma / Grazie Roma / C'è un cuore che batte nel cuore di Roma / etc. - Antonello Venditti

Sindaco ad honorem della città, Antonello Venditti è dal 1972 che glorifica Roma nelle sue canzoni. Non smette mai di ringraziarla, di benedirla, un amore viscerale quasi fisico per le piazze, le fontane, i colli, la squadra giallorossa, al punto che secondo noi, Venditti pensa almeno una decina di volte al giorno all'Impero Romano. 

Roma nuda - Franco Califano

Ben diversa la Roma di Califano, quella dei vicoletti e dei disperati che camminano di notte, delle persone che non vincono mai ma che sono piene di buona volontà. Una visione della città degli outsider, ma anche di chi vive più la notte del giorno.

Porta Portese - Claudio Baglioni

La descrizione dello storico mercato nel rione Trastevere da parte di chi ha fatto la storia della nuova scuola romana, un gesto d'amore per Roma e la sua storia.

Vacanze Romane - Matia Bazar

I Matia Bazar non erano romani, ma sapevano come evocare il fascino di Cinecittà, dei film della Dolce Vita felliniana, le operette e tutta l'arte che rende unica la città, ammantata da una nube di mito.

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Classic Sheee - Brakka

Torna imponentissimo l'Impero Romano con un rapper che, come un Alessandro Barbero urbano, ha parlato dell'antica Grecia e dell'antica Roma come se i suoi protagonisti fossero dei moderni mc e ha messo tutto su un disco da ascoltare non solo perché è figo, ma anche per ripassare in vista di una qualche interrogazione (ne abbiamo parlato qui

L'impero - Mannarino

Che sia quello Romano o uno metaforico, Mannarino la risolve sempre nello stesso modo: quando l'impero cade, lui ci beve su. 

Lasciarsi un giorno a Roma - Niccolò Fabi

Una canzone che fa piangere già dal titolo, che ha preso in prestito anche un recente film, per descrivere la fine di una storia che ha per sfondo la città e per centro una serie di parole che bucano il cuore come un pallone. 

Signor Prefetto - Lovegang126

Totalmente diverso il registro dei "fiori nel cemento" come dice Ketama che descrive insieme a Pretty Solero e alla gang un  romanzo criminale tipico della moderna Roma, tra ragazzi cresciuti in strada che tirano su qualche soldo in modo più o meno legale. 

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I nostri anni - Tommaso Paradiso

Una carrellata di pensieri nostalgici tipici di Tommaso Paradiso per la sua città e la gioventù che non torna più. Una versione de Gli anni d'oro degli 883 più casereccia e meno iconica, che parla di Roma, Alberto Sordi e qualche cliché importato da Notte prima degli esami.

Pellaria - Carl Brave x Franco1264

Carlo e Franchino con l'album Polaroid hanno riscoperto il romanesco, che era usato solo nella canzone popolare alla Lando Fiorini o in progetti che tendevano al passato. I due invece sono riusciti a parlare d'amore e di vita normale dei giovani romani di oggi, tra birre e sampietrini.

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Corso Trieste - I Cani

Canzone potentissima di Nicolò Contessa che si avvale dell'aiuto dei Gazebo Penguins per descrivere con due pennellate il disagio di una sera come tante, in una delle vie romane in cui il protagonista rivede nelle facce dei più giovani quell'arroganza e quel tormento del sé stesso adolescente.

Mamma Roma - Coez

Dichiarazione d'amore e di appartenenza per la città eterna da parte di Coez, che dovunque va porta sempre con sé Roma, un po' come quelli che, ormai l'abbiamo capito, portano sempre con sé l'Impero Romano.

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Diploma - Psicologi

Canzone generazionale bella e toccante questa di Lil Kaneki e Drast, che descrive benissimo il disagio cittadino, l'amore e l'inizio di quella che può essere definita lotta di classe. Roma è troppo grigia e si sogna New York.

Bella come Roma - Viito

Hit durata come il gatto in tangenziale questa dei Viito che, nel momento più caldo dell'itpop in cui andavano un sacco di moda i nomi delle città nelle canzoni, riescono addirittura a fare il paragone spicciolo "bella come Roma stronza come Milano". 

Roma - Gazzelle feat. Noyz Narcos

Se quelle di prima erano dichiarazioni d'amore, questa di Gazzelle e Narcos è proprio un aprire il cuore alla città, con un percorso che va dalla loro gioventù a oggi, nel bene e nel male. La definiscono stronza, come a sottolineare che non c'è alcuna parentela coi Viito. 

In questa città - Max Pezzali

Il problema grosso degli omaggi a Roma fatti dai turisti risiede tutto in queste due canzoni finali, probabilmente le più brutte del repertorio dei due colossi: Max Pezzali e Ligabue. Il primo sembra un Wikipedia di tutti i luoghi e i luoghi comuni sulla città, con mille citazioni differenti nessuna delle quali credibile se a cantarle è la voce e l'accento pavese del buon Max, impantanato tra pariolini, EUR, Gianicolo e Villa Borghese, come a dire che le sa tutte.

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Una canzone senza tempo - Ligabue

Veniamo al piatto forte di questa lista, il Liga che probabilmente ha pensato un po' troppo all'Impero Romano, la lupa e i giallorossi al punto di dedicare una canzone a Roma che inizia con la parola "Totti", e non va meglio di così. La sua voce totalmente emiliana per un testo talmente elementare da sembrare un tema delle medie. Premio alla peggior strofa: "Il tassista maledice le famose buche, qualche autobus va a fuoco ma da sopra Monte Mario guarda che presepio". Forse non era il caso. 

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L'articolo Cantanti che hanno pensato troppo all'Impero Romano di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2023-09-20 10:20:00

Tag: roma

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