Se sei unico, arriverai (in Francia)

Prima Madame e poi Francesco Bianconi che pubblicano canzoni in francese, Andrea Laszlo De Simone che suona quasi più lì che in Italia, Giovanni Truppi glorificato da Le Monde come Calcutta e Giorgio Poi. Chi segue le proprie idee, arriva a tutti. Anche fuori dai confini (e dalla globalizzazione)

Madame, Andrea Laszlo De Simone, Giovanni Truppi e Francesco Bianconi da esportazione
Madame, Andrea Laszlo De Simone, Giovanni Truppi e Francesco Bianconi da esportazione

Ricordate quel tipo un po' strano che cantava le canzoni truzze per i telefonini di epoca pre internet 2.0? Non era lui che nel 2006 ci ha ucciso con "Adesso ridacci la nostra Gioconda perché siamo noi i Campioni del Mondo"? Ecco non parliamo certo di lui ma della rivalità atavica tra Italia e Francia fin dai tempi di Napoleone e ancora prima, quando tra i Romani e i Galli non scorreva buon sangue, ma siamo certi che abbiate letto Asterix. Ecco, diciamolo pure: ma quanto è stupida questa rivalità?

Parlando di cose strettamente inerenti al mondo musicale,il french touch ha influenzato più i musicisti italiani (e tutti gli internazionali di classe) di quanto possa aver fatto il supposto italian touch, perché come sappiamo bene, siamo riusciti a esportare solo tre cose a livello musicale dopo l'opera:il prog rock negli anni '70, l'italo disco/dance negli anni '80-'90 e i Måneskin. Bene, questo fatto apparentemente incontrovertibile sembra essere arrivato ad un punto di svolta, perché qualche artista italiano molto originale sta avendo un successo meritato oltre i confini del nostro Paese, dall'acerrimo nemico francese. Che poi così nemico non è.

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Durante le presentazioni dei cantanti di Sanremo, Amadeus ce l'ha fattə a fette ripetendo quanto Giovanni Truppi fosse "famoso in Francia", tutto grazie a un articolo su Le Monde che definiva il cantautore napoletano intitolato "Sulle tracce di Pasolini", che parlava molto bene della scrittura così personale di Truppi: “Sono rari i musicisti capaci di passare dall'infinitamente intimo all'immensamente cosmico: (...) Truppi è uno di questi”. 

 

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Non è la prima volta che Le Monde parla dei nostri artisti, già nel 2018 aveva tessuto le lodi di Calcutta e dell'indie pop all'italiana. Anche LIBERATO va forte in Francia e Giorgio Poi ha addirittura duettato con i Phoenix su Lovelife, sia in tour che su disco. Una vera corrispondenza d'amorosi sensi, ma sappiamo benissimo che la band di Versailles ama il nostro Paese, a cui ha dedicato anche l'album Ti amo.

 

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Madame ha rotto gli argini e ha portato direttamente la sua musica in Francia con un singolo dal titolo Tu m'as compris realizzato in collaborazione con Hatik, pseudonimo del rapper e attore francese Clément Daniel Maxime Penhoat. È la riedizione della canzone Tu mi hai capito, feat. Sferaebbasta, ma la scalata all'Eliseo di Madame non si ferma qui: entro la fine dell'anno è previsto un ep tutto in francese della cantautrice urban ventenne, che con il suo album Madame ha conquistato il doppio Disco di Platino e che nel 2021 è risultato l'album più venduto da una donna in Italia.

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Andrea Laszlo De Simone negli ultimi tempi ha suonato quasi più in Francia che in Italia: il 2 e 3 dicembre è stato al Transmusicales Festival a Rennes e ha fatto conoscere la sua classe, che sembra molto apprezzata da quelle parti. Nove musicisti, un'orchestra fatta di archi e synth, cori e fiati, che coniuga la canzone italiana degli anni '60 e '70 insieme con le nuove sonorità e uno stile personalissimo, ma lo conoscete già. 

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Francesco Bianconi, dopo aver pubblicato l'album di cover dal titolo Accade, in primavera debutterà in Francia con un progetto firmato insieme alla compositrice e cantante Clio, in cui entrambi interpreteranno a due voci classici del repertorio italiano e francese insieme a due inediti. Il singolo che anticiperà questo nuovo lavoro sarà Ciao, e alla fine dell'anno verrà pubblicato anche in Francia il suo album Forever.

Un momento d'oro per il cantautorato italiano (perché anche quello di Madame sdoganato dal Club Tenco lo è) nella terra degli chansonnier, di quelli che hanno inventato uno stile poi perfezionato dai grandi di casa nostra. Un dato in perfetta controtendenza rispetto a quello che è avvenuto negli ultimi cinque anni in cui la musica in Italia ha raccattato a piene mani tutte le influenze della trap made in USA e le ha fatte sue cambiando davvero poche cose, al punto da creare paragoni grotteschi tra le ghettizzazioni e la violenza americana e quella tutto sommato ben meno pericolosa (o comunque pericolosa in modo diverso) delle periferie italiane, dove tutte queste pistole non si sono mai veramente viste, per fortuna.

Non sembra ci sia neanche piùla corsa al featuring famoso pagato oro per bucare i mercati esteri, come in quasi tutti i dischi rap usciti negli ultimi anni ( Sfera Ebbasta  con J Balvin o Diplo, Gué con Rick Ross e via e via), ma la ricerca autentica di un'unicità da poter esportare senza timore di fare la scopiazzata che sanno fare meglio da altre parti o che non parla veramente di noi. Tutti gli artisti menzionati hanno un loro preciso dna che li rende diversi da ogni altro, quindi possono giocarsela nei mercati simili al nostro, e che lo vogliamo o meno, artisticamente la Francia e l'Italia sono parenti più stretti di quanto vorrebbero le stupide rivalità calcistiche. 

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L'articolo Se sei unico, arriverai (in Francia) di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-02-16 10:07:00

COMMENTI (2)

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  • simonestefanini2 anni faRispondi

    @krsna non sapevo altrimenti l'avrei citato!

  • krsna2 anni faRispondi

    Sarebbe stato carino citare anche Ciaognari Concerti, che ha organizzato praticamente il 100% delle date degli artisti citati ! Semplicemente per passione , dovreste darmi la tessera MIAMI ad honorem! ❤️