È uscito solo pochi giorni fa Invito per colazione, il disco d'esordio di Simone Matteuzzi, artista milanese classe 2001 dotato di una penna sorprendente, già tra i finalisti di Musicultura 2023 e di Jam The Future di JazzMI 2023. Nei suoi brani Simone lascia che la melodia svolazzi libera sopra arrangiamenti tra il jazz, il pop, il cantautorato elegante e qualche carezza di psichedelia a dare al tutto un tocco stralunato in più.
MI AMI 2024sarà uno dei primi posti in assoluto dove sentirlo, visto che Simone salirà sul Palco Idealista del festival domenica 26 maggio. Anche se la tentazione era forte non suonerà all'alba, niente affatto. In ossequio al titolo del suo primo disco, però, gli abbiamo chiesto di comporre per noi una playlist ideale di canzoni perfette per quando ci si sveglia e ci si mette a tavola per il pasto più importante (cit mio nonno) della giornata.
Alan’s Psychedelic Breakfast - Pink Floyd
Comincio questo buffo esperimento del dover descrivere un lento risveglio con questa suite sgangherata dei Pink Floyd che, devo ammettere, è stata tra le più grandi suggestioni per l’immaginario del mio disco. Sgomitando tra noia, gioco, rumorismo ed eccessiva estemporaneità questo scorcio alienante di tredici minuti mi ha sempre restituito il dolce tepore di una fetta di pane e marmellata a casa della nonna.
Numero - Bluvertigo
Stacco. Il caffellatte si è rovesciato, la fetta di pane è caduta dalla parte della marmellata. Il cielo si rabbuia e piombo subito in una mattinata invernale. Sono le 6.50 del mattino, è buio pesto, sono sveglio da dieci minuti, non ho fatto colazione e sto aspettando l’autobus, spero che arrivi prima dell’ipotermia. Intanto nelle mie cuffiette scassate incede incalzante la distorsione acustica e lessicale dei miei conterranei Bluvertigo e del loro disco Zero. Penso di essermi innamorato, di un amore bello acido.
1983 - Lucio Dalla
Continuando la mia serie di ascolti mattutini, durante la colazione (mia sacra abitudine), piomberei su questo piccolo capolavoro di Dalla. Lo farei in una mattina autunnale, in una tardissima mattinata sputacchiata da qualche gocciolina di pioggia, e mi direi che quel giorno non c’è nulla di meglio da fare che ascoltare questo capolavoro del cantautore bolognese. “Le dieci del mattino e mi scoppia la testa, come se avessi bevuto una botte di vino o fossi stato a una mia festa”.
Clair de Lune - (Claude Debussy) Kamasi Washington
Qui scomoderei quella sensazione sublime di alzarsi molto presto, fare colazione in fretta e furia per poi ritrovarsi al varco della porta di casa con l’impegno per cui ci eravamo svegliati così presto cancellato. A quel punto ascolterei questo brano impantanandomi nella dolce gioia di bere un secondo caffè e riassopirmi con tenera grazia sul divano, perdendomi nelle suggestioni impressioniste debussyane, qui rielaborate con innaturale bravura.
Ti ricordo ancora - Fabio Concato
Questa canzone la ascolto in una di quelle mattine primaverili già in odore di inizio estate, quelle in cui si inizia a fare colazione all’aperto, che sia sul balcone di casa o sopra uno di quei tavolinetti di ferro di certi bar milanesi. Non c’è molto da dire per quanto mi riguarda, se non ascoltare e commuoversi sinceramente. Penso che questa canzone rappresenti un grande traguardo da cui imparare molto per chi scrive canzoni: raggiungere lo zenit di una forte emozione con commossa lucidità.
Summer Soft - Stevie Wonder
Un risveglio settembrino, ancora estivo e al contempo non più, ricco di malinconia e potenza allo stesso momento. Nel suono di questo brano sento scolpita questa impressione, intendo proprio nel mix. Come se un qualche misterioso processore analogico avesse catturato il fiato agrodolce di una colazione in settembre, come se i suoni ci fossero passati dentro prima di arrivare al banco.
I’m only sleeping - The Beatles
Per questa canzone riprenderei il quadretto ancora fresco del secondo brano di cui ho parlato. Però ora sono appena salito sull’autobus deserto, mi sono accoccolato vicino a una bocchetta dell’aria calda e ho ricucito le trame del sogno interrotto poco fa. Probabilmente mi risveglierò un’ora dopo al capolinea, imprecando perché sarei dovuto scendere due fermate prima, mentre le chitarre in reverse mi scorrono ancora nelle orecchie.
Cariocinesi - Franco Battiato
Ormai ci ho preso gusto, mi permetto di continuare questo trip di reminiscenze liceali per questo ottavo brano. Ricordo questo pezzo come un simpatico incubo alle undici del mattino, quando ci si addormentava in classe per una manciata di minuti. Mi si affollava la testa di questi violini fiddle, come dei simpatici diavoletti dispettosi, che mi imploravano di svegliarmi prima di essere beccato dalla professoressa.
EN - Baustelle
Pop, acido, punto da una zanzarina psichedelica, classe e snobismo da nouvelle vague (questa cosa mi è sempre stata dannatamente antipatica, ma al contempo mi è sempre piaciuta, mannaggia a loro). Ha il sapore di una colazione passata a parlare dei massimi sistemi, del ruolo dell’estetica nell’era post-ideologica, a fumare un sacco di sigarette tra un caffè e l’altro per poi accorgersi di non avere un cazzo da fare e di essere solo dei cinici frustrati.
Casimir Pulaski Day - Sufjan Stevens
Concludo con questo gioiello di Sufjan Stevens, qua non c’è molto da dire o da inventare. C’è da ascoltare, la musica, il testo e i suoni. E dobbiamo ricordarci che dopo aver ascoltato questi dieci brani dovremo pur combinare qualcosa in queste giornate, no? No, forse no, quanto sarebbe bello ascoltare questi dieci brani costantemente, persi nel placido benessere di una colazione eterna? Per me molto, pensate che ci ho pure scritto un disco su ‘sta cosa.
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L'articolo Le migliori canzoni per il risveglio di Simone Matteuzzi è apparso su Rockit.it il 2024-04-23 15:57:00
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