Ad accostare Le tagliatelle di Nonna Pina a Happy Birthday di Sfera Ebbasta, potrebbe arrivare l'esorcista a casa vostra per vedere se va tutto bene. Eppure, anche se non ci avete (giustamente) mai riflettuto, la trap e le canzoni che ascoltano i vostri bambini hanno un sacco di cose in comune, più di quanto potreste immaginare.
Entrambi sono fenomeni che coinvolgono milioni di persone e con un target decisamente consequenziale: anni di spensierata fanciullezza incollati davanti al tablet ad ascoltare nenie o canzoncine uptempo con testi psichedelici e video coloratissimi, poi arriva l'adolescenza e con essa i brufoli, il sesso, la voglia di essere orfani, la droga, il disagio e allora si passa dal Caffè della Peppina alle Caramelle della Dark Polo Gang. Senza soluzione di continuità o quasi, cari genitori.
Anche la modalità di ascolto è la stessa: tablet o smartphone acceso, connessione Internet fissa, playlist di YouTube gratis e via con il pomeriggio in apnea. Tra un pezzo e un altro abbiamo anche la possibilità di imparare a memoria jingle di pubblicità di assorbenti, macchine veloci o quella del passo del pinguino fatta sulla base di Walk Like an Egyptian delle Bangles, che quando inizia divento matto. Come dite, le pubblicità sono targettizzate sugli ascolti?
State scuotendo la testa, non ci state prendendo sul serio e allora lasciamo parlare i dati: la già citata Happy Birthday di Sfera conta 31 milioni di visualizzazioni, Le tagliatelle di Nonna Pina 28. Il caffè della Peppina, che è la roba più old school tra le canzoncini dei pargoli, a 94 milioni di visualizzazioni, molto vicina a Cara Italia di Ghali, che vola a 113 milioni.
Non crediate che ci siano altri generi che fanno agilmente questi numeri in Italia: Come nelle favole di Vasco Rossi è il video più visualizzato dell'anziano rocker di Zocca e sta a quota 56 milioni. Come uno Zecchino d'Oro qualsiasi. Il video più visto di Calcutta è quello con Jovanotti e Tommy Paradiso e sta a 22 milioni di visualizzazioni, e guarda caso contiene al suo interno balletti e cartoni animati, tipo la sigla di Bing o dei dannati Superpigiamini. Le varie Emma, Biagio e simili arrancano a milioni di views di distanza, per intenderci. Solo Riccione dei defunti Thegiornalisti ha superato le 100 milioni di visualizzazioni, e infatti la mettono anche alla baby dance, a proposito di chi muove gli streaming di massa.
La Generazione X è cresciuta con le canzoni dei cartoni animati super funky, suonate con l'orchestra o con i synth dell'epoca, che facevano volare mostri spaziali e narravano storie di tragedie inenarrabili, poi arrivavano al FestivalBar o Sanremo a seconda dei bivi della vita. I Millennial hanno subito il passaggio da analogico a digitale, si sono beccati il cazzo di Pulcino Pio (262 milioni di visualizzazioni su YouTube, mostruoso), Io sono virgola sono un gattino e poi, di seguito, il metal la discoteca, il metal, le pasticche (stiamo semplificando?).
I nativi digitali, in molti casi, non hanno avuto problemi né queste opportunità di scelta: sono stati parcheggiati davanti ai device fin dai primi mesi di vita e infatti a 4 anni sanno già come entrarti nel conto online per svuotarlo. A parte le facili battute, hanno trovato la strada spianata dall'abitudine. Forse, ma non abbiamo la risposta definitiva, sono quegli stessi ex bimbi nell'età di passaggio che riconoscono i loro eroi strampalati e colorati nei look over the top dei trapper, con i capelli colorati, i tatuaggi in faccia, vestiti come negli anime cyberpunk.
Quindi adesso potete fare i vostri ragionamenti circa il vasto business della canzone per bambini come piano B in caso la trap non tirasse più come una volta: cantilena, ripetizione, frasi gergali prive di senso ed effetti vocali ci sono in tutte e due. Rischiate di fare jackpot al primo colpo.
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L'articolo Le canzoni per bambini sono la trap prima della trap di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2019-12-03 11:41:00
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