Champion of the night: le avventure discografiche dei campioni dello sport

Non solo Pantani che canta la sigla del giro d'Italia: sono molti i campioni dello sport che si sono cimentati con la musica

- immagine via wikipedia
27/03/2017 - 11:18 Scritto da Giuseppe Catani

La vita agonistica di chi pratica sport è breve. Si va avanti fino a quando gli ormoni ti sostengono e i muscoli rispondono, fino a quando ti tiene su quella durezza mentale tipica dell’uomo (o della donna) che non deve chiedere mai. Poi, inesorabile, arriva il canto del cigno, e per uno che riesce a restare a galla – come opinionista televisivo, dirigente o allenatore di grido – ce ne sono (almeno) cento che sopravvivono ai margini della gloria. E tra questi, in molti a scompaiono dai radar della memoria collettiva. Allora nasce l’esigenza di battere il ferro finché è caldo, di eternizzare la fama prima di abbandonare l’arena nella quale si è combattuto per tanto tempo. Una delle soluzioni è cantare: alza le quotazioni della popolarità e arrotonda il conto in banca, anche se in molti hanno impugnato il microfono per pura passione o per lanciare un’ennesima sfida. Nella playlist che segue c’è un po’ di tutto, anche qualche inevitabile capatina nel trash e pezzi davvero sorprendenti.

 

MARCO PANTANI – ADESSO PEDALA

Marco Pantani si fa male durante la Milano-Torino del 1995, così male da esser costretto a saltare il Giro d’Italia dell’anno successivo. Eppure in qualche modo, il Pirata sarà protagonista anche in quell’occasione con “Adesso pedala”, sigla ufficiale del Giro 1996. Vero, era molto più bravo ad affrontare i tapponi dolomitici…

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JOSÈ ALTAFINI – LA ROSA

Brasiliano di Piracicaba, Altafini acquisisce la nazionalità italiana nel 1961 dopo aver conquistato la Coppa del Mondo nel 1958 con la Seleçao. In Italia combina sfraceli (leggasi goal su goal) con la maglie di Milan, Napoli e Juventus, ed è proprio durante l’esperienza sotto il Vesuvio che incide, nel 1968, il 45 giri “La rosa”, graziosa canzone in odor di bossanova scritta da un giovane Claudio Mattone. Uno dei tanti golassi di José.

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ANGELO BAIGUERA – LA ZANZARA

A fine anni ’70, Angelo Baiguera è un promettente giocatore di basket. È un play/guardia di talento, esibito senza tregua nella squadra della sua città, l’Hurlingam Trieste. Ma la palla a spicchi non gli basta, lui ama la musica e nel 1978 pubblica “York nome di cane”, il suo primo LP. Mentre continua a correre sui parquet di tutta Italia, scrive per Pierangelo Bertoli e Charles Aznavour. Nel 1981, l’ambiziosa Virtus Roma di coach Valerio Bianchini lo cerca ma lui dice di no. Lascia il basket sul più bello e comincia a lavorare con Fabrizio De André, per il quale apre il tour di “Creuza de ma”. Incide altri cinque album, poi decide di averne abbastanza e ora, dopo varie vicissitudini, è dirigente del Palermo Calcio.

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PAOLO ROSSI – DOMENICA ALLE 3

È il 1980 e Paolo Rossi è già Pablito. Eroe (ma non sino in fondo) ai mondiali di calcio argentini di due anni prima, è uno dei centravanti più forti in circolazione. Stelvio Cipriani gli cuce addosso l’insipida musica di “Domenica alle tre”, che Rossi maltratta ulteriormente con l’insicurezza di chi ha problemi a cantare anche sotto la doccia. Il brano ha un discreto successo ma, dopo qualche mese dalla sua uscita, il calciatore toscano è coinvolto in una storia di scommesse clandestine che lo porta a una squalifica di due anni. Torna in tempo per trascinare a suon di gol la nazionale italiana ai mondiali del 1982, battendo in finale la Germania Ovest in una domenica (di luglio) alle 8.

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MARIO BERTINI – INTER SPAZIALE

Mario Bertini è un grintoso mediano di spinta che non tarda a entrare nel giro della nazionale di calcio. Fa parte della spedizione di Messico ’70, nella finale giocata contro il Brasile avrà l’incarico di marcare un certo Pelè. La maggior parte della sua carriera sportiva la spende con la casacca dell’Inter per la quale incide, nel 1972, questa dimenticabile marcetta con l’ambizione, forse, di trasformarla nell’inno del club nero-azzurro. Cosa che non accadrà mai.

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GIORGIO CHINAGLIA – I’M A FOOTBALL CRAZY

Il titolo più giusto sarebbe stato “I’m crazy”. Perché Giorgio Chinaglia, centravanti della Lazio di Giorgio Maestrelli e della nazionale, era matto davvero. Chi ricorda il “vaffa” rivolto a Ferruccio Valcareggi dopo una sostituzione ai mondiali del ’74? Per non parlare delle risse, delle tante dichiarazioni al vetriolo… Immortalato da Rino Gaetano in “Mio fratello è figlio unico”, gli Squallor gli dedicano la delirante “Il Vangelo secondo Chinaglia”. “Long John” entra a gamba tesa nel mondo della canzone con la ben riuscita “I’m a football crazy”, con lo zampino dei fratelli De Angelis, deus ex machina degli Oliver Onions.

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MARCO LUCCHINELLI – STELLA FORTUNA

Soprannominato “Cavallo pazzo” per la sua sfrontatezza, Marco Lucchinelli è un motociclista piuttosto popolare negli anni ’80, durante i quali, per l’esattezza nel 1981, vince il titolo di campione del mondo nella classe 500. Talmente popolare da partecipare, addirittura in qualità di ospite, al Festival di Sanremo del 1982, portando sul palco dell’Ariston la molesta “Stella fortuna” di Riccardo Borghetti, già collaboratore di Pierangelo Bertoli e Franco Fanigliulo.

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MR. ROSI – CHAMPION OF THE NIGHT

Mr. Rosi è Gianfranco Rosi, pugile umbro dalla carriera a dir poco lunga (iniziata a metà dei ’70, conclusa nel 2006, a quasi 50 anni d’età) nonché prestigiosa: sarà a più riprese campione mondiale nei pesi superwelter. “Champion of the night” è la sua unica esperienza nel mondo della canzone, qui proposta in versione house.

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BEPPE SAVOLDI – LA FAVOLA DEI CALCIATORI

“Albertosi era amico di Zoff, Antognoni Rivera incontrò…”. È una delle frasi più celebri del testo de “La favola dei calciatori”, iconico e delicato pezzo cantato da Beppe Savoldi (musica di Enzo Malepasso, testo di Depsa, sinonimo di Salvatore De Pasquale, e Luigi Gnolo), prolifico attaccante degli anni ’70, finito tra le pagine di storia essere passato dal Bologna al Napoli per l’allora astronomica cifra di due miliardi di lire. Nel suo curriculum figura un altro singolo, dal titolo “Uè”.

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GIORGIA SOTTANA – SHE GOT GAME

“She got game” è il titolo di un docufilm girato da Silvia Gottardi, dedicato allo sport femminile. La relativa colonna sonora è affidata a Giorgia Sottana, talentuosa playmaker della Famila Schio e della nazionale italiana. Sottana, con l’aiuto della rapper Sonia, spiega che giocare a basket non è un pranzo di gala. In nome e per conto dell’hip-hop.


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L'articolo Champion of the night: le avventure discografiche dei campioni dello sport di Giuseppe Catani è apparso su Rockit.it il 2017-03-27 11:18:00

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