Quando esce un nuovo brano di Vinicio Capossela, i fan non accaniti potrebbero pensare: "Che fine aveva fatto?" e avrebbero pure ragione. Vinicio è uno dei più misteriosi e affascinanti oggetti musicali non indentificati e in più è schivo per natura, quindi non è facile vederlo in tv, sui social, ascoltarlo in radio e via dicendo, eppure è vivo e lotta insieme a noi. Dal 1990 a, letteralmente, oggi, ha passato la fase del crooner ubriaco al piano, quella del Tom Waits italiano coi suoni sperimentali, è stato l'eroe della musica balcanica e delle melodie liquide che sembrano venir fuori dal mare, ha fatto cabaret, ha scritto libri e canzoni meravigliose, degne di entrare dalla porta d'ingresso nel Pantheon dei più grandi autori italiani. Nel 2019 ha ancora qualcosa da dire? Decisamente.
Ascoltate il nuovo brano d'anima alt-folk intitolato "Il povero Cristo", quello sceso dalla croce, senza grandi pregi e pronto a prendere i difetti e l'arroganza del padrone, oppresso dalla condizione di amare la vita sapendo di morire, che si trova in mezzo alla diatriba politica, tirato da tutte le parti per il voto, senza nessuno a cui far sentire la sua voce, che alla fine decide di ritornare sulla croce e abbandonare l'uomo, ormai senza possibilità di redenzione.
"E intanto nel mondo una guerra è Signora della Terra"
Un pezzo che commuove e fa riflettere, che preannuncia l'album "Ballate per uomini e bestie" che uscirà il 17 maggio. Dal titolo già s'intuisce che il disco sarà improntato sulla Buona Novella e sulla sua realizzazione impossibile, "Un cantico per tutte le creature, per la molteplicità, per la frattura tra le specie e tra uomo e natura" come dice lo stesso Vinicoo, in una contemporaneità dominata da avidità, ignoranza ed egoismo. Una presa di posizione forte, che poi oggi è l'unica possibile.
Foto © Simone Cecchetti
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L'articolo Vinicio Capossela è vivo e lotta insieme a noi di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2019-04-17 17:15:00
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