La cosa bella di questi tempi è che, se te la giochi bene, un annuncio si può fare anche due o tre volte. Ieri il direttore artistico del Festival di Sanremo Carlo Conti, riprendendo quella tradizione di proclami in prima serata sulla tv ammiraglia che è stata di Amadeus e prima ancora di Fidel Castro, ha fatto sapere che Sanremo Giovani diventerà un talent per scegliere i "talenti emergenti" che saranno sul palco dell'Ariston a febbraio (non in gara con i "big" ma impegnati in una competizione a parte). A condurlo sarà Alessandro Cattelan.
Ora, ma mica per far polemica, del "talent" si sapeva già tutto da mesi, con tanto di regolamento pubblico. Che se ne sarebbe occupato Cattelan, era per lo meno probabile. Più che lo altro, lo avevano praticamente detto sul palco de I migliori anni. La novità è che Cattelan farà anche il Dopofestival, reduce dai fasti dell'era Fiorello.
Nel caso non vi siate presi la briga di approfondire, vi spieghiamo come funzionerà Sanremo Giovani, per cui le candidature (di artisti tra i 16 e i 26 anni, con la soglia abbassata rispetto agli scorsi anni) si sono concluse ieri. La competizione inizierà il 12 novembre, vi prenderanno parte 24 artisti: le candidature arrivate sono a centinaia, in 40 faranno audizioni live nella sede Rai di Roma e da lì saranno scelti i finalisti. Per quattro serate - oltre al 12/11 19, 26 novembre e 3 dicembre - sei artisti si esibiranno live, giudicati da una Commissione musicale. Ogni sera andranno avanti in tre.
Il 10 dicembre ci sarà la semifinale che vedrà coinvolti 12 artisti. Tutte le serate fin qua saranno in seconda serata su Rai 2. Si passa su Rai 1 e in prima serata per l'atto finale, il 18 dicembre, in diretta dal Casinò di Sanremo. Qua (giudicati da Commissione e televoto al 50%) se la giocheranno in 8, sei giunti dalla semifinale e due dal concorso “Area Sanremo”, che nessuno sa bene cos'è ma c'è sempre. Un "area-sanremerista" andrà di sicuro all'Ariston, assieme a tre nomi provenienti dal talent. Si esibiranno mercoledi, giovedì e venerdì (la serata delle cover, affollatissima, ospiterà anche la finale delle Nuove Proposte), ne rimarrà soltanto uno.
Questi sono i fatti. La certezza è Cattelan, sulle cui capacità di gestire un format di questo tipo non ci sono dubbi. Ha condotto dieci volte X Factor, lo show che tuttora rimane punto di riferimento unico per il genere, senza mezzo passo falso. Qualche dubbio sulle scelte della Rai invece rimangono. Quando Carlo Conti (24 concorrenti in gara, canzoni più brevi, chiusura anticipata di qualche minuto) aveva deciso di placare un po' la bulimia "amadeusiana" con 30 concorrenti, reti unificate e orari da metronotte, avevamo applaudito. Ok, Sanremo negli ultimi anni è diventata una gallina dalle uova gold, ma mica lo si può espandere all'infinito
Illusi. Sanremo inizierà ancora prima, con sette puntate di un talent che per alcune settimane andrà pure a incrociare i flussi con X Factor. Dal punto di vista degli artisti una bella opportunità, - infatti come ogni anno hanno provato a partecipare tutti - anche se la nuova formula è sicuramente meno ghiotta di quella degli anni passati, che ha fatto la fortuna di più di un cantante (Tananai è solo il caso più clamoroso). La questione è piuttosto: funzionerà?
Perché non basta prendere un marchio che funziona, farlo figliare e dilatare a dismisura. Non tutti i talent in Rai hanno funzionato, tanto che in alcuni casi ne hanno fatto versione con bambini e nonnini arzilli, confinando la musica ancora più in un angolino. La seconda serata di Rai Due, un canale che vive di grandi scossoni dal punto di vista dell'audience, reggerà? La discografia che cosa si porterà a casa? Ovviamente al netto di un passaggio tv, che però, per determinati ambienti rischia persino di essere controproducente (Jake la Furia ha avuto il coraggio di dirlo di recente, e Sky di mandarlo in onda).
Insomma, ci sono delle incognite. L'operazione è chiara, ma non è scontata. La musica in tv è tv prima ancora che musica, spesso le servono gli Al Bano o le Oriette Berti (detto con infinito rispetto). Ora si prova un "azzardo", per coinvolgere un altro pubblico e radicare ancora di più Sanremo nella filiera del consumo e della produzione musicale di casa nostra. Vedremo come andrà a finire. Nel frattempo, anche se non c'entra nulla e non abbiamo la più pallida idea di cosa sia, ci ascoltiamo questa hit.
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L'articolo Fin quando Sanremo continuerà a essere una gallina dalle uova gold? di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-10-09 12:40:00
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