CBCR Weekly: Irossa + Zack

Mentre un sestetto ispirato dai Black Country, New Road si muove nel torinese, un musicista napoletano dall'animo punk fa esplodere le sue canzoni in dialetto dentro un ep-bomba. Ecco chi vi raccontiamo oggi nella nostra rubrica sulla musica che spaccherà domani

18/06/2024 - 15:23 Scritto da Vittorio Comand

Anche questa settimana ci siamo gettati a capofitto nel marasma della musica italiana, per guardare da vicini qualche nome ben nascosto che potesse colpirci. Questa volta siamo finiti a Torino e a Napoli, attirati da due progetti che vi raccontiamo qui sotto e che speriamo possano farsi sentire sempre di più in giro: Irossa e Zack.

Irossa

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Si chiamano Irossa, che probabilmente è una parola che hanno inventato di sana pianta loro, ed è una di quelle band nata un po' per caso all'interno di una scuola di musica (a Torino, per la precisione). Gente che bazzica lo stesso ambiente e ci trova un terreno comune dover far confluire ispirazioni diverse, anche parecchio ambiziose a sentirle, visto che c'è già qualcuno che ha già scomodato il paragone coi Black Country, New Road. In realtà, quanto meno nelle intenzioni, è un accostamento che ci sta tutto: le Irossa – come si fanno chiamare loro – mescolano, jazz, post punk, art rock e pop con piglio leggero, a far sembrare quello che combinano molto più semplice di quello che è davvero.

Il loro disco di debutto, Satura, uscito all'equinozio di primavera, è uno quegli album dal passo languido di cui è facilissimo cadere preda, complici le melodie dondolanti e le spinte suadenti del sassofono (ascoltare Porno intermezzo per farsi un'idea). Qualcosa a metà tra Jungle e King Krule, tra Badbadnotgood e Fontaines D.C., il tutto con la Mole sullo sfondo. Di strada ce n'è ancora da fare, noi però ci mettiamo volentieri sul ciglio del marciapiede con l'occhio vigile.

Perché ascoltarle: Per 

Zack

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"Punk e ragg". Sono queste le parole d'ordine – che, se non ci sbagliamo, dovrebbero essere "punk e rabbia"– di Zack, cantautore napoletano freschissimo d'esordio con un ep che già dal titolo sintetizza questi due concetti: Boom!. In questo momento di dominio culturale per Napoli un artista così, che si getta a testa bassa sulla scena con un animo di punk disordinato mentre canta il proprio malessere generazionale mescolando italiano e napoletano, piazzando almeno un terno in una ipotetica lotteria dello zeitgeist.

Ha il sorriso da canaglia Zack, l'espressione di chi sta per buttarci in faccia una mina antiuomo dei sentimenti senza il benché minimo preavviso, mentre il pogo è ai blocchi di partenza e non aspetta altro che divampare di colpo: bassi sporchi e taglienti, batterie spietate, chitarre distortissime che entrano fin nei polmoni fanno da sfondo, Zack ci si dimena sopra e importa davvero poco se chi non ha manco un B1 in napoletano non se lo può godere: intanto mettete play, poi per imparare il dialetto si fa sempre in tempo.

Perché ascoltarlo: Per esplodere come una bomba carta.

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L'articolo CBCR Weekly: Irossa + Zack di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-06-18 15:23:00

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