CBCR Weekly: Maciste + Simone Matteuzzi

Questa settimana abbiamo intercettato un power duo bolognese che ama il casino e la bicicletta e un cantautore così leggero che è lì lì per spiccare il volo. Sono loro i protagonisti della nostra rubrica che prevede il futuro, o per lo meno se lo augura

Foto di Jacopo Ciaroni e e Camilla Matteuzzi
Foto di Jacopo Ciaroni e e Camilla Matteuzzi

Prevedere il futuro è un'abilità che non ci compete, però sicuramente ci piace immaginarcelo. Per questo con CBCR Weekly mettiamo delle bandierine sulla mappa della musica italiana, con l'idea che aiutino a farle diventare dei punti ben riconoscibili anche perché non le aveva mai viste prima d'ora. Anche oggi abbiamo una doppietta di musica da raccontarvi mica male: loro sono i Maciste e Simone Matteuzzi, e qua sotto vi raccontiamo chi sono.

Maciste

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Come nelle migliori storie d'amore, c'è una canzone che sancisce il nostro innamoramento per i Maciste, power duo chitarra-batteria dallo spirito casinaro e mezzo hippie che vive in tra i portici di Bologna (e dove, sennò?). Si chiama Las Vegas, un racconto della provincia che diventa un irresistibile inno al disagio cantato a mezza voce su una chitarra sbrindellata e quando uscì ci colpì talmente tanto che la piazzammo bella in alto nella classifica delle nostre canzoni preferite di quell'anno.

Questo succedeva nel 2022, a seguito dell'ep Balera Mon Amour pubblicato l'anno precedente. Tempi che in questa discografia sembrerebbero un'eternità, ma la bici dei Maciste va a un ritmo tutto suo (e molto sano). Ora è fuori il loro primo album, La caccia: 8 tracce che sembrano diretta conseguenza di Balera Mon Amour, come un vaso di Pandora tutto scheggiato da cui esce uno strano odore di erba misto alcol che taglia la faccia. Una mezz'ora di punk rock malconcio che più che rispondere alla domanda: "come suonerebbero i White Stripes se si fossero conosciuti al DAMS di Bologna?", manda volentieri a fanculo chi l'ha chiesto.

Perché ascoltarli: Per trovare la comodità in mezzo al disagio e al lerciume

Simone Matteuzzi

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Basta guardarlo in faccia per rendersi conto di avere a che fare con un talento bello vispo: Simone Matteuzzi ha lo sguardo di chi riesce a convincerti di star facendo qualcosa di semplicissimo, mentre invece è tutto il contrario. Un po' come quel compagno di classe che studiava per sbaglio un quarto d'ora il giorno prima del compito per poi prendere regolarmente 10.

Simone, classe 2001, viene da Milano, città dove fin da adolescente inizia a muovere i suoi passi nella scena musicale con varie band e progetti. Nei mesi scorsi comincia a prendere forma il suo progetto solista: le coordinate principali sono il jazz e un cantautorato molto acuto, che si uniscono in una forma pop morbida e con qualche briciola psichedelica. Un ottimo esempio è Caldo, il suo ultimo singolo, che racconta il dramma del riscaldamento globale con chiarezza senza che la sua scrittura perda di leggerezza o ironia. E nel caso ve lo steste chiedendo la risposta è sì: non solo Simone suona alla grande, ma ha pure una voce invidiabile, che porta a spasso un po' dove vuole su e giù per la scala (Jacob Collier occhio che arriva uno sfidante). Che altro volete, che vi cucini la cena?

Perché ascoltarlo: Per volare con leggerezza sopra i drammi

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L'articolo CBCR Weekly: Maciste + Simone Matteuzzi di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-02-20 10:28:00

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