CCCP a MI AMI 2024: la notte in cui tutti eravamo altrove

La voce intensissima di Giovanni Lindo Ferretti, il suono di Zamboni, le "allucinazioni" Annarella e Fatur. E poi migliaia di uomini, donne e ragazzi che celebrano l'appuntamento con la propria storia personale sotto un Carroponte incantato. Il racconto della serata inaugurale di MI AMI con i CCCP

I CCCP live per MI AMI - foto Kimberley Ross
I CCCP live per MI AMI - foto Kimberley Ross

Peccato non avere almeno tre occhi, come un tuatara, per captare tutto quello che succede sul palco e pure di sotto, tra quei tanti mila essere umani. Peccato non avere un'ipetrofica cardiaca non diagnosticata che ci permetta di stipare nel cuore tutte le emozioni di una serata che era troppo persino sperare di poter vivere, e che non potremo scordare mai.

Doveva piovere, più che nel cielo era scritto in quelle app che compulsavamo da giorni sperando in un "brondiano" segno di vita, o almeno in una botta di culo. Non ha fatto neanche una goccia, nonostanti i carichissimi nuvoloni che facevano da controsoffitto allo scheletro del Carroponte di Sesto San Giovanni, ex Stalingrado d'Italia, che ha rappresentato la location perfetta di un momento che ha fatto la storia. 

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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CCCP - foto di Starfooker

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CCCP - foto di Starfooker

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CCCP - foto di Starfooker

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CCCP - foto di Starfooker

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CCCP - foto di Starfooker

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CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Starfooker

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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CCCP - foto di Starfooker

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CCCP - foto di Starfooker

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CCCP - foto di Starfooker

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Gente da CCCP - foto di Starfooker

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CCCP - foto di Starfooker

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Gente da CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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Gente da CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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CCCP - foto di Kimberley Ross

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Gente da CCCP - foto di Kimberley Ross

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Gente da CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Luca Secchi

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Gente da CCCP - foto di Luca Secchi

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CCCP - foto di Luca Secchi

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Migliaia e migliaia i presenti per l'apertura di MI AMI 2024 (che va avanti fino al 26 maggio, qui gli ultimi ticket rimasti): impossibile vedere il fondo della massa umana dal palco, le persone trovano posto anche ai lati della grande struttura industriale. Alle 19, all'apertura dei cancelli, sono parecchi quelli presenti già da un paio d'ore. C'è la corsa – diciamo corsetta, dai – a prendere la transenna. Se l'accaparra un campionario umano molto diversificato. Ci sono i vecchi punk, tra i cinquanta e i sessanta, che canteranno ogni canzone, con il dito al cielo o gli occhi chiusi. Ci sono cinque ragazzi che avranno poco più di vent'anni, fomentatissimi. Altri di un'età che potrebbe risiedere sui 40, super "normie" nel look ma con una bella falce e martello in vista sulla maglia.

Il pubblico è molto eterogeneo, a dimostrare la parabola unica di una band assente da oltre 30 anni, eppure presentissima nell'immaginario collettivo, nei discorsi, nelle citazioni. Il live non è ancora iniziato, ma l'atmosfera è già carica di emozione. Lo staff di MI AMI – ora possiamo dirlo – non riesce nemmeno a parlare. Quasi che non ci crede, anzi non ci crede proprio che sta succedendo. Ma è tutta la gente a sentire la serata in una maniera personalissima e oltremodo potente. È una questione di qualità, di biografia, diciamo pure di valori. Viscere, in ogni caso.  

Annarella - foto Kimberley Ross
Annarella - foto Kimberley Ross

Alle 21 e un paio di minuti si comincia. Giovanni Lindo Ferretti e soci salgono sul palco accompagnati dalle ultime luci del 23 maggio, tra l'ovazione del pubblico. Depressione caspica è il primo brano, seguito da RozzEmilia. La voce di Giovanni Lindo Ferretti, mani in tasca e sguardo basso, è clamorosamente intensa. Non calerà mai nel corso delle due ore e trenta di un concerto che è stato anche una trascinante piece teatrale. Pare di sentire un bootleg di 40 anni fa, incredibile.

Sul palco salgono Annarella – sommersa di amore e applausi, a un certo punto piove anche un "catcalling" davvero vecchia scuola – e Fatur. La benemerita soubrette e l'artista del popolo sono grandissimi protagonisti dello show, con i loro vari travestimenti e le performance sul palco.

Il primo vero delirio arriva con Per Me Lo So, inizia il pogo, le voci arrivano all'unisono. Nei pezzi più intimi, invece, il silenzio è assordante, tutta l'attenzione è su quel che accade sul palco. Dove, in effetti, succede di tutto, tra balletti e skit d'alto bordo.

Danilo Fatur - foto Starfooker
Danilo Fatur - foto Starfooker

Accanto a me un vigile del fuoco canta ogni canzone dalla prima all'ultima. Su Battagliero il fomento è massimo. "Ho tutti i loro dischi", confessa, come se ce ne fosse bisogno. "Mi piace di tutto di loro, soprattutto la falce e martello", chiosa. 

Il live è lunghissimo, eppure completamente fuori dal tempo. Ci sono momenti più recitati e altri più punk e "grattuggiati" (che musicista Massimo Zamboni, comunque...), non ci sono pause. C'è la sensazione di vivere e di godere dentro una bolla

A un certo punto un sorriso di complicità tra Ferretti e Zamboni per un attimo spezza la liturgia e porta fuori il frontman dal personaggio, umanizzandolo e creando ancora più emozione. Arriva il liscio con Valium Tavor Serenase, i ritmi in levare, il momento arabeggiante con Radio Kabul e Punk Islam, con la batteria che tira su un muro, Ferretti che accena il primo passo di danza e Annarella che dà il suo meglio prima in versione danzatrice del ventre e poi sufi. 

Massimo Zamboni - foto di Luca Secchi
Massimo Zamboni - foto di Luca Secchi

Mentre dal pubblico si alzano cori per la Palestina, i CCCP ci ricordano come la loro forza sia nell'attualità, anche quando cantano canzoni di 40 anni fa e di un mondo che non esiste più. Ma che di tratti in comune con quello attuale ne ha molti. Ce ne si accorge quando Ferretti declama "All’erta sto come un russo nel Donbass, come un armeno nel Nagorno Karabakh", o nella struggente Guerra e pace con la voce di Annarella.

Per Curami arriva l'elmetto, nel pit è un macello, così come per Spara Jurij. Annarella vestita da Italia lancia garofani. Emilia paranoica è scandita da tutti ed è uno degli highlights indubbiamente della serata. Siamo tutti sotto allucinazione, a tratti si ha l'impressione (anche per la qualità dell'esibizione, anzitutto vocale) di vedere per la millesima volta quel videoclip oppure la loro storica esibizione in Rai. Invece sono lì davanti a noi. 

Felicitazioni - foto di Luca Secchi
Felicitazioni - foto di Luca Secchi

La chiusa è emozione pura, con Mi Ami? che viene dedicata da Ferretti (che parla fuori dal brano per la prima e unica volta) ai 18 anni del festival. C'è pure qualche lacrimuccia. Amandoti, sedicente cover, finisce sui telefonini di molti (che in generale erano stati abbassati durante la serata). Da mandare a casa a chi può capire solo quella parte, e se n'è persa un'altra, enorme. Chi c'era, invece, è testimone. Ora può riprendere il controllo del proprio tempo. Almeno per un po', sappiamo come stare

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L'articolo CCCP a MI AMI 2024: la notte in cui tutti eravamo altrove di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-05-24 12:53:00

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