Poche cose attendevamo con ansia come il ritorno dei live (al MI AMI questo weekend ve ne accorgerete...). I grandi eventi coinvolgeranno tutta l'Italia, con tour internazionali che finalmente torneranno da noi, gli stadi pieni, festival di nuovo nel pieno del loro splendore. E poi c'è la Puglia, che da anni è avanguardia assoluta nella musica e in quella dal vivo in particolare. E anche qua dobbiamo celebrare un graditissimo ritorno: quello dei concertoni firmati Medimex.
Dopo due anni virtuali o dalle capienze ridotte, il festival e conferenza internazionale della musica organizzato da Puglia Sounds, il progetto della Regione Puglia a sostegno degli operatori e degli artisti pugliesi del settore musicale. Sarà un'edizione lunga e ricca di eventi, in programma dal 16 al 19 giugno a Taranto e dal 13 al 15 luglio a Bari (dove nel 2011 la rassegna era nata).
Ci saranno, come sempre, tantissimi appuntamenti: showcase, dibattiti, incontri tra addetti ai lavori, laboratori, appuntamenti per le scuole, mostre come quella intitolataHipgnosis Studio: Pink Floyd and Beyond in programma dal 16 giugno al 17 luglio al MarTA, Museo Archeologico Nazionale di Taranto, e Denis O’Regan with QUEEN in programma dal 13 luglio al 28 agosto a Bari nello Spazio Murat. Qua tutti gli eventi, in aggiornamento.
Ma, come detto, la cosa più attesa sono i maxi concerti. Quello di Nick Cave & The Bad Seeds a Taranto il 19 giugno, alla rotonda del Lungomare per la prima tappa italiana del tour mondiale, e quello di The Chemical Brothers a Bari il 14 luglio alla rotonda via Paolo Pinto nei pressi dell’ingresso monumentale Fiera del Levante.
I grandi eventi live sono da sempre nel dna di Medimex, e più in generale del sistema culturale pugliese, un territorio da cui sin dagli anni '70 sono passati artisti meravigliosi, segno della vitalità e della passione di un circuito di operatori e appassionati unico. Come Cesare Veronico, coordinatore artistico Puglia Sounds/Medimex: dopo esserci fatti spiegare come nasca il virtuoso "sistema Puglia", quest'anno gli abbiamo chiesto di raccontare i dieci concerti (pugliesi e non) che gli hanno cambiato la vita.
10) Brian Ferry - Medimex a Foggia (2019)
Quell'anno il Medimex si teneva a Taranto (giugno) e Foggia (aprile). Quest'ultima musicalmente non è una piazza semplice. L'indirizzo del presidente della regione è di dare valore a tutte le piazze, anzi di lavorare soprattutto con quelle in cui non c’è un calendario autonomo eventi, quei posti in cui succede poco. Proponemmo in piazza Ferry, uno dei più bravi scrittori di testi di ogni tempo che con i Roxy Music quell’anno era entrato nella Rock and Roll Hall of Fame. Fu un concerto pieno di fascino e carisma, la gente era entusiasta.
9) Steven Wilson - Barcellona (2016)
Lui si definisce “il migliore artista di cui non avete mai sentito parlare”, e non posso che dargli ragione. Penso che sia uno dei più bravi in assoluto e, nonostante sia il leader dei Porcupine Tree, ritengo che fin qua non abbia avuto tutta la considerazione che merita. L'ho visto al festival Be Prog! a Barcellona, e mi sono innamorato del modo in cui riesce a fare propri tutti i generi musicali con stile e perizia. Wilson passa dal prog suonato benissimo a melodie degne delle più importanti popstar. Per altro ricordo che i primi brani del suo set furono in contemporanea con i rigori dei quarti di finale degli Europei. Eravamo tre italiani e un tedesco, alla fine esultò lui.
8) King Crimson - Parigi (2015)
Una band mitica, a cui noi italiani siamo molto legati, amanti come siamo del prog, dei suoni e del modo di vivere degli anni '70. Il 2015 fu un tour esaltante, quello del ritorno: un tour assurdo, con tre batterie e la gente fuori di testa. E noi lo vedemmo per puro culo. Eravamo convinti che il live iniziasse alle 21, e stavamo in hotel a rilassarci. Un amico andò a fare un "sopralluogo" e alle 18.50 ci chiamò per dire che tempo dieci minuti sarebbe iniziato. Facemmo decollare il taxista per arrivare all'Olympia in tempo, incredibilmente ce la facemmo.
7) David Byrne - New York (2019)
American Utopiaè stato lo spettacolo che ha fuso meglio di qualunque altro rock e teatro. Ho avuto la fortuna di vederlo all'Hudson Theatre. Un show pazzesco per ritmi, armonia, sonorità. Byrne è un gigante e lo inseguo da tempo per portarlo al Medimex.
6) Iron Maiden - Firenze (1981)
Il primo di una lista di concerti belli e anche un po' pericolosi. Quello fu uno dei primissimi live in cui Bruce Dickinson aveva sostituito Paul Day alla voce. Avevano appena pubblicato Killers, il repertorio era quindi composto dai primi due album. Esordirono con la strumentale The Ides of March, ma subito dopo attaccarono con la roba pesante. Non ero preparato: la platea iniziò a spostarsi da una parte all’altra, dando vita a un'onda impressionante, che mi portava da una cassa all’altra lungo tutto il palco. Io ero mingherlino, e un mio amico che invece era una specie di culturista cercava di tenermi saldo a terra con scarsi risultati. Scoprii la violenza del pogo così.
5) Simple Minds - Taranto (1983)
Un ricordo meraviglioso, a cominciare dal pomeriggio che passai con Jim Kerr. La sera c'erano 4 mila persone al palazzetto dello sport cittadino, per l'Italia erano numeri enormi. Il giorno prima a Bologna, per intenderci, ne avevano avute 800: anche loro erano molto colpiti dall'affetto del pubblico pugliese. Che tra i primi si era accorto del valore di una band mitica, che proprio in quel momento stava passando da gruppo di nicchia a realtà planetaria, celebrata e amata in tutto il mondo.
4) The Sound - Bari (1984)
Sono stati un grande gruppo del periodo della New Wave, forse un po' sottostimati. Quel live fu organizzato da me, a Bari al Penthouse. Il cantante della band era un tipo incredibile, Adrian Borland, purtroppo morto suicida negli anni '90. Lo andai a prendere di mattina per un'intervista, e lui mi accolse con una bottiglia di Sambuca. A pranzo venne a casa mia: allora le cose funzionavano così. A un certo punto chiese a mia mamma quale fosse il suo gruppo preferito, lei mise su un disco dei Judas Priest e lui ci rimase di merda. Bevemmo un sacco di bianco di Locorotondo e la sera suonarono davanti a 1500 persone, un record per loro in Italia.
3) Cramps - Reggio Emilia (1980) + Patti Smith - Taranto (2019)
Questi due li metto assieme, capirete perché. Partiamo dal live dei Cramps, che andammo a sentire a Reggio Emilia partendo da Bari. Aprivano ai Police e quando uscirono sul palco iniziarono a lanciargli di tutto, cosa che mi disturbò perché io ero lì principalmente per loro. Ma ai tempi ai gruppi spalla succedeva spesso. I Cramps, da bravi punk, si misero a rilanciare la roba sul pubblico e si formò una specie di guerriglia. Solo dopo scoprii che quel giorno avevo rischiato la vita. Il PalaSport Reggio si era riempito troppo, perché un sacco di gente era entrata col biglietto fotocopiato e quelli fuori con il biglietto vero che non riuscivano a entrare iniziarono a fare pressione da fuori. Iniziarono gli scontri, il clima era tesissimo. Avevo vent'anni e me la vidi brutta.
Veniamo a Patti Smith. Nel 1979 doveva i palasport, ma a Bologna e Firenze vendette 70mila biglietti a data e i live furono trasferiti negli stadi. Fu il primo grande concerto dopo il periodo degli "autoriduttori", che a metà degli anni '70 fece sì che molti grandi tour (in un periodo fondamentale per la storia del rock) non passarono dall'Italia. Patti Smith sdoganò la possibilità di fare di nuovo grandi eventi da noi: fu una liberazione, la gente aveva fame di musica. Quei concerti si sentivano malissimo, per altro lei fu comunque contestata dal pubblico perché tirò fuori una bandiera americana e fece sentire la voce di papa Luciani dal palco. Ad ogni modo fu un momento di svolta e perciò nel 2019 volli celebrare con lei il 40ennale di quei live: le chiesi riformare quella band, e a Taranto fu una grande festa con tantissime persone. Il giorno dopo cantò Because the night in una pescheria tarantina, per dire quanto si era ambientata bene da queste parti.
2) Cure - Bari (1989)
Quello del 1989 è considerato il miglior tour della storia della band, i fan club sono quasi tutti concordi su questo giudizio. Io ero tra gli organizzatori e ricordo ancora con emozione la curva piena dello Stadio della Vittoria, lo stadio vecchio di Bari. A fine concerto i Cure vollero giocare a pallone sul terreno di gioco e ne venne fuori una sfida feroce tra inglesi e "barivecchiani", cioè noi dello staff e i facchini. Stravinsero i Cure, ma a fine partita un "barivecchiano" stese Robert Smith con un fallo tremendo. Il giorno dopo suonò live a Cava dei Tirreni in sedia a rotelle. Penso che se lo ricordi ancora oggi.
1) Iggy Pop - Bari, Medimex (2017)
Il concerto che amo di più tra quelli – e sono stati tanti – che abbiamo portato in Puglia grazie a Medimex. In quel periodo fummo gli unici in Italia a credere a Iggy. Si diceva che 70 anni fosse ormai vecchio, bollito. Invece fece un live (gratuito) per 50mila persone semplicemente sensazionale. Cantò più brani rispetto a quelli previsti in scaletta, e pensare che il suo autista si perse sul lungomare e cinque minuti prima del live era ancora nel traffico. E poi si trattenne 4 o 5 giorni in città, andando in spiaggia tutti i pomeriggi. Non ci fu barese che rimase senza selfie con lui.
BONUS GIG
David Bowie - Roma (1987)
L'ho visto tante volte live, per me è unico. Ma la volta più preziosa non fu un vero concerto, bensì la conferenza stampa che fece al Piper nell’87 per la presentazione di Never Let Me Down. C'erano 120 persone, tutti pensavano alla solita ridda di domande e risposte. Invece si aprì il palco e lui fece due pezzi a sorpresa, a 10 cm da noi. Poi spazio alle domande. Tutti quanti i giornalisti alzarono le dita, e per primo il Duca scelse la mia. Un sogno che si materializza. Il dito che vedete nella foto qua sotto è proprio il mio.
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L'articolo Cesare Veronico, Medimex: i 10 concerti che mi hanno cambiato la vita di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2022-05-24 11:27:00
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