Parte da Schio, in provincia di Vicenza, il tour estivo di Bugo. E parte alla grande, con un Cristian Bugatti in forma e (più o meno) elegante. Poche canzoni dal disco nuovo, tanti ripescaggi. Filippo Cicciù era lì e racconta.
La cornice non passa inosservata: una fabbrica del XIX secolo abbandonata da anni, dietro alla quale si stagliano le sagome scure delle piccole Dolomiti. Anche l’occasione è preziosa: un festival sul lavoro e sull’ambiente sperduto nella provincia vicentina, spesso arida di stimoli ed eventi. Bugo inizia il suo tour estivo da Schio, è l’artista principale di una festa organizzata da un centro sociale locale. Dopo il rock disturbante della band di apertura, tanto giovane quanto trascurabile, una folla di qualche centinaio di persone si muove verso il palco, che viene invaso da fumi e luci, mentre qualcosa che sembra una musichetta da sagra di paese in salsa elettronica introduce il concerto.
Pantaloni rosso fuoco attillati e un’impresentabile giacchetta a chiazze bianche e nere, alle undici in punto Bugo zompa sul palchetto e con una danza scordinatissima saluta i presenti. E’ in piena forma, lo si capisce fin da subito. Energico e carichissimo, pure incazzato quando a mezzanotte e mezza il tecnico del suono spegne la corrente per paura di una multa per disturbo alla quiete pubblica, mentre la band è sul palco decisa a suonare ancora. I suoni che escono dalle casse costruiscono un ricco mosaico di generi - soul, funky, disco e anche parecchie chitarre distorte - mentre Cristian Bugatti danza in modo psicopatico, non sta fermo un attimo, si lancia come un elastico da una parte all’altra e dà l’anima in ogni canzone.
Si capisce subito che non si tratta di una serata per promuovere il suo ultimo lavoro in studio: solo una manciata le canzoni in scaletta tratte da “Nuovi Rimedi per la Miopia”, il resto del concerto è fatto di pezzi vecchi, molti dei quali rivisitati e trasformati in qualcosa di nuovo che a volte suona anche meglio dell’originale. “Che diritti ho su di te” era già una bellissima canzone quando venne incisa in versione acustica su “La Gioia di Melchiorre”, Bugo decide di riproporla in un’energica versione pop-rock e ne esce una ballata elettrica che dà vigore a uno dei suoi testi migliori. Il concerto scorre come un flusso di colori diversi e ben amalgamati, dai ritmi dolci e tondi di “Amore mio infinito” si arriva al nonsense iperealistico di “Ggeell” passando per una versione hard-rock di “Casalingo”, che perde il fascino dell’originale, ma, piazzata a quel punto della scaletta, fa esplodere tutto. Si alternano momenti più tranquilli ad attimi di giocoso delirio come quando, durante “La Mano Mia”, Bugo va nel backstage imbracciando la chitarra per suonare un assolo di cinque minuti mentre il resto della band resta al suo posto.
Bugo fa contenti i fan e infiamma la serata per un’ora e mezza, lasciando a bocca aperta anche gli scettici che, prima del concerto, sentenziavano come Bugo non avesse più nulla da dire ormai da anni. C’è da dire che i pezzi presi da “Nuovi rimedi per la miopia” sono pochi, stridono un po’ col resto e suonano un po’ anonimi. Il concerto lascia un ricordo piacevole, divertente. Bugo è sicuramente un incrocio tra Alberto Camerini e Adriano Celentano, ma colpisce soprattutto per la sua sbilenca unicità.
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L'articolo Che diritti hai su Bugo: live report del concerto di Bugo a Schio di Filippo Cicciù è apparso su Rockit.it il 2012-06-01 00:00:00
COMMENTI (28)
Bugo, Battiato, tutto può essere e su tutto si può discutere. Quello che invece è per certo ed indiscutibile è che fa (3 persona singolare del presente indicativo del verbo fare) si scrive senza accento.
Feed,solito grande ed inarrivabile geniaccio che non sei altro!!!!!
Cosa sarebbe la chat di Rockit senza Feed?
Cosa sarebbe Feed senza la chat di Rockit?
La giacca di Bugo è strepistosa! Bugo è strepitoso
Suonare un paio di volte insieme ha reso famosi i Beatles? VAI MINO !
se non era per Mino i Beatles non avrebbero avuto successo, IGNORANTI !
FANTASTICO. Che invidia !
youtube.com/watch?v=B8jMTS3…
Scara hai fatto un copia-incolla di una intervista di ramazzotti ? esprimi i suoi identici concetti...... ( cmq io nel passato ho avuto anche il mio successo, ho suonato le tastiere con mino reitano, non sono un frustrato come tu pensi......)
Massima stima per Bugo che sulla soglia dei quarant'anni rimane comunque energico e divertente. Pensare ai suoi coetanei che passano il tempo a scrivere stronzate nei commenti di ogni articolo di una webzine. Che magari da giovani suonavano in un gruppo o scrivevano canzoni, ma in mancanza di talento e creatività, non ce l'hanno fatta e oggi, sulla soglia dell'andropausa, hanno ripiegato sullo spalare merda sul lavoro altrui. Che brutta cosa essere dei frustrati.
non fai che confermare quanto ti ho già scritto.
ne prendo atto, saluti e buona conversazione col tuo specchio.
cerca, se riesci, di non insultare anche lui.