Mai escludere il ritorno di Franco Califano

A Sanremo 2025 il Califfo sarà l'artista più citato e suonato nella serata delle cover. Fortunatamente il "recupero" di questo grande artista è ormai totale, come dimostra una super serata omaggio all'Arci Bellezza di Milano il 22/2 dal titolo "Ritmo Califfo"

Frame da un live televisivo d'epoca
Frame da un live televisivo d'epoca

Uno dei grandi protagonisti di Sanremo 2025 sarà... Franco Califano. Non solo nella serata delle cover sarà "presente" due volte, con Un tempo piccolo che Willie Peyote rifarà con Federico Zampaglione dei Tiromancino e Ditonellapiaga eTutto il resto è noia omaggiata da Noemi e Tony Effe, ma lo stesso rapper ex Dark Polo Gang nel suo branoDamme na mano lo citerà esplicitamente (oltre al fatto che tutta la canzone è di fatto un omaggio al Califfo). Oggi va così, è molto recente anche la fiction Rai a lui dedicata con Leo Gassman. 

Non è sempre stato così. Il Califfo per lungo tempo, nato a Tripoli nel 1938 e morto 12 anni fa, non è stato nell'olimpo della musica leggera italiana (inoltre ha scritto bellissime poesie). Che possano aver contribuito il suo carattere, le posizioni politiche o i guai che ha avuto in certi momenti con la giustizia, be' nulla di più probabile. Qel che è certo è che Califano, oltre a essere un personaggio mitologico, ha scritto un migliaio di canzoni, ne ha cantate parecchie e molte di più "donate" a grandi interpreti, dando vita a pezzi tra i più celebri della discografia nazionale tra gli anni '60 e gli '80 (Minuetto e E la chiamano estate, per citarne due parecchio celebri).

Subito dopo Sanremo, anche Milano lo celebrerà. ll 22 Febbraio è la notte di "Ritmo Califfo", una serata speciale dedicata a Franco Califano, "poeta e cantautore degli amori e degli umori, a volte pieni a volte vuoti, spesso probabilmente imperfetti, ma di certo più che necessari". Sarà all'Arci Bellezza di Milano, locale che organizza l'evento assieme a Caramello. 

Sul palco, interpreteranno dal vivo le sue hit più celebri e le sue chicche nascoste, alcuni artisti che lo amano particolarmente e che ne hanno subito l'influenza. Con loro una band resident di quattro elementi che suonerà tutti i pezzi. Per concludere la festa, la "Califfo-Dance" con il DJset di Situa, Si Balla con ospite speciale Ritmo! Ritmo!. 

Per scoprire chi sono gli artisti che omaggeranno Califano e quelli che comporranno la special band, leggi qua sotto: abbiamo chiesto a tutti i protagonisti di "Ritmo Califfo" di raccontarci chi è stato per loro questo iconico artista.  

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ANDREA GOVONI

Ho avuto la fortuna di conoscere il maestro Califano nei primi duemila, dopo serata di uno show tv, mi avevano messo lì a fare una sorta di pianobar live per intrattenere ospiti e personaggi dello spettacolo, si iniziava tardi e in pochi restavano ma quella sera arrivó lui, Franco Califano in persona, tre ragazze a braccetto, occhiali da sole al buio e un aiutante che si spacciava per manager ma che sembrava più un compagno di merende. In preda all’emozione terminai il brano all’improvviso e lui, sorridendo, di fianco al pianoforte mi diede uno schiaffo (alla romana) dicendo: “a ragazzè sei bravo, ma che è sta roba? Devi soná le cose tue, sei bravo, lascià stà e fai canzoni tue”.

Andai a casa e scrissi una canzone, all’alba, la mandai ma non ricevetti mai risposta, dopo pochi mesi vidi che quel “forse manager” era stato indagato per qualche truffarella, tutto in pieno stile Califfo insomma. Per me artisticamente, è stato l’ultimo dei poeti maledetti, dopo Ciampi, Tenco (suo grande amico), figlio della strada, cantastorie da marciapiede, amante delle donne come nessuno mai, maestro di vita spremuta fino all’ultimo sorso, la fotografia di un’Italia che non c’è più sbiadita in Un tempo piccolo.

Bello, dannato, con quell’allure un po’ criminale e il sorriso balordo che lo rendevano ancora più affascinante, in fondo un gran romantico. Una voce vissuta e bruciata da notti senza fine da raccontare con quel velo di malinconia, quasi a dirti che la vita è un soffio, per questo va vissuta a pieno.
Dotato di un’acuta capacità di giocare con la volgarità rendendola ironica nell’immediato, sfiorando temi sociali delicati ma sempre in modo benevolo, non era uno che giudicava, le aveva già passate tutte, non aveva vergogna, era uno schiaffo in faccia al falso perbenismo dell’epoca, uno vero, amico dei più deboli, un cowboy da nightclub.

Mi porto ancora dentro l’energia che mi ha trasmesso e se oggi faccio il cantautore è anche, o soprattutto grazie a lui, la mia canzone preferita in assoluto:Me ‘nnamoro de te e un po’ tutte.

ANNA CASTIGLIA

Per me è l’infanzia e anche un po’ l'alter ego di mio padre. Me lo ha fatto conoscere lui quando ero molto piccola e ricordo che mentre lui cantava Un tempo piccolo pensavo un po’ che fosse sua. Poi l’ho inserita nel mio repertorio di cover che portavo in giro tra i locali di Catania. È infatti la mia-sua canzone preferita.

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COMETE

Califano per me è zio Maurizio, che riposi in pace.

Da quando sono piccolo l’ho sempre identificato in lui, per romanità e per somiglianza, quindi in qualche maniera ho costruito dentro di me un immagine di Franco come fosse uno di famiglia. A oggi per me Califano rimane lo zio che mi racconta le storie che non si possono dire a voce alta vicino a nonna, il cantautore che mi parla di una Roma in parte scomparsa, di una Roma Nuda da girare a piedi scalzi, perché condividiamo quel vivere visceralmente gli amori, le notti brave e tra slanci e cadute, cercare sempre la libertà.

Credo di averlo scoperto da bambino in macchina con i miei genitori conTutto il resto è noia, non era molto ascoltato dai miei, quindi credo passasse in radio quel pomeriggio. Capivo la metà di quello che diceva, “fare centro quella sera”, le allusioni sessuali non le coglievo ma mi incuriosiva il racconto dettagliato che non si limitava alla descrizione ma arricchiva sempre la storia con i suoi commenti tipicamente romani. “La macchina a lavare ed era ora”, “poi dici cose giuste al tempo giusto e pensi il gioco è fatto”. Sembrava parlasse con me e più crescevo e più capivo quello che voleva dirmi.

Tra le canzoni che ha cantato lui e quelle che ha scritto per altri diventa molto difficile individuarne una. Una ragione di più, scritta per la Vanoni, a mio parere è una delle canzoni italiane più belle di sempre, come anche Minuetto con Mia Martini.E la chiamano estate e Un’estate fa, anche se quest’ultima un riadattamento dal francese all’italiano, sono canzoni eleganti che mi emozionano sempre molto, però credo che sul podio ci siano Un tempo piccolo e La mia libertà. Quest’ultima nella sua semplicità mi arriva sempre dritta alla pancia, un misto di gioia, spensieratezza che non nasconde quel mix di solitudine e amarezza che lo fa sempre parlare di una verità.

DELVENTO

Per me Califano è Che Guevara,
Solo che Califano era una tigre
e Che Guevara era un drago.
Io sono un Gallo che raspa la terra
Come franco battiato
E questo me l’ha detto Tiziano
Non Ferro, Terzani.
Tutto il resto è Gioia.

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IL CAIRO

Credo che Califano sia la vera incarnazione del mascalzone latino. Un condensato di italianità, furbo, sornione ed imprevedibile. È riuscito a cantare e suonare di tutto, ha scritto per tutti, e ne ha combinate di tutte i colori. Non ricordo di preciso quando l'ho conosciuto, deve essere successo in un momento imprecisato della mia adolescenza. Il suo nome ha sempre attraversato tangenzialmente la mia vita ma quando ho scoperto l'epitaffio sulla sua tomba che recitava "non escludo il ritorno" ho deciso attivamente di andare a fondo di quello strano tipo.

È troppo difficile individuare la mia canzone preferita del Califfo, ha una discografia sterminata e ne citerei molte. C'è peró una canzone alla quale sono particolarmente affezionato: Che brutto affare scritta e prodotta per Jo Chiarello per Sanremo '81. Questo brano per molti è stato l'emblema del trash anni 80 ed è stato addirittura eliminato dal Festival, io invece lo adoro. Suona male, è mega lo-fi e mega pop allo stesso tempo, nel testo si parla di "amore nucleare" e si dà dello scemo a un uomo per la delusione che ha causato. Ah, e poi ti si pianta in testa e non esce più. Insommma, la zampata del Califfo colpisce e scrive un brano troppo avanti per Sanremo '81 ma che nel frattempo tutta Italia canta. Questo per me è il Califfo.

LELIO MORRA

Chi è Califano per te?
Il più coraggioso e coerente chansonnier tra virtù e debolezze

Quando e come lo hai scoperto?
Sono molto legato a Mia Martini fin da bambino. Qualcuno mi disse che Minuetto l’aveva scritta Califano e mi fiondai nella sua discografia.

Canzone preferita?
Io non piango.

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LA BAND RESIDENT DI RITMO CALIFFO (composta da Lorenzo Lia alla chitarra, Fabio Brignone al basso, Leonardo Varsalona alle tastiere, Giovanni Squillante alla batteria)

Chi è Califano per voi?
Califano è un esempio di libertà artistica e di umanità sincera. Facilmente noi musicisti ci perdiamo in sovrastrutture...una figura come la sua ricorda l'importanza di mettere la semplicità della propria persona in quello che si scrive.

Quando e come lo avete scoperto?
Lo abbiamo scoperto tardi, per motivi anagrafici. Eravamo adolescenti quando è giunta la notizia della sua scomparsa; per qualcuno era il cantante di qualche disco di mamma e papà, per altri era "quello della scena del matrimonio del Dandi in Romanzo Criminale". Preparare questo spettacolo ci ha dato l'occasione di immergerci nella sua discografia ad estrarre gemme prima sconosciute.

La vostra canzone preferita?
Difficile scegliere e difficile mettere d'accordo tutti e quattro!Chi Sono Io ci emoziona particolarmente. Quella che ci divertiamo di più a suonare è sicuramenteUn Tempo Piccolo, che ci lascia molto spazio espressivo, ha un sapore più moderno di altri pezzi, ma siamo anche dei fan del groove anni '80 di Bambina Del Nord!

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L'articolo Mai escludere il ritorno di Franco Califano di Redazione è apparso su Rockit.it il 2025-02-07 10:11:00

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