Nel precedente articolo abbiamo parlato dei due siti fondamentali che un musicista indipendente deve conoscere (li trovate qui). Oggi invece si parla diclassifiche, da sempre essenziale strumento di analisi, e delle metodologie applicate alla loro definizione. Bisogna premettere che abbiamo vissuto un lungo periodo di confusione e che pare finalmente vedersi all’orizzonte una chiarezza relativa all’utilizzo e all’elaborazione dei dati. In bilico tra analogico e digitale, case discografiche, istituti di ricerca e siti di classifiche hanno impiegato diverso tempo a farsi strada, ma oggi il trend sembra cambiare. Per avvicinarsi alla metodologia applicata allo sviluppo delle classifiche musicali, è bene suddividere le informazioni per paese di destinazione. In questo articolo analizziamo tre territori chiave: US, UK e Italia.
Le classifiche musicali in Italia
Come anticipato la settimana scorsa, il sito di riferimento per la pubblicazione delle classifiche musicali è quello della FIMI, che settimanalmente redige l’elenco ufficiale suddiviso in Album, Compilation, Vinili, Top Digital, DVD Musicali.
Tutte le sue classifiche sono elaborate dall’istituto di ricerca GfK Italia e rappresentano l’andamento della musica nella settimana, da venerdì a giovedì, analizzando i seguenti canali di vendita: Hypermarket e Supermarket, Technical SuperStore (grande distribuzione specializzata in elettronica di consumo), Entertainment Specialist (catene specializzate nell’intrattenimento multi settoriale: Musica, Libri, Video e Giochi), Music Independent specialist, Internet Sales (vendite di musica fisica effettuata attraverso siti internet), Piattaforme Streaming Audio.
Nel settembre 2014, FIMI introduce lo streaming tra gli elementi di calcolo, redigendo una classifica a sé stante (Top Digital) che integra lo streaming con il download. La regola, “imposta” dai paesi che già prendono in considerazione questa nuova fetta di mercato sta nel seguentefattore di conversione: 100 stream = 1 download (a patto che gli stream abbiano una durata superiore ai 30 secondi). Nel Gennaio 2016, FIMI introduce una classifica dedicata al solo vinile: dopo anni di silenzio, si consolida il rispetto per un supporto che torna a ritagliarsi un’importante percentuale dell’industria.
Allo stesso modo, le certificazioni (disco d’oro, platino, diamante) si suddividono in Album (fisici e digitali solo download) e Singoli digitali (streaming e download) e prevedono le seguenti soglie di assegnazione: Oro oltre le 25.000, Platino oltre le 50.000, Doppio Platino oltre le 100.000, Triplo Platino oltre le 150.000, Quadruplo Platino oltre le 200.000, 5 Platino oltre le 250.000, Diamante oltre le 500.000.
Le classifiche musicali negli Stati Uniti
Il riferimento per le classifiche di questo paese è senza dubbio Billboard, rivista fisica e online che da moltissimi anni pubblica classifiche musicali. Le tipologie di classifiche ammontano a 90, sono suddivise in Top 100, Top 200, Generi, Greatest, Digital, Streaming, YouTube, e includono anche una sezione International. Questo sito è davvero una destinazione fondamentale per conoscere il trend della musica di oggi e di sempre.
La metodologia adottata da Billboard è all’avanguardia poiché include dati relativi a vendite, download, airplay, streaming, interazioni social su Facebook, Twitter, Vevo, YouTube, Spotify e molte altre destinazioni online. Come FIMI con GfK, anche Billboard ha i suoi partner analisti a cui si appoggia: sono Nielsen BDS, Nielsen SoundScan e Next Big Sound.
La celebre Billboard 200 oggi integra i dati di vendita album, on-demand streaming e download digitali. La rivoluzione ha avuto luogo nel 2014, dopo anni di pura misurazione “sale-based” (basata sulle vendite), quando Billboard ha voluto rispecchiare gli attuali modelli di ascolto e consumo introducendo lo streaming tra i dati di analisi. Billboard decreta il tasso di conversione maggiormente utilizzato: 1.500 streaming da un album equivalgono a 1 sua vendita.
Solo nel febbraio 2016, la RIAA (Recording Industry Association of America) introduce la nuova formula che include i dati di streaming digitale tra gli elementi che portano all’assegnazione delle certificazioni Oro, Platino, Multi Platino. Anche qui vale l’equivalenza 1.500 streaming on-demand di audio e/o video = vendita di 10 tracce = vendita di 1 album. La RIAA aggiunge che, per rispecchiare al meglio le tendenze attuali di fruizione musicale, il fattore di conversione download - streaming cambia così: 150 streaming on-demand = 1 download di singolo digitale.
Le classifiche musicali in Regno Unito
Il sito di riferimento per le classifiche UK è Official Charts. Come per FIMI, le classifiche vanno dal venerdì al giovedì (seguendo la regola della global release date, che individua il venerdì come giornata globale di pubblicazione delle nuove uscite). Vengono analizzati dati di vendite e di streaming facendo riferimento a più di 6.500 venditori, tra fisici, negozi di downalod e portali di streaming. Ogni settimana vengono tracciati una media di mezzo miliardo di stream, 3.5 milioni di vendite e 1.5 milioni di vendite album. A questi dati si integrano ancora le vendite di video (DVD e Blu-Ray).
Dal 2015 la “Official Artist Album Chart” si basa sulla somma di questi elementi: vendite fisiche, digital album, streaming. La metodologia applicata da Official Artist Chart per l’integrazione dello streaming è davvero molto complessa e il tasso di conversione applicato è 1.000 stream = vendita di 1 album.
Le classifiche degli store digitali
Molto più semplice è l’attività svolta dagli store digitali di streaming e download. Diversi portali forniscono classifiche aggiornate velocemente, semplicemente analizzando ed elaborando i dati interni di vendita e stream. Non essendoci calcoli ed equivalenze necessarie a ottenere l’elenco, l’operazione è facile da eseguirsi. Le più celebri classifiche digitali sono quelle di iTunes e di Spotify, le prime rappresentano l’andamento quotidiano dello store e non sempre rispecchiano quella che sarà la classifica generale registrata settimanalmente dai colossi delle chart. Interessanti, perché dinamiche e originali, sono le classifiche di Spotify che, seguendo la logica del web, distingue la musica tra Top e Viral.
Come viene tracciata la musica?
Per consentire la tracciabilità della musica è indispensabile avere i codici univoci che consentono di individuarne i movimenti commerciali, UPC / EAN (Universal Product Code) in riferimento al prodotto, ISRC (International Standard Recording Code) alla singola traccia. Attenzione: se si commercalizza un singolo, che è di per sé un prodotto, si deve comunque disporre di entrambi i codici UPC / EAN e ISRC. Questi codici sono richiesti dai distributori proprio per poter consentire agli analisti (negozi, istituti di ricerca, collecting society)di tracciarne le vendite (viene utilizzato il codice a barre, rappresentazione grafica del codice identificativo del prodotto), i download e gli streaming (si utilizzano codice numerico del prodotto e ISRC identificativo della traccia).
Esistono differenti modalità per ottenere i codici: tramite la FIMI si possono acquistare i codici ISCR e diversi portali online consentono l’acquisto degli UPC / EAN. Sounday e Rockit, ad esempio, includono nel costo della distribuzione digitale anche l’assegnazione gratuita dei codici necessari alla tracciabilità.
La conclusione che se ne trae è che si sta lavorando duro per proporre classifiche che rispecchino al meglio la realtà, dando voce alle nuove abitudini di consumo musicale, assegnando loro un peso e un sistema metrico adeguato.
"Adding streaming information makes the chart a better representation of music consumption activity," ha dichiarato Silvio Pietroluongo, Billboard VP of charts and data development. "Streaming is the fastest growing configuration we now have and having it included in Billboard's chart is a welcome improvement." afferma invece Jim Urie, president/CEO di Universal Music Distribution.
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L'articolo Come funzionano le classifiche musicali, in Italia e all'estero di Giorgia Mortara (Sounday Music) è apparso su Rockit.it il 2016-05-04 12:08:00
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