Com'è messa davvero la musica dal vivo in Italia

Siamo stati due giorni a Palermo per il KeepOn Fest, importante momento di confronto tra i live club e festival di tutta Italia. La situazione non è tragica, ma c'è ancora parecchio lavoro da fare, sia con la politica che con le nuove generazioni: ecco a che punto siamo

Live ai Candelai - tutte le foto sono di Mind Palermo
Live ai Candelai - tutte le foto sono di Mind Palermo

Lo schizzo di sugo sulla maglietta – che non poteva che essere bianca – non mente. È una prova minuscola ma inequivocabile, un indizio che Stefano Nazzi definirebbe "pistola fumante", posta in bella vista sul petto. Per carità, nessun crimine è stato commesso, solo è evidente che il passaggio in una città come Palermo ha lasciato il suo marchio (speriamo non indelebile) sulla maglietta celebrativa per il tour dei 25 anni di 69 Love Songs dei Magnetic Fields.

Così come la mia, è pieno di t-shirt dedicate a band e artisti che si vedono indossate a Palermo nel corso del KeepOn Fest, il festival organizzato dall'associazione di categoria dei live club a fine settembre. Sembra una sorta di divisa informale per la maggior parte degli associati, rappresentanti dei principali club e festival del nostro Paese: dal Monk di Roma al Magnolia e all'Arci Bellezza di Milano, dal Cage di Livorno all'Hiroshima Mon Amour e Spazio211 di Torino, passando per il Locomotiv di Bologna e, ovviamente, i Candelai, quartier generale di questa edizione del festival.

I Santamarea ai Candelai
I Santamarea ai Candelai

Scegliere di fare un raduno nazionale così a Palermo, è una mossa parecchio interessante: se da un lato la città è abbastanza periferica rispetto al resto d'Italia, senza contare il fatto che ci troviamo su un'isola, va detto che Palermo ha una vitalità musicale pazzesca, e lo si percepisce standoci anche solo un paio di giorni.

E non è solo nei posti protagonisti di questo festival diffuso, visto che oltre ai Candelai ci sono come venue Bolazzi, Ballarak, Punk Funk e Fabbrica 102, tutti locali in cui suonano i vari artisti chiamati apposta per l'occasione, a regnare la musica: lo si sente per le strade, nel pieno della Vucciria, dove mi trovo in mezzo a un gruppo di gente che Mueve la culita come se fosse un giorno di festa, e non un normalissimo giovedì, o al listening party del nuovo disco dei Dov'è Liana, presso il Palermo Youth Centre, evento che scopro per puro caso (ma ne parleremo in un'altra occasione).

Agnemag e Pit Coccato alla Fabbrica 102
Agnemag e Pit Coccato alla Fabbrica 102

In mezzo alla musica sui palchi, però, c'è anche tutto quello che ci gira attorno, affrontato durante la plenaria con i rappresentanti dei club e dei festival. È un momento di confronto importante, in cui emergono le sfide e le opportunità per chi lavora all'interno di questo settore e cerca di riportarlo a essere un ambiente più economicamente sostenibile, dopo i danni causati dal covid che ancora hanno i loro effetti ben visibili. Quindi sì, bello celebrare i sold out stratosferici nei palazzetti e negli stadi dei super big, ma quello è solo la scintillante punta di un iceberg non altrettanto gioioso. Va detto che, comunque, ci sono delle avvisaglie abbastanza buone.

Già il fatto che una rete come KeepOn esista è un bel segnale: la mappatura dei club e dei festival a livello nazionale permette di non frammentare ogni spazio, ma di unirli e poter far fronte comune nelle richieste e nei momenti di emergenza, capire le loro esigenze e come le istituzioni possono sostenerli. Ci sono già esempi di regioni virtuose in questo senso, in primis Emilia Romagna e Puglia, l'obiettivo è riuscire ad arrivare a un riconoscimento reale, in particolare attraverso il Codice dello Spettacolo, non ancora approvato dopo già essere stato rinviato varie volte e al cui interno sono indicati sostegni fondamentali per sostenere la musica dal vivo nel nostro Paese. Tocca aspettare, ancora, ma qua la questione entra nella politica, la buona volontà dei singoli arriva fino a un certo punto.

Un altro punto centrale viene portato da Raniero Pizza del Monk, quando prende la parola per sottolineare come sia diventato più difficile riempire i locali di ragazzi giovani. Non sembra tanto uno scollamento generazionale, quanto proprio una mancanza di visibilità: nel momento in cui ci sono meno spazi e meno occasioni per scoprire i concerti, c'è il rischio di venire tagliato fuori alla base. E questa è una sfida non da poco, perché, come al solito, sul futuro ci si gioca tutto. E in questo il fatto di riempire le giornate non solo di discussioni e workshop (fondamentali, sia chiaro), ma anche di musica, è il succo centrale proprio per essere vivi e il più possibili raggiungibili dall'esterno.

Il pubblico dei Candelai
Il pubblico dei Candelai

In quest'ottica è anche molto interessante il lavoro svolto con Il Concerto Che Vorrei, iniziativa pensata per rendere il live un'esperienza il più possibile inclusiva, tenendo conto di diversity, parità di genere e disabilità in ogni aspetto della creazione di uno spettacolo, tanto per il pubblico quanto per chi lavora sopra o sotto al palco. Un esperimento che ha preso il via proprio la serata del 26 ai Candelai, come prima data di un piccolo tour attraverso l'Italia, e che ha visto sul palco l'artista e performer LIS Giorgina Lo Nardo, la band One eat One, composta da persone normodotate e persone con disabilità, e gli olandesi CUT_, il cui live coinvolge anche il gusto, l'olfatto e il tatto.

Ci sono comunque notevoli opportunità, segnalate dal direttivo di KeepOn, per avvicinarsi il più possibile a quello che può essere l'esempio della Gran Bretagna, con il suo Music Venue Trust, molto presente per sostenere i club britannici nel corso degli ultimi anni. Ci sono numerosi bandi e aiuti offerti da enti europei e nazionali (UE Creative Europe, Live DMA, NUOVOIMAIE), si spera che la politica si muova presto nella stessa direzione. Servirebbe qualche big per sostenere la causa dei club, ma al momento all'orizzonte nessuno sembra voler prendere questa causa sulle spalle. C'è ancora un po' da lottare e sporcarsi, ma insieme non fa così paura (e la maglia è pure già macchiata...).

---
L'articolo Com'è messa davvero la musica dal vivo in Italia di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-10-01 10:15:00

Tag: live club

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia