Legato a testa in giù, con una corda ai piedi, così entra in scena Salmo, o il suo avatar, non importa, perché ci lascia già senza fiato. Attacca con Russell Crowe, di una potenza tale da far tremare i seggiolini e lo stomaco, un’intro memorabile. Salmo deve tenere alto il livello dello show; se inizia così, cosa ci aspetta per le prossime ore? Un concerto punk metal, con tutti i crismi, suoni e immagini comprese. La prima parte dello show è tutta così, estrema, tra Che ne so, 1984, Antipatico e la saga di Hellvisback.
Parti fondamentali dello spettacolo sono la scenografia e i visual, che ci mostrano tutto l’immaginario di Salmo e brano dopo brano le immagini 3D si alternano sullo schermo all’avatar dell’artista, disegnato da Alessandro Fele e Andrea Folino. Sullo sfondo, città in fiamme, gare di macchine, montagne russe, auto che bruciano, mostri e navicelle spaziali. Ma anche la Madonna, Padre Pio e le sue mani stigmatizzate compaiono tra fulmini, lampi, teschi e scheletri, mi sembra di averne visti due fare l’amore come nel video dei Chemical Brothers.
Salmo canta Criminale con la testa nella ghigliottina: alla fine la sua testa mozzata e sanguinante rotola giù, gigantesca, addosso al pubblico. Altro che manifesto per il tour del 2020 con il viso grondante di sangue. Tutto è portato all’estremo in questo show, neon, fumo, fuoco. Cori da stadio, la meticolosa preparazione al pogo e il pogo, con tanto di preoccupazione finale di Salmo sullo stato di salute dei fan; va bene la dolce intenzione, ma il pogo è il pogo, se sei nel parterre al concerto di Salmo si presuppone che tu ci sappia stare là sotto: una mano sul cuore e l’altra sul portafoglio e si poga, come giustamente dice anche lui.
E poi c’è la band, lo abbiamo capito ormai, e non me ne vogliano i producer, che le canzoni rap suonate da una band acquistano un valore e una bellezza differenti. Le Carie è la band che è con Salmo sul palco, composta da Frenetik, Daniele Mungai alla chitarra, Jacopo Volpe alla batteria, Marco Azara alla chitarra, Davide Pavanello "Dade" al basso e da Riccardo Puddu, Verano. Con Salmo formano un vero e proprio gruppo che per la prima volta presenta e suona dal vivo i primi tre brani del loro mini-album TRE, uscito una settimana prima: l’emozione è forte e le parole dei testi delle canzoni nuove TU X ME, BUGIARDO e UN ATTIMO, scorrono per tutti sullo schermo come in un gigantesco karaoke. È qui che capisci l’amore di Salmo per l'hardcore punk, il metal e la musica suonata, oltre che per il rap crossover.
Lo show continua, un su e giù nel repertorio di Salmo, dai primi anni (l’ho visto sul mega schermo con la sua famosa maschera degli inizi) agli ultimi grandi successi come Flop e Kumite, ancora più bella suonata con la band e in una versione un po’ più dura. Sì, Salmo con Le Carie pestano forte e il Forum racchiude e amplifica tutta la loro potenza.
Lo show di Salmo è come Salmo, provocatorio, hardcore, ma alla fine ha portato sul palco la musica che gli piace ascoltare e fare, e con una grande band. Metal punk, nei suoni e nelle immagini, ma del resto la natura di Salmo è sempre stata questa e il tempo e la maturità lo hanno spinto a realizzare un altro progetto in cui credeva. Nel suo live c’è tutto Salmo, anche la sua parte più tenera e docile, e ce la mostra nel momento acustico del concerto; spostati sul palchetto più piccolo Salmo e Le Carie suonano, tra le altre, L’alba, Il cielo nella stanza, Marla/Black Widow e la band esalta l’artista anche in questo contesto, lo rafforza, quasi gli desse potere e potenza. Un momento intimo, tra lui, la sua band e i suoi migliaia di fan.
Nessun ospite a sorpresa sul palco, nessun featuring, solo lui, che sudato si avvolge nella bandiera della Sardegna e beve e brinda alla nostra salute.
Salmo che diventa Maurizio ci parla dal mega schermo, regala consigli, spinge a vivere la vita vera, ma poi ci instilla il dubbio che chi ci sta parlando non sia nessuno dei due, ma l’Intelligenza Artificiale. Non so se mi piace. Per fortuna lo show è vero e reale e si ritorna sul palco principale per il gran finale. Verso le 23 Le Carie lasciano il palco, ma lo spettacolo continua. È la prima volta che vedo un concerto chiudersi con il dj set dell’artista. Che sia una questione di orari, limiti, decibel? Impossibile, i decibel sono anche più forti che all’inizio del concerto, e infatti i seggiolini tremano ancora, e anche di più.
Incredibile Salmo, sbollisce due ore di live sparando quaranta minuti di musica elettronica, house hardcore, persino i suoi stessi pezzi, come La canzone nostra e la sua Diavolo in me (Sanremo Edition) di Zucchero a briglie sciolte. Chiedo a Shazam di illuminarmi su qualche pezzo che sta suonando Salmo, non lo conosco così a fondo pur avendo ascoltato le sue playlist su TRX Radio, ma quelle sono ovviamente un’altra cosa. Intercetto producer giapponesi, svedesi, e francesi. Memorabili gli effetti e le immagini sul ledwall anche durante il dj set, che è potentissimo, e molto, molto lungo. Probabilmente lui sarà ancora dietro nel backstage a mettere dischi ora, mi dice chi lo conosce, alla fine di tutto, andando verso l’uscita con le orecchie che fischiano.
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L'articolo Salmoisback: il racconto del suo live incendiario al Forum di Carlotta Fiandaca è apparso su Rockit.it il 2023-03-22 15:36:00
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