Per il terzo anno, la domenica di MI AMI è un rimedio che suona in più lingue (qua il racconto di venerdì e quello di sabato, qua le info fondamentali). Non per perdere di vista la propria identità, la propria missione, ma per accogliere altri punti di vista, mischiare le carte, allargare prospettive e visioni. Suoni, poi, perché questo è quel che siamo.
Al MI AMI 2024: i Phoenix. Sì, proprio loro. Headliner dei più grandi festival del mondo, band planetaria con uno show live di livello assoluto. È emozionante pensare che saranno loro a chiudere questa edizione. È uno dei booking più stupefacenti della nostra storia. Il loro disco Ti amo era un concept proprio sul nostro Paese, e così abbiamo sviluppato un discorso che provasse a raccontare l’Italia vista da fuori: non solo quello che siamo e che vorremmo essere, ma come effettivamente gli altri ci vedono. Giochi di specchi, facce della medaglia.
Sul Palco Dr. Martens, prima di loro, Erlend Øye, che dopo Kings Of Convenience e Whitest Boy Alive è stato rapito dalle sirene di Ortigia. Si porterà dietro la Comitiva, con Marco Castello. I Bar Italia, formazione sperimentale inglese il cui nome tributa un pezzo dei Pulp ma anche un certo fascino evocativo del nostro Paese. Prima ancora le Cumgirl8, formazione post-punk newyorchese che ha fatto tributo a Cicciolina. E Laila Al Habash, italo-palestinese che presenta il nuovo materiale.
Il Palco Champion decolla con Coca Puma, artista che stiamo seguendo e spingendo fin dagli inizi e che con Panorama Olivia sta diventando la next big thing del soul italiano. Poi la selvatica Marta Del Grandi, le afrobeat explorations del Mago del Gelato. Ci sarà l’unica data estiva del collettivo torinese Tamango (è un’occasione da non perdere, fidatevi), la cui parabola traccia una diversità unica nel modo in cui le cose musicali possono accadere in Italia. L’ultima data dei Tre Allegri Ragazzi Morti precederà le sfuriate del folletto Lucio Corsi.
Scivolando verso il bosco, si incontra un Palco Idealista che ha in dote l’intimismo romantico dei Ciliegia Suicidio, il broder di Samarate SGA, il debutto live dei Festa del perdono, l’elettro garage dei Jagwari e lo sciamanico italo-losangelino Tatum Rush.
Occhio che i suoni caldi della Spider Arena potrebbe attrarvi, con i set di Nacho Tranquilo, Los Cinquanteros, You Nico e il master Pellegrino. Funk, disco, vinile. L’Idroscalo potrebbe sembrare Mergellina.
Il Palco Jack Daniel’s è una summa degli elementi di questa edizione: novità, canzoni, ritmi, divagazioni, italianità europee e viceversa. Dalla formazione di stanza in Francia, Terestesa alla disco dei Parbleu, passando dagli italo-svizzeri Monte Mai. La canzone colorata di Anna Castiglia e quel gran talento di Mazzariello. Le pennellate di Han, gli intimismi di Arianna Pasini. L’elettropop de I miei migliori complimenti, il pop raffinato di Simone Matteuzzi. Per chiudere con la festa finale di Sibode DJ feat Troppo Kimberly. Perché non vorremmo che finisse mai.
La domenica è un fiore da cogliere, la parte finale di questo sacro momento diviso in tre atti in cui si compie il conseguimento della nostra maggiore età. È un rituale, un rituale di passaggio, a cui approcciarsi con la voglia di esserci, con il desiderio di farne parte, con la disinibizione che rende animale l’uomo, ma non l’uomo animale.
Oggi, ieri, domani.
Qui, ora, estasi.
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L'articolo Come suona domenica: il racconto del terzo giorno di MI AMI 2024 di Carlo Pastore è apparso su Rockit.it il 2024-05-19 11:15:00
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