Ieri due pezzi da Novanta del nuovo pop italiano, Calcutta e Cosmo, hanno alzato la voce. Cosmo in realtà è già un po' che sta giustamente incazzato per la fregatura dei concerti col Green Pass senza distanziamento che aveva in programma di fare a Bologna i primi di ottobre e che, a causa delle non decisioni in materia di live del Ministro della Cultura Franceschini e del Governo tutto, ha deciso gioco forza di rimandare a data da destinarsi, come annunciato in anteprima al MI MANCHI, ANCORA dal suo manager Emiliano Colasanti.
Il 30 settembre in sede istituzionale si parlerà della possibilità di ampliare la capienza dei posti al chiuso per eventi tipo concerti dal 50% all'80% e di abolire il distanziamento grazie al Green Pass ma non c'è niente di sicuro al momento. A questo proposito, Cosmo ha scritto una lettera aperta al Ministro e a tutti gli operatori del settore, artisti e lavoratori dello spettacolo affinché dopo il 30, in caso non vi siano cambi sostanziali, ci sia una mobilitazione generale per far fronte all'immobilità dello Stato. Appello che è stato ricondiviso da un sacco di persone, dentro e fuori dal mondo della musica.
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Allo stesso momento è scoppiato il caso Conte, rilanciato in un post Instagram da Calcutta, che ha fatto presto il giro di tutto l'internet. Un insieme di foto in cui l'ex Presidente del Consiglio, oggi capo frontman del Movimento 5 Stelle, in piena campagna elettorale, si erge tutto felice davanti a un pubblico festante assembratogli davanti. Una folla che potrebbe essere quella di un concerto, ma che da due anni non può esserlo, mentre evidentemente per le cose della politica si possono fare strappi alle regole. Non è il solo: in tutte le piazze d'Italia si stanno tenendo comizi in vista delle prossime Elezioni Amministrative e sembra che in quei luoghi, le regole sanitarie in vigore per tutte le altre attività non siano messe in atto.
Queste le parole di Calcutta a commento: "In riferimento a quello che sta accadendo in tante piazze italiane, colorate in questi giorni da tantissime bandiere di diversi partiti politici, io (e molti miei colleghi) vorremmo chiedere al mondo della politica, alle task force di scienziati al servizio della nazione, ai virologi illuminati dalla scienza e/o dai riflettori: PERCHÉ? Perché tutto questo non è una seria minaccia alla salute del paese? Solo questo. Una manciata di spiegazioni per andare a dormire con la testa in ordine. E comunque tanta bufera nel cuore. Perché non è pericoloso? Perché? Non vogliamo sapere perché i concerti no e questo sì. Vorremmo sapere: perché questo è ok? E se non dovessero arrivare spiegazioni entro 24 ore, beh, allora potremmo tutti andare a dormire con la bufera nel cuore. Ma la ragione sotto il cuscino".
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È evidente che i concerti, i lavoratori, gli artisti e il pubblico siano stati puniti e che siano stati applicati due pesi e due misure per legiferare su eventi dello spettacolo e (ad esempio) partite di calcio o comizi. D'altra parte era proprio Giuseppe Conte che in una terribile diretta a reti unificate durante la prima parte della pandemia, reputava e definiva gli artisti alla stessa stregua di giullari che fanno divertire il popolo, quasi fosse un hobby, una distrazione, mai un lavoro.
Ma finché parlano Cosmo, Calcutta, quelli de La Musica che gira, Scena unita, Bauli in piazza, Ultimo concerto e tutte le associazioni di categoria che esistevano o si sono formate durante la pandemia, i politici sembrano selettivamente sordi alle proteste e alle proposte. Poi arriva Fedez, uno che da anni coi suoi numeri sposta gli equilibri della cultura e della politica e Conte subito risponde.
Fedez scrive: "Se da una parte il ministero dei Beni culturali e il governo non fanno nulla per il mondo dello spettacolo, dall'altra veniamo deliziati da queste immagini festose che rappresentano un vero e proprio schiaffo in faccia per intere famiglie che per voi evidentemente sono inesistente" e Conte gli fa immediatamente eco: "Fedez ha ragione, portare la capienza dei concerti al 100%".
Queste le parole sacrosante di Fedez, che ringraziamo perché da tempo sta combattendo solo cause giuste: "Mi continuo a domandare perché solo in Italia non si fa nulla letteralmente per introdurre norme e progettualità per far ripartire il mondo dello spettacolo con gli strumenti che oggi sono a disposizione e potrebbero garantire la sicurezza di tutti. La vostra propaganda non può venire prima delle persone. Quando parliamo di concerti e di spettacoli non stiamo parlando di stronzate di poco conto, ma parliamo di più di 200mila lavoratori falcidiati da due anni di immobilità quasi totale e politiche assenti. C'è un intero settore in ginocchio da due anni, dimenticato da tutti. Fate cagare".
Il punto è un altro: perché la politica getta un occhio alla situazione di un intero settore alla canna del gas solo quando alza la voce un famoso? Non dovremmo essere al Grande Fratello VIP, dovremmo parlare di vita vera e in questi due anni sono state fatte un sacco di manifestazioni e di richieste di colloquio con il Ministro Franceschini, alcune pure approvate, senza cambiare di un capello la situazione.
Poi succede, come nel giugno del 2020, che si presentano Diodato (vincitore di Sanremo) e Manuel Agnelli (personaggio televisivo) a parlare con Franceschini e quest'ultimo fa le conferenze stampa, le foto insieme, si fa vedere pronto e solidale. Sia Diodato che Agnelli ci sono sempre stat in questa battaglia e li ringraziamo apertamente per aver speso la loro popolarità per la causa, purtroppo però la sostanza è che mentre quasi tutti i settori in crisi sono stati spinti a riaperture e ripartenze, foraggiati di soldi dall'Europa e mentre in Europa i club all'aperto e al chiuso sono funzionanti, così come le discoteche, in Italia al momento è tutto bloccato.
Cosmo, intervenuto da Daria Bignardi in diretta su Radio Capital ha ammesso di aver avuto un contatto telefonico con Franceschini che si trova d'accordo con lui sull'urgenza di cambiare le regole, ma come dice Cosmo, è assolutamente ignaro delle sottoculture che sono state praticamente annientate dalle decisioni ministeriali.
Attendiamo (fiduciosi?) il 30 settembre per capire da che parte andrà la musica dal vivo e il clubbing in Italia, se il Green Pass praticamente obbligatorio favorirà la possibilità di tornare a capienze decenti e toglierà di torno le sedie e il distanziamento oppure se dovremmo sottostare a regole sanitarie sembra funzionino solo per noi.
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L'articolo Per la politica o sei famoso oppure puoi fotterti di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-09-23 09:48:00
COMMENTI (1)
Ben svegliati