Il ritorno del vinile, soprattutto nei suoi formati più particolari, ha rafforzato un’idea ormai in voga da parecchio tempo: l’artwork è una delle prime cose di un disco che viene penalizzata quando lo si ascolta in streaming. Se già negli anni ’90 c’era chi si lamentava che le copertine dei cd erano troppo piccole e non permettevano di assaporare ogni minimo dettaglio della grafica - come invece si poteva fare con i vinili - oggi c'è chi pensa che siano del tutto inutili, dal momento che su Spotify hanno le dimensioni di poche centinaia di pixel. Nel 2011 il designer Frank Olinsky aveva dichiarato in un’intervista al New York Times che “la copertina di un album è diventata solo un pulsante pittografico, una piccola cosa che trovi su un sito e che tu clicci per ascoltare musica”.
In realtà molti affermano il contrario: Matthew Jacobson sottolinea che, mai come in questo momento, il compito di un designer che si occupa di un album musicale è sempre più stimolante ed il fatto che ormai non serva più indicare sulla copertina di un disco il titolo o il nome dell’artista - perché di fatto sono già scritti sulla pagina dove lo si ascolta - fornisce a chi deve realizzarla tutta una serie di spunti creativi nuovi. Bobby Owsinski su Hyperboot ha recentemente spiegato come oggi le dimensioni di una copertina siano sempre più importanti perché, con molta più frequenza rispetto al passato, sono viste su schermi ad altissima risoluzione. Anche Michael Cragg del Guardian è di quest’opinione e cita le cover di "25" di Adele e "Loud" di Rihanna come ottimi esempi per spiegare che oggi si può rappresentare benissimo la personalità di un'artista senza bisogno di scrivere il suo nome.
Even the weather in @Toronto acknowledges it's @Drake day. #views pic.twitter.com/6jty6KEbae
— Ben Terry (@BenTerry) 29 aprile 2016
Cragg inoltre sottolinea un aspetto molto interessante: i meme. Il fatto che l’immagine di copertina di "Views", l’ultimo disco di Drake, sia stata oggetto di moltissime rielaborazioni grafiche - a partire da quelle dei semplici utenti, fino a quelle di brand commerciali - ci fa capire come la copertina sia ancora un tassello importante nella diffussione di un disco. A volte può assumere i toni della presa in giro, o peggio ancora della completa denigrazione, ma certamente ha in sé un grande potenziale comunicativo.
Drakes on a plane. #VIEWS @Drake pic.twitter.com/SneoyuU0ez
— Red Bull (@redbull) 30 aprile 2016
Oggi una copertina di un disco può essere lo spunto per la creazione di app, di magliette ironiche e di altri tipi di messaggi, tutte cose che non solo aumentano il coinvolgimento dei fan in rete ma fanno anche pubblicità al disco. La scelta della cover di un album, quindi, può essere molto importante, e sicuramente lo sarà ancora di più in futuro.
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L'articolo Le copertine dei dischi sono ancora importanti? di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2016-05-06 13:00:00
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