È arrivato il momento della finalissima. Palchibelli24, il contest organizzato da Ostello Bello con Rockit e Tuborg, celebrerà l'atto conclusivo all'Ostello Bello di via Medici, venerdì 6 dicembre, con inizio alle ore 20.30. L'ingresso è gratuito, ma vi consigliamo di prenotarvi qua per riservare un posto. Qua vi raccontiamo i 4 finalisti – Gioia Lucia, Chris Obehi, Spirytus96, Nearby Planets –, a cui si aggiunge un super ospite. E che super ospite: Motta suonerà e chiacchiererà dal palco di via Medici.
Intanto, dopo 50 live in 4 città italiane e aver sentito 36 band di ogni tipo, ecco le cose che abbiamo capito girando l'Italia con Palchibelli.
La scimmia di musica non va mai in ferie
Da “tradizione” le selezioni del contest sono ad agosto. Le mille candidature raccolte in meno di un mese, da tutta Italia, ci dimostrano che, quando hai una passione autentica, non c’è solleone che tenga.
Da Palermo a Milano: ogni palco è un (bellissimo) mondo a sé
Palermo e Milano, Napoli e Genova. Queste quattro città sono state le sedi di Palchibelli24. Per ciascuna di loro, a parità di calore, abbiamo visto modi molto diversi di vivere il live. Sopra e sotto il palco.
Il pubblico non si misura in stream
Ci sono artisti “enormi” che dal vivo non riempiono una sala biliardo. Altri senza alcun hype che sotto il loro palco radunano 300 persone urlanti (le abbiamo viste con i nostri occhi!). Indovinate cos’è meglio?
Le vere community nascono ai concerti
Pare che oggi avere una community sia l’unica cosa che conta. Ma quelle online, per quante metriche tu possa avere, oggi ci sono e domani no. Quelle che si incontrano sotto al palco, invece, rimangono.
Chi suona è il primo fan della musica degli altri
Palchibelli24 è una competizione. Ma abbiamo visto artisti ballare e gridare per gli altri “concorrenti”. Abbiamo ammirato progetti unirsi e fare musica assieme dopo essersi sfidati. Proprio come dovrebbe essere.
Non serve essere a Wembley per sentirsi rockstar
Sui 4 palchi(belli) si sono succeduti artisti con attitudini incredibili. C’è chi è sceso tra il pubblico a cantare, chi ha tirato fuori il look della festa, chi ha persino spaccato cose. Il “gaso”, in fondo, è nella nostra testa.
Tra il disco e il live la differenza c’è, ed è enorme
Un progetto musicale può suonare benissimo su disco (dipende da un sacco di fattori, anche le risorse a disposizione) ed essere poco consistente sul palco. È molto meglio quando avviene il contrario.
I palchi servono come il pane
Se qualcuno dal vivo non spacca spesso non è “colpa” sua. È che nessuno gli ha mai dato la possibilità di farlo. Per fare grandi live, bisogna fare tanti live. Chi fa suonare la gente, fa del bene a tutti.
Nessun genere è davvero morto
Ce lo ripetono di continuo: quel suono non va più di moda. O ancora più categorici: i generi non esistono più. Tra i 50 live di Palchibelli24 ci sono stati: funky, elettronica, rap, reggae, punk, rock. Tutti in ottima forma.
Talento e varietà: la musica vale di più di quel che ci fanno credere
Tra classifiche appiattite su sonorità sempre uguali, abbassamento della soglia d’attenzione ed eventi sempre più grandi che si mangiano i piccoli, la musica sta mostrando un volto tutt’altro che entusiasmante. Vedere decine di musicisti fare centinaia di km per andare a suonare la musica che più gli piace, e centinaia di appassionati prendersi bene come se sul palco di fossero grandi star, be’ allora vale la pena avere fiducia.
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L'articolo Cosa abbiamo capito girando l’Italia per i live di Palchibelli24 di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-12-05 14:03:00
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