Cosa sono Udio e Suno e come l'AI può cambiare la musica nei prossimi anni

Per la prima volta in Germania un pezzo realizzato interamente con AI generativa finisce in classifica. Intanto le major continuano la loro "battaglia" contro le piattaforme, che però sono già nella quotidianità di molte persone. Ecco come funzionano e cosa può succedere

Immagine generata con AI. Con prompt: Chitarristi disperati perché in futuro la musica sarà fatta solo dai computer, i giornalisti stolti ridono senza capire che poi toccherà a loro
Immagine generata con AI. Con prompt: Chitarristi disperati perché in futuro la musica sarà fatta solo dai computer, i giornalisti stolti ridono senza capire che poi toccherà a loro
27/08/2024 - 10:23 Scritto da Redazione

Alla fine è successo. In Germania, dove una canzone interamente scritta da un'intelligenza artificiale è entrata nelle classifiche ufficiali. Si tratta di Verknallt in einen Talahon ("Innamorata di un talahon", una versione tedesca del nostro "maranza"). L'ha realizzata il procucer Buttebro, ma sarebbe più corretto dire che è stato lui a commissionarla a Udio, piattaforma di AI generativa, che così in questo agosto si è ritrovato al 48esimo posto dei brani più "venduti" nel Paese. 

Butterbro si è detto sorpreso del successo del pezzo, che, ha spiegato, era nato come uno scherzo tra amici. Poi ha iniziato a dover parare le critiche. Anzitutto quelle a sfondo razziale, visto il significato e il valore che viene normalmente attribuito alla parola "Talahon". Ci interessa il giusto e non  perché sono questioni tedesche, quanto perché abbiamo già visto e sentito tutto con l'ultimo pezzo di Rovazzi, i cui pezzi sembrano fatti da un'AI sin dall'esordio.

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Quanto piuttosto appare rilevante il salto di "qualità", si fa per dire, della musica prodotta interamente da AI (usarla per "aggiustamenti" vari o in determinati ambiti del processo creativo è già la norma, al di là di quello viene poi "confessato" dalle parti in causa). I pezzi prodotti dall'AI generativa oggi – complice forse anche la qualità media della produzione musicale estiva – appaiono già competitivi sul mercato. Parevano un gioco fino a pochi mesi fa, buono al più per fare dire le bestemmie con il vocoder. Oggi se la giocano con Shade. 

Udio, lo diciamo dopo vari test, è oggettivamente abbastanza impressionante per precisione e velocità d'esecuzione. Credibilità è la parola più corretta. Quello che restituiscono - per ora gratis - è un estratto di brano, oppure anche un brano intero, in alta qualità, sulla base solo di una serie di informazioni che chiunque può scrivere comodamente con la propria tastiera, indicando un soggetto attorno a cui costruire la canzone, eventuale genere musicale e reference. Più sono le indicazioni, migliorre verrà il prodotto. In pochi secondi la piattaforma consegna una traccia masterizzata, che può essere ulteriormente perfezionata con piccoli accorgimenti (anche in questo caso basta scriverli, non serve alcuna competenza tecnica) sul contenuto o sul suono.

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Non che la cosa sia passata inosservata. A giugno Sony, Universal e Warner hanno annunciato azioni legali contro Udio, la stessa AI di "Talahon" e Suno, la principale competitor in ambito musicale. L’accusa è di violazione del copyright, perché l’intelligenza artificiale sarebbe stata educata con opere generate da mente umana. Che poi è il tema che sta alla base di tutto il lavoro dell'AI: genera nuove opere, ma lo fa sulla base di un pregresso a cui hanno lavorato persone in carne e ossa, motivo per cui in ambito giornalistico molte imprese editoriali stanno chiudendo accordi per permettere di usare i propri archivi per allenare le AI. 

La causa, presentata a Boston contro Suno e NY contro Uncharted Labs, lo sviluppatore di Udio, è l'inizio di una simile battaglia in ambito musicale.  Ci sarà poi un deal anche in questo caso? Non è così improbabile. Anche perché, nate magari da smanettoni di Cambridge o da ex sviluppatori di Google (Udio), queste realtà (come nel caso di Sunio) vedono già partecipazioni di colossi come Microsoft. Qua c'è un'intervista in cui uno dei fondatori della (ex) start up racconta il suo punto di vista, chiaramente molto "autoassolutorio". La piattaforma crea contenuti nuovi, non è una semplice rielaborazione di quelli esistente, ha detto, ed è progettata per identificare e segnalare eventuali violazioni del diritto d'autore (ad es. "fammi una versione rap di Nessun dorma"). 

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Non sono solo le major a tutelare sè stessi e i propri asset. Anche gli artisti sono pronti a battagliare. In primavera 250 artisti statunitensi, tra cui Billie Eilish, Katy Perry, R.E.M. e Pearl Jam hanno firmato una lettera aperta dal titolo "Basta svalutare la musica", per protestare contro l’uso "irresponsabile dell’intelligenza artificiale generativa" a detrimento della creatività umana. Non sono tutti d'accordo: nel corso della faida tra Drake e Kendrick Lamar, Metro Boomin, uno dei producer più importanti del momento, ha pubblicato (per prendersi gioco del canadese) BBL Drizzy, brano che campiona una traccia generata dall'intelligenza artificiale UDIO, pubblicata poco prima dal comico King Willonius.

Insomma, le preoccupazioni sono legittime e inevitabili. Ci sono generi e approcci musicali che si sentono maggiormente a rischio nei propri expertise, mentre per altri il flirt con certe tecnologie è già iniziato da anni. Di certo, al di là di come procederanno le schermaglie legali (per cui in ogni caso ci vorrà del tempo), l'uso di certe piattaforme diventerà sempre più frequente nei prossimi mesi, a tutti i livelli. Anche perché la strategia su cui si reggono tutte queste imprese è la stessa e si parte da un'immancabile "fase pusher", quella in cui le innovazioni più "disruptive" (come dicono loro) sono messe a disposizione di tutti gratuitamente, per mostrare la bontà del prodotto e creare dipendenza.

Molti tra voi, quelli che non lo hanno ancora fatto, si metteranno a smanettare, dettando prompt alle AI. Magari seguendo le indicazioni dei tanti trailer, reaction e video più o meno ben fatti che si trovano in Rete sul tema. All'inizio sarà puro cazzeggio ("fammi una canzone in stile Depeche Mode dedicata al riso, patate e cozze"), poi chissà. 

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L'articolo Cosa sono Udio e Suno e come l'AI può cambiare la musica nei prossimi anni di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-08-27 10:23:00

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