Se il karaoke è un arte, Ariele Frizzante è il suo Van Gogh. Già, perché se è stato Fiorello nei primi anni ‘90 a presentare al pubblico televisivo italiano il karaoke nella sua forma classica, per innovarlo in una maniera importante negli ultimi anni – come ben sa il pubblico di Milano, ma non solo quello – ci è voluto lui, e il suo sodale Elton Novara, che con il loro Non è il Karaoke, come ogni anno, venerdì 24 maggio infiammeranno il pubblico di MI AMI.
Ariele è una figura mitologica. È autore e frontman della punk rock band PAY, cui ha sempre affiancato un'attività di "divulgatore" della musica. Conduce i primi programmi in diretta nel 1996 su Radio Lupo Solitario, nel 2001 passa poi a Rock FM. Ha creato format su YouTube e ora produce podcast. Nel 2015 la folle idea, ovviamente accolta, di portare il karaoke a MI AMI, come momento di impazzimento post concerto. Da subito catalizza migliaia di *persone urlanti*, grazie a uno stile di conduzione personalissimo e alla chitarra live di Elton Novara, che suona dal vivo le canzoni programmare. E poi ci sono i brani mixati tra loro, come nel set di un dj.
"Il nostro è un format di serata all'Italiana che unisce sotto un' unica bandiera giovani, meno giovani, hipster e wannabe, Mina & Sex Pistols, uniti dalla passione per il canto, il partecipare e il divertimento", ci spiega Ariele."Non è un Karaoke: è un'esperienza collettiva".
Quanti karaoke hai fatto?
Giuro che non mi sono mai fermato a contarli, ho paura che mi spaventerei. In questi quasi 10 anni ne ho fatti davvero tanti.
A quando risale il tuo primo karaoke?
Come fruitore non ne ho mai fatto uno. Come organizzatore, oltre al MI AMI, era un sabato al Madama Hostel & bistrot di Milano. Era il 2016 da allora, ogni sabato, con il sole, la pioggia o la neve, mi trovate li.
Veniamo subito al più assurdo.
Il più assurdo quello alla festa di compleanno di una leggendaria signora (che manterrò anonima) per i suoi 80 anni. Mesi e mesi di estenuanti preparativi affinchè tutto potesse funzionare al meglio. Il giorno della festa il mio computer ha rifiutato di accendersi. Zero. Panico totale. Sono stato salvato da Elton Novara e la sua chitarra, che ci ha permesso di intonare alcune canzoni da spiaggia. Da allora giro sempre con un computer di scorta nel bagagliaio della macchina.
E quello con più gente?
Lo scorso primo maggio sul palco del concertone al Circo Massimo di Roma. Un'esperienza incredibile.
Cosa ti piace del karaoke?
Del karaoke non mi piace nulla, del mio karaoke mi piace che le persone partecipino con entusiasmo, anche quando è assolutamente immotivato.
Raccontaci le differenze tra il "karaoke frizzante" e tutti gli altri?
a) Più microfoni aperti contemporaneamente in mano al pubblico, questo impedisce che una persona talentuosa (o meno) monopolizzi il karaoke facendoci sentire quanto è bravo/a. Noiosissimo.
b) Elton Novara, prode chitarrista che segue live ogni canzone che viene selezionata. Una scossa di rock 'n' roll dove meno te l'aspetteresti.
c) Brani mixati come se fosse un dj set, ma un dj set che si canta.
Ha un lungo percorso nella musica come artista, conduttore radio e tv, etc. Il karaoke in che modo rientra?
Io e i vari miei eteronimi che mi hanno seguito nel corso degli anni abbiamo un rapporto molto cortese fra di noi. Ariele Frizzante il "re del karaoke" è un evoluzione dell'Ariel radiofonico, divulgatore musicale, che si è adattato alla nuova fruizione della musica. Oggi sono un selezionatore di canzoni da cantare, una sorta di algoritmo umano che adatta la scelta del brano successivo in base alle persone che si trova davanti e alla loro reazione. È un Ariele diverso dal dj rock di qualche anno fa, che pesca da un bacino di musica completamente diverso da quello di prima, ma il mestiere che svolge oggi lo ha imparato da lui.
Il "cliente tipo" migliore e quello peggiore del karaoke?
Le migliori sono sempre quelle che io chiamo "le mie ragazze". Principalmente esseri umani femminili che capiscono al volo il meccanismo del mio karaoke e, dopo il primo bicchiere di vino, con microfono o senza, interpretano ogni canzone come se fossero sul palco di Sanremo. I peggiori sono quelli che si credono veramente sul palco di Sanremo e, a oggi, posso testimoniare che un karaoke a Sanremo non l'ho ancora mai fatto. Vaglielo a spiegare!
I vip più vip che hanno cantato "per te"?
Mi è capitato di assistere a Fedez che canta La dolce vita interpretando sia la sua parte che il resto del brano. Era un contesto privato, e devo ammettere che non me lo aspettavo, ha capito subito l'ironia del format e la sua interpretazione è stata strepitosa. Era la prima volta che un brano cantato sembrava come la sua versione originale.
Facci una breve storia del tuo (non) karaoke a MI AMI.
Direi che inizia a MI AMI 2016, Collinetta. Nonostante tutti gli anni passati conservo tre ricordi indelebili.
1) Un proiettore che all'inizio non voleva funzionare. Ottima partenza.
2) Aimone che mi chiede di cantare "Il mondo" e la canta.
3) Io che chiaramente avevo inscenato il karaoke al MI AMI come un gesto provocatorio, pronto a rispondere alla verdura scagliata dal pubblico che giustamente avrei meritato, che capisco che qualcosa non stà andando come previsto. Tutta la Collinetta sta cantando Perdere l'amore ed è una cosa bellissima.
Ogni volta che siamo al MI AMI qualcosa succede sempre. Certo non mi scordo che in un edizione di qualche anno fa, una delle prime, uno dei miei radiomicrofoni non mi è tornato indietro. Da lì ho imparato che ai festival è meglio non distribuire i radiomicrofoni a caso.
p.s.
MI AMI mi devi un radiomicrofono.
Quanto è diverso un karaoke in un festival?
Una volta che hai imparato a non distribuire i radiomicrofoni a un festiva, hai già risolto molte delle criticità che si potrebbero verificare. La gente non è mai diversa, è una questione di quantità: più sono meglio è. Più gente canta e più la canzone viene bene. Sopra alle 20 persone che cantano un brano, non c'è stonato che tenga, la canzone la si porta a casa sempre. Con dignità.
Cosa ne pensi dei cosiddetti karaoke indie?
Non ho mai avuto il piacere di partecipare ad un karaoke indie, non per una questione personale, è che, come dicevo prima, io non ho mai partecipato a un karaoke in vita mia. Ma la regola è sempre molto semplice per qualsiasi karaoke esistente sulla faccia della terra. Almeno per i miei gusti. Se lo stai facendo impegnandoti è un disatro, se ti stai prendendo in giro ... ci siamo!
Tre pezzi immancabili a un karaoke.
Ricchi e Poveri - Sarà perche ti amo
Gaetano Rino - Gianna
Una qualsiasi canzone del momento in vetta alle classifiche, una di quelle che tra tre settimane non lascerà alcun ricordo in nessuno di noi, spesso nemmeno ai parenti stretti dell'autore del brano. Quella è la canzone giusta oggi!
Tre da non passare mai.
Se ci sono troppi maschi in sala è preferibile evitare i brani utilizzati dalle tifoserie calcistiche. Quelli iniziano a saltare abbracciandosi e rovinano l'atmosfera.
Se c'è poco pubblico, evitare sempre possibili sosia imitatori di Celentano o Ramazzotti e canzoni delle grandi interpreti femminili italiane. Se uno di loro prende il microfono, la serata è finita.
Una qualsiasi canzone del momento in vetta alle classifiche, una di quelle che tra tre settimane non lascerà alcun ricordo in nessuno di noi, spesso nemmeno ai parenti stretti dell'autore del brano. Ma purtroppo il pubblico presente in sala non la conosce.
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L'articolo Non è il karaoke, è un'esperienza collettiva di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-05-13 19:31:00
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