Lo diciamo? Diciamolo: in quanto a tributi a Raffaella Carrà, scomparsa lo scorso 5 luglio dopo una lunga malattia, la Spagna batte l'Italia e nemmeno di poco. mentre noi stiamo a discutere su tutto, Madrid dedicherà una piazza alla più famosa donna di spettacolo italiana, icona di liberazione sessuale, cantante e attrice, signora della televisione anche spagnola.
Ma che ci vuole a muoversi e prendere esempio dalle istituzioni iberiche per omaggiare Raffaella Carrà come si deve? Dal momento che le nostre non sono così tanto reattive, abbiamo deciso di dare dieci possibili suggerimenti per rendere lustro alla memoria della più grande di tutte.
1) La linea (dell'abilità sessuale) Carrà
Nell'assoluta bellezza di far l'amore da Trieste in giù, ovviamente ci sono un sacco di amene località italiane in cui quella pratica è mediocre, patetica, assolutamente insoddisfacente. Udine, Bolzano, Trento, Varese, Como, Aosta, che disdetta. Milanesi non cantate vittoria, ci rientrate di un soffio.
2) Il pantone rosso Carrà
Sapete come ci rimangono gli eredi del pittore Carlo Carrà, da cui Raffaella Pelloni prese il cognome d'arte, se la prima ad avere un pantone col proprio nome è la regina, grazie alla canzone Rosso, scritta dalla Santa Trinità Boncompagni - Magalli - Bracardi che somiglia a quella di Flashdance?
3) Il caschetto Carrà
Una vita dal parrucchiere a chiedere i capelli a caschetto, e quando lui o lei vi chiedevano "Sì ma caschetto come", a rispondere, "Una cosa tipo la Carrà". Ma non sarebbe più semplice entrare entrare nel salone e chiedere un Carrà, da far svolazzare dietro le spalle quando la vita necessita di leggerezza?
4) La riviera Carrà
Tutta la costa est italiana, la riviera adriatica, da sempre simbolo di feste, balli e gioia dovrebbe essere intitolata ad honorem alla memoria di Raffaella, che ha dispensato sorrisi, promiscuità e libertà dagli anni '60, quelli del boom economico. In questo caso potrebbe scozzare con la riviera ligure, ribattezzata per l'occasione Riviera Bongiorno.
5) Il DDL Carrà
Questa è semplice: dal momento che anche da sinistra in tanti si stanno cagando in mano per paura di approvare il decreto contro la discriminazione sulla base di orientamenti quale sesso, genere, identità di genere e disabilità, perché non chiamarlo DDL Carrà, da sempre vicina alle minoranze e assoluta icona gay, così da prendere 100% di sì e smetterla di genufletterci alla chiesa?
6) Capo Carrà
La canzone già citata sulla dignità di fornicare dopo Trieste, in spagnolo è stata tradotta con "Per far bene l'amore bisogna venire al sud", e allora prendiamo il punto più a sud d'Italia e chiamiamolo Capo Carrà? C'è la scelta tra Melito di Porto Salvo e Lampedusa, sta a voi scegliere.
7) La risata signature Carrà
Questa va in abbinamento formale con il punto 3, quello del capello. Però in qualche modo può valere anche stand-alone: la risata di Raffaella, voluminosa, un po' sguaiata ma mai volgare, simbolo di veracità e di gioia di vivere, dovrebbe chiamarsi col suo nome.
8) Il passo Carrà che fa così, fa così, fa cosììì
Beh, l'aveva detto lei stessa nella canzone Ballo che avrebbe inventato un passo, e allora facciamolo diventare realtà. Lo sapete tutti come fa: fa così. Poi diventare pazza su una terrazza è un attimo.
9) Il Carramba Pride
Il carnevale più importante, quello dei diritti LGBTQ+, da quando è nato, è assolutamente inondato di canzoni di Raffaella Carrà. I dj set di tutti gli eventi gay, dal Mamma Mia al Mucca Assassina passando per il Cassero, passano almeno 10 volte a sera le canzoni della Raffa. Allora che aspettiamo a onorare il suo anniversario, il 18 giugno, con una street parade a tema Carrà in cui etero, gay, bi, trans e tutti gli altri se ne stanno insieme felici a ballare?
10) Il mensile musicale intitolato come una sua canzone
Scusate, questo c'è già.
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L'articolo 10 cose da intitolare a Raffaella Carrà di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-07-16 14:29:00
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