La prima mail che ho ricevuto riguardo al nuovo progetto, e che mi deve aver girato qualche collega, conteneva l‘anteprima del singolo, ma nessun comunicato. Mi sono allora chiesto: come posso non conoscere un produttore che, al suo debutto, vanta nomi del calibro di Ghali, Madame e Marracash? No, non era possibile. E se tre indizi fanno una prova, lo stesso vale per tre lettere. DRD: la stessa "sigla", a concentrarsi un attimo, lasciava presagire che dietro questo moniker si nascondesse Dario Faini, in arte Dardust.
Così, DRD e basta, il nuovo Re Mida della scena urban tricolore ha deciso di firmare la sua nuova hit, fuori oggi, Defuera, con tre feat., appunto, davvero super. Non è un caso, ma l'inizio di un nuovo percorso (DRD era già apparso come produttore di un altro recentissimo pezzo da classifica, Dorado). L’idea di "cambiare identità" è balenata nella mente di DRD in seguito al brano firmato Dardust che ha riscosso maggior successo, Soldi, composta per Mahmood, vincitore del penultimo festival di Sanremo.
“Con l’uscita del disco Storm and Drugs notavo che le interviste ruotavano sempre attorno alla mia figura di producer", racconta Dario, figura unica nel panorama musicale italiano. "Dardust è un progetto più sperimentale, anche di nicchia, nonostante la notorietà raggiunta attraverso i featuring. Non mi andava di mischiare queste due anime, che reputo comunque ugualmente mie. Dardust rimarrà il percorso più lontano dalla forma canzone, DRD incarnerà la mia verve più pop. Dividerle mi ha aiutato a riorganizzarmi a livello creativo. A fare igiene mentale”.
Insomma, d'ora in poi tutta la produzione pop di Dario Faini – uno che ha visto varie vette della classifica negli ultimi anni – andrà sotto il nickname DRD, a Dardust rimarranno le sortite al piano e le composizioni più "ricercate". Un processo di trasformazione ispirato da una figura istrionica e geniale, Damon Albarn, leader dei Blur e dei Gorillaz, autore eclettico in grado di ampliare la sua enorme personalità creativa declinandosi in progetti artisticamente opposti.
Defuera, scritta con il sodale Davide Petrella, rinomato autore conosciuto anche con lo pseudonimo di Tropico, era già stata composta prima che ne venissero scelti gli interpreti, selezionati con un criterio che rispecchia a pieno lo spirito compositivo di DRD. “Non mi piace ascrivermi entro i limiti di etichette categoriche, per lo stesso motivo tendo a non giudicare gli altri artisti in quest’ottica, ma mi sembravano i tre esponenti più emblematici di tre rispettivi universi".
Ecco il perché. "Marra ha innalzato il rap a livelli che non si erano mai visti in Italia, mantenendo contenuto e credibilità. Ghali non ha portato solo una ventata di sonorità mediorientali, ha cambiato il modo di vedere le cose, è il più grande rappresentante dei ragazzi di seconda generazione. Mentre Madame è l’astro più splendente della scena urban femminile che in questi ultimi tempi si sta imponendo. Un’artista che ha tante cose da dire al di fuori del rap. Insieme racchiudano una buona fetta della cultura musicale italiana degli ultimi venti anni, e pur conoscendosi, non hanno mai collaborato tutti insieme sulla stessa traccia”.
Influenze latine, cassa in quattro quarti, strumenti greci che accompagnano le strofe: crossover è l’unico termine che piace utilizzare a Dario, del resto è l’unico termine in cui è insita l’idea di contaminazione. Una contaminazione non solo di stili, ma anche d’influenze e immaginari, ragione per la quale viaggiare è sempre stato alla base dei lavori di Dardust: “Il prossimo album forse lo scriverò a Tokyo. Conquistare nuove terre significa conquistare nuovi orizzonti creativi. Il pop del futuro è nella contaminazione, spero si concretizzi in qualcosa che stia al di fuori di qualsiasi genere. In una terra di nessuno”.
Quello sancito con Defuera è un cambio d’identità, o meglio, una vera e propria rinascita, un acronimo scritto sulla pelle. E una notevole prova di coraggio, perché andare avanti con un nome che era garanzia di successo sarebbe stato sicuramente più semplice. “Potevo continuare tranquillamente a portare avanti questi miei progetti col nome di Dardust. Ogni debutto è un salto nel vuoto, anche per me. Il nuovo singolo, seppur accompagnato da tre nomi importanti, è un brano che non segue l’andamento dei tormentoni estivi. È più strutturato, come del resto era Soldi, ma quella formula non è sempre ripetibile. Era un’idea di pop diversa, ma presentata su un palco particolare. Non mi sorprenderei se Defuera uscisse alla lunga”.
In attesa dei suoi prossimi lavori, come DRD o come Dardust, l’ultima conquista di Dario è un lembo di terra strappato alle acque dolci del mare di Milano, per la rassegna Cuori Impavidi promossa da MI AMI e Magnolia all’Idroscalo. Dardust sarà protagonista il 30 luglio, per una serata davvero imperdibile. “Lost in Space è un’esibizione in cui ogni brano è legato a un pianeta: per questo show è prevista una versione in piano solo. Il tour iniziato l’anno scorso mi ha portato a esibirmi i luoghi pazzeschi, dal Salone dei Cinquecento a Firenze a i templi millenari delle Marche. Sono felice di poter suonare in una location suggestiva come l’isola dell’idroscalo. In un momento difficile per la musica live, un’iniziativa del genere credo sia una grande risposta. E poi suonare al MI AMI è sempre stato un mio sogno”.
Qui il calendario completo di Cuori Impavidi. Qui il link per i biglietti della serata di Dardust.
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L'articolo Dardust "diventa" DRD: "Un salto nel vuoto per riordinare le idee" di Marco Beltramelli è apparso su Rockit.it il 2020-07-15 18:32:00
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