Ascoltando il recente singolo Bitter di Diora Madama viene in mente tutto tranne l'Italia: tra r&b british e urban americano, ricorda artisti come Charlie Puth,
Jorja Smith, Rosalia e The Internet, o almeno così dice la biografia. Verissimo, ma c'è anche un tocco decisamente di casa nostra nella musica della classe 1995 di Roma: quell'acid jazz lontano discendente dei Dirotta su Cuba aggiornato alla generazione Euphoria, così ben rappresentato dalla serie tv diretta da Sam Levinson e interpretata da Zendaya, giunta da poco alla fine della seconda stagione, che ci ha lasciato orfani di una storia estremamente disturbante e coinvolgente.
Diora Madama ha esordito col singolo Permanent Vacation, prodotto da Mark Opitz (AC/DC, INXS, Kiss) nel settembre del 2019 dopo essersi laureata in canto jazz alla Saint Louis College of Music. In seguito ha pubblicato Needn't e Surelyy nel 2020 ma è col nuovo singolo Bitter che esplora sonorità meno acide e più urbane, andando a proporre un suono più fresco e interessante, facendola risultare una delle nuove artiste da tenere d'occhio perché potrebbe finire nelle playlist di tutto il mondo.
Il pezzo è prodotto da Vittorio Giannelli e impreziosito dalla chitarra di Massimo Varini non è solo una canzone figa per ballare o chiudere gli occhi e lasciarsi andare, ma si propone come la prima di un trittico che affronta i disturbi sociali e della personalità, argomento certamente molto importante di cui parliamo sempre troppo poco, specie nei due anni del covid e ancor di più oggi con la guerra alle porte, aspettando il bonus psicologo che ancora non arriva.
Nello specifico, Bitter parla di positività tossica, cioè della necessità di mostrare a tutti la propria felicità e il bisogno di compiacere gli altri per farsi accettare a qualunque condizione, rifiutando o non accogliendo i pensieri negativi. Il singolo vuole essere il simbolo di quella sensazione sgradevole che rende socialmente le persone "amare" meno accettate di quelle "dolci".
Queste sono le parole di Diora Madama nel descrivere la canzone: "La stesura del brano avviene durante l’estate del 2020, momenti in cui avvertivo un forte senso di stanchezza psico-fisica ed inadeguatezza dovuta ad importanti problemi di salute con conseguenti ripercussioni psicologiche come ipocondria e ansia: disturbi che portano ad un atteggiamento tendenzialmente più cupo e meno accomodante, di conseguenza meno socialmente accettato. Bitter nasce dunque da un cosiddetto “periodo di merda”, in cui comunicare in modo sano con l’esterno risultava pressoché impossibile. Mi sembrava come se la maggior parte delle persone pretendesse il meglio da me in un periodo in cui io non potevo dare nulla neanche a me stessa, e davvero nessuno sembrava vederlo. Cominciava ad innervosirmi il fatto che chi avevo attorno pretendesse la mia serenità, quando in realtà avevo tutto il diritto di sentirmi di merda e di rimanere in quello stato d’animo: ma questo non viene quasi mai compreso ed accettato. È proprio da qui che ha origine il significato di Bitter: non sarò migliore solo perché me lo stai chiedendo tu. Perché è semplice stare vicino a qualcuno che è sereno, ma io ora non lo sono, e non fingerò il contrario”.
Parole estremamente sincere e dure per un'aspirante popstar, condivisibili da tutte le persone che abbiano passato quel fatidico "periodo di merda" di cui sopra e che abbiano sentito la necessità di stare più adese possibile a sé stesse, senza sentire l'obbligo di condizionare il proprio stato d'animo a una felicità fintamente rassicurante. Il pezzo è accompagnato da un video sensuale e minimale, che non mancherà di suscitare curiosità in questa ragazza nata artisticamente durante la pandemia ma desiderosa di farsi notare quanto prima nel mondo della musica che conta, senza scendere a compromessi su chi sia veramente.
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L'articolo Diora Madama: il lato glam del disagio di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-03-14 09:57:00
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