Un disco diverso da tutti

Si chiamano Mangrovia Twang, vengono da Taranto e con il loro ep d'esordio mischiano nu soul, jazz, blues e prog col pop, per creare una musica totalmente differente da quella che ci viene costantemente proposta in radio. Più articolata, più complessa, più bella

I Mangrovia Twang da Taranto
I Mangrovia Twang da Taranto

D'estate succede che tutti si lamentino delle canzoni dell'estate, spesso tutte molto simili, con testi banalotti e arrangiamenti facili facili, sotto la media di un impegno che potrebbe portare la canzone italiana a creare qualcosa di nuovo anche durante la stagione dei balli di gruppo, dell'acquagym e del disimpegno. La ricerca della facile hit, che rimanga in testa, sembra l'unica cosa che conta.

Per molti ma non per tutti. Mi è capitato di ascoltare l'album dei Mangrovia Twang (fanno parte di Rockit Pro, li potete trovare qui) e ho pensato due cose, d'istinto. La prima: ammazza come suonano, come arrangiano le canzoni. La seconda: questi devono essere davvero divertenti dal vivo. L'album si intitola Giorni che esplodono e rende proprio l'idea di quei momenti in cui senti deflagrare la vita da ogni angolo e ti ci perdi dentro assaggiando ogni sfumatura. Questa è la loro musica, ma partiamo dai fondamentali.

 

Mangrovia Twang è un progetto nato a Taranto nel 2020 da Mattia Locapo, Roberto Sticchi e Mario Manuel Rossi, tre musicisti di diversi ambiti che si sono messi insieme per trovare uno spazio comune in cui comporre un pop venato di jazz, nu soul, r&b con una costruzione che spesso ricorda il prog, con obbligati e strutture non esattamente conformi alla routine di strofa-ritornello-bridge-ritornello a cui siamo abituati.

Pur essendo un progetto maschile, ciò che colpisce di primi acchito sono le voci delle cantanti a cui i tre hanno affidato il compito non facile di portare verso le rive del pop tutta una serie di idee che spesso sembrano in contraddizione, ma funzionano incredibilmente bene. Aurora De Gregorio in arte Lauryyn fa la maggior parte del lavoro e presta la sua vocalità suadente insieme a Dalila Spagnolo e Alma Paci.

La cosa speciale di una combinazione di stili e generi così diversi da loro è la fluidità con cui una certa anima elettronica contemporanea suonata si fonde con i fiati del soul, classici ma allo stesso tempo rinnovati da una costruzione molto interessante. Molto bella anche la copertina creata da Alef, adatta ai suoni del disco.

Una proposta alternativa per l'estate più calda di sempre, totalmente fuori radar della musica per turisti in vacanza ma, paradossalmente, perfetta per le serate in riva al mare come in un club metropolitano, per gustare un sapore nuovo come si fa quando si entra in un ristorante appena aperto. 

 

video frame placeholder

Il primo di agosto la band ha pubblicato un video live in cui sono riuscito a mettere ancora più a fuoco il progetto che è multiforme, versatile e in continua trasformazione. La live session di Niente da dirti è cantata da un'altra voce, quella di Davide Morea e nonostante il cambio di timbro, la canzone funziona perfettamente.

I tre ragazzi di Taranto sono come l'universo, in espansione e le possibilità sono infinite: ci sono la tecnica e il gusto, potrebbero in futuro riservarci delle bellissime sorprese e sarebbe interessante ascoltarli con feat. sempre nuovi per cogliere ogni sfaccettatura del progetto. Per adesso ci godiamo i Giorni che esplodono

---
L'articolo Un disco diverso da tutti di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-08-08 13:38:00

Tag: album

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autoreavvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussioneInvia