Negli ultimi giorni, il blog Memories on a Dancefloor ha attratto moltissimi curiosi e nostalgici. L'epoca in cui le discoteche di provincia erano vive e vegete a quanto pare ha lasciato un segno indelebile nella vita di molti, anche di chi negli anni '90 era troppo giovane per metterci piede. L'autrice delle foto Jessica Da Ros è una di loro, l'abbiamo intervistata per capire cosa l'ha spinta a tornare in questi "grandi e dismessi templi della musica".
Come ti è venuta l'idea di fotografare le discoteche abbandonate?
Fin da piccola sono sempre stata un'appassionata della musica dance anni '90, e mi ricordo che ogni volta che mi capitava di passare davanti ad una grande discoteca rimanevo estasiata di fronte a tutte quelle luci e dalla musica che risuonava da dentro. Il mio sogno era proprio quello di andarci, ma a quei tempi ero ancora troppo piccola (ho 24 anni). Poi, quando ho iniziato ad uscire la sera le grandi discoteche iniziavano a chiudere i battenti. Non era giusto, e quindi un po' di tempo fa ho iniziato questo progetto che coincide con una grande passione, ovvero visitare i grandi templi della musica ormai dismessi; per documentarli, ma sopratutto per far riaffiorare bei ricordi nelle persone che li hanno vissuti. Sono luoghi ancora carichi di energie, è impossibile non rabbrividire e non commuoversi davanti a ciò che è rimasto.
Le discoteche che hai fotografato sono tutte nella tua zona, a Treviso?
Alcune sì, un tempo nella mia zona ce n'erano molte... altre invece si trovano tra Lombardia e Piemonte. Ne ho approfittato per fermarmi e fare qualche foto quando sono andata in vacanza.
Il Boom di Montecchio Maggiore
Hai avuto difficoltà ad entrare in questi luoghi?
In qualsiasi luogo abbandonato di solito qualcuno è già entrato prima di te, spesso si trovano porte aperte o ringhiere forzate e di conseguenza non è così difficile entrare, non mi permetterei mai di scassinare un locale chiuso. In quei casi mi limito a fotografare la struttura solo dall'esterno. Certo, bisogna prestare attenzione che l'edificio non sia troppo pericolante, e spesso all'interno si possono fare incontri non troppo piacevoli; a volte nelle discoteche ci dormono barboni o tossicodipendenti, mi è successo di incontrarli.
Scatti tu le foto?
Si certo di solito le scatto io, ma a volte inserisco nel blog anche foto di altre persone che magari ci sono state e hanno fotografato gli edifici... sono sempre grata per le collaborazioni da parte di altri nostalgici.
L'Hippodrome di Monfalcone
Prima dicevi che ami la dance anni '90. Riesci ancora a ballarla in qualche posto?
Discoteche ce ne sono rimaste pochissime, negli ultimi anni ne hanno chiuse davvero molte e poi vengono lasciate in stato di abbandono per un po', le demoliscono e ci costruiscono sopra l'ennesimo centro commerciale. Sarà che forse la discoteca non va più di moda tra i giovani, non sono nemmeno più sicura che esista la domenica pomeriggio in disco... al giorno d'oggi vengono preferiti i club. Certo spesso qualcuno organizza in qualche disco rimasta serate revival anni '90... sono belle serate in cui c'è sempre un sacco di gente, anche se purtroppo non ci sarà mai l'atmosfera che si respirava un tempo.
Qual è per te la differenza tra club e discoteca?
Il club è qualcosa di più intimo, si paga solo la consumazione e si passa una serata con gli amici. Credo sia semplicemente passato di moda andare in discoteca, anche se io continuo a preferire l'epoca delle grandi disco di una volta, il perdersi tra enormi sale da ballo immersi tra la musica e le strobo.
Il Cesar Palace di Magliano Alpi
In quale delle tue discoteche fantasma saresti voluta andare a ballare ai tempi in cui era aperta?
La disco dei miei sogni era il Manhattan, che si trova qui dalle mie parti, a Godega di Sant'Urbano... ogni volta che ci passavo davanti ero appiccicata al finestrino della macchina, affascinata da quel mondo che era ancora troppo distante per me. Poi quando ho iniziato a frequentare le disco il Manhattan purtroppo aveva già chiuso. Una delle discoteche che mi ha colpito di più è il Madrugada che si trova a Porto Viro, lungo la statale Romea. Ha una struttura circolare pazzesca, mi ha sempre suscitato una grande curiosità. Non sono riuscita a trovare nessuna informazione su quel locale, è come se fosse davvero una discoteca fantasma.
C'è qualcosa che pensi accomuni tutte queste discoteche?
Le discoteche negli anni '90 erano tutte molte grandi, avevano molteplici sale per ogni genere musicale, dalla commerciale alla techno. Basti pensare al mitico Genux di Lonato del Garda, era considerata una delle discoteche più grandi d'Italia. Ogni discoteca ha una struttura esterna oltre che grande anche molto scenica, si voleva far capire anche da lontano che era una discoteca. La cosa che però davvero le accomuna sono le memorie che custodiscono, e pur non avendo vissuto realmente gli anni '90 in discoteca spero di aver fatto riaffiorare bei ricordi in coloro che hanno vissuto di persona questi luoghi.
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L'articolo Discoteche abbandonate della provincia: i templi della dance raccontati da Memories on a Dancefloor di Nur Al Habash è apparso su Rockit.it il 2014-01-27 14:49:04
COMMENTI (4)
ciao sono Eugenio.
e sono di Catania. o visitato questo blog e mi e piacuto. mi viene un po di tristezza e vedere queste enormi discoteche chiuse. anche a Catania negli ultimi anni ne sono chiuse davero parechie comingiando con il DOME il VOLA e tante altre. Io non riesco a capire perchè tutta in una volta tutti questi locali che chiudono. il sabato non e più lo stesso senza il dome e il vola non ce più quella atmosfera magica di quei posti. spero che ci sarà un iversione di tendeza e riaprono tutte qelle discoteche che hanno chiuso e i ragazzi tornano ad andare in discoteca.
ciao sono Eugenio.
e sono di Catania. o visitato questo blog e mi e piacuto. mi viene un po di tristezza e vedere queste enormi discoteche chiuse. anche a Catania negli ultimi anni ne sono chiuse davero parechie comingiando con il DOME il VOLA e tante altre. Io non riesco a capire perchè tutta in una volta tutti questi locali che chiudono. il sabato non e più lo stesso senza il dome e il vola non ce più quella atmosfera magica di quei posti. spero che ci sarà un iversione di tendeza e riaprono tutte qelle discoteche che hanno chiuso e i ragazzi tornano ad andare in discoteca.
le discoteche erano gli unici luoghi dove incontrare i ragazzi, che all’epoca ai dibattiti in piazza non partecipavano
ilfattoquotidiano.it/2014/0…
ogni tanto mi date qualche gioia, grazie rockit