I migliori distributori digitali di musica per diffondere i tuoi brani in streaming

Vuoi la tua musica in piattaforme streaming come Spotify e Apple Music? Ecco alcuni distributori digitali che fanno al caso tuo.

19/01/2016 - 10:15 Scritto da Manfredi Lamartina

Nuovi strumenti del mestiere: che cosa sono i distributori digitali di musica? Piaccia o no, lo streaming (da Spotify ad Apple Music, passando per Deezer) rappresenta una realtà con la quale i musicisti devono fare i conti per diffondere i propri brani. Caricare singoli o album in queste piattaforme non è un’azione immediata: a differenza di quanto avviene con Bandcamp, Soundcloud o lo stesso Rockit, per comparire nei servizi streaming più popolari bisogna passare attraverso siti che fanno da intermediari tra l’artista e gli store online, proponendo vari pacchetti a pagamento. Noi abbiamo selezionato alcuni distributori tra i più conosciuti, analizzando tutte le offerte, punto per punto.

Tunecore

Tunecore nasce nel 2006 ed è stato il primo distributore digitale a cambiare le carte in tavola. Il servizio copre tutte le più famose piattaforme di treaming digitale, pubblicando i brani su Spotify, Tidal, Apple Music, YouTube, Amazon Music e via dicendo. Publicare un album costa all'utente 29,99 euro, pubblicare un singolo costa 9,99 euro, ma se volete che l'album rimanga un secondo anno sulle piattaforme, il costo sale a 49,99 euro. All'utente spettano il 100% delle royalties e non c'è una soglia da raggiungere per ritirare i soldi. Di Tunecore esiste anche l'Aspire Program in team con Believe, per aiutare gli artisti a fare lo step successivo e diventare artisti più famosi, aiutati nel marketing da professionisti del settore. Il Synching, ovvero la possibilità di delegare a Tunecore la gestione della vostra musica da piazzare in spot tv, radio etc. costa 69,99 euro.

 

Soundrop

Soundrop è l'opzione low cost per caricare le vostre canzoni sulle varie piattaforme, perché prevede un costo di 99 cent per canzone pubblicata ma si prende il 15% delle vostre royalties. Il servizio si occupa anche di tutte le questioni burocratiche legate ai diritti delle cover, nel caso vogliate pubblicare canzoni di altri artisti. Dopo che avrete caricato la musica potete impostare la data di uscita e potete usufruire del servizio di digital marketing di  Show.co che vi aiuterà a creare una mailing list o ad aumentare i follower su Spotify. 

 

Routenote


RouteNote offre due profili, uno gratuito e uno premium. Quello free è più che sufficiente per fare tutto ciò che serve: upload dei brani (mp3 a 320k) e selezione degli store digitali (senza limiti e modificabili in qualsiasi momento: ci sono tutti, anche Shazam, Gracenote e Tidal). All’artista spettano l’85% dei guadagni, che vengono pagati da RouteNote via PayPal dopo 45 giorni dalla chiusura del mese in questione: per esempio, le royalty per il mese di gennaio 2016 verranno pagate il 15 marzo. Unica condizione: RouteNote paga solo dopo che l’artista ha superato la soglia di 50 euro di guadagni, di conseguenza il pagamento slitterà di mese in mese finché quel limite non verrà raggiunto (e a quel punto la cifra sarà pagata per intero, qualunque essa sia). Anche le statistiche degli ascolti vengono rese note dopo 45 giorni. Chi invece può contare su un numero alto di ascolti può eventualmente optare per il profilo premium (upload dei brani in flac): si paga una tantum a seconda che si tratti di singolo (10 dollari), ep (20 dollari) o album (30 dollari) e poi 9,99 dollari l’anno. Tutte le royalty restano all’artista. RouteNote inoltre ha stretto un accordo con Landr, un sistema automatico che permette di fare il mastering online delle proprie canzoni. È un’idea interessante, ma se avete qualche soldo da parte forse sarebbe meglio rivolgersi a chi fa queste cose di mestiere. Non si sa mai.

 

Distrokid

L’offerta di DistroKid è molto semplice: l’utente paga 19,99 dollari l’anno e può caricare tutte le canzoni che vuole, con la promessa che le canzoni saranno online molto più velocemente di quanto farebbero i diretti concorrenti (ma non abbiamo potuto verificare questa affermazione). Il 100% delle royalty restano all’artista. Anche DistroKid consente di caricare le cover. Nell’orfferta di DistroKid ci sono 150 store digitali, inclusi ovviamente i soliti nomi. Per attivare il servizio serve la carta di credito (Visa, Mastercard, American Express): DistroKid paga attraverso PayPal. I file accettati sono mp3, wav, aif, flac, wma, m4a. Meglio comunque evitare formati compressi e prediligere wav, aiff, flac.


CDBABY.COM
CD Baby ha due tariffe. Quella standard prevede il pagamento di 9.95 dollari per il singolo e 49 dollari per l’album, mentre le tariffe pro sono 34,95 dollari per il singolo e 89 dollari per l’album. A nostro avviso il profilo standard va benissimo per la maggior parte degli artisti, dato che include la distribuzione sulle più note piattaforme streaming (YouTube incluso). Non ci sono costi annuali: si paga la cifra richiesta per l’album e basta. CD Baby inoltre garantisce il 91% delle royalty all’artista. I pagamenti - assicura l’azienda - vengono fatti il prima possibile, appena le varie piattaforme online forniscono i report mensili (solitamente quattro o sei settimane dopo la fine del mese). Per quanto riguarda i brani, CD Baby consente l’upload in flac o wav.

EMUBANDS.COM
Proprio come CD Baby, anche EmuBands propone un tariffario che non prevede costi annuali. I prezzi sono in sterline, euro e dollari. Nel dettaglio, il costo per un singolo (uno-due brani) è 32,50 euro, l’ep (tre-cinque tracce) si paga 44,95 euro e l’album 64,95 euro. All’artista vanno il 100% delle remunerazioni. I file per l’upload devono essere in formato wav. I tempi dei pagamenti sono in linea con la concorrenza.

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L'articolo I migliori distributori digitali di musica per diffondere i tuoi brani in streaming di Manfredi Lamartina è apparso su Rockit.it il 2016-01-19 10:15:00

COMMENTI (5)

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  • JtheG 3 anni fa Rispondi

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  • JtheG 3 anni fa Rispondi

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  • JtheG 3 anni fa Rispondi

    domanda probabilmente stupida, scusate ma sono totalmente ignorante in materia: le piattaforme che non prevedono costi annuali, ti lasciano le canzoni anche se per un anno o più non pubblichi nulla (quindi non paghi nulla)? Esiste una tariffa minima che bisogna in qualche modo mantenere per far sì che i brani restino nei cataloghi?

  • FunkEnergy 3 anni fa Rispondi

    @marcojoker Tunecore ha gli stessi servizi di tutti gli altri distributori digitali, con la sola differenza che un single costa 9,99€ all'anno e un album costa 49€ il primo anno, poi 29€ all'anno. Quindi se devi pubblicare tante canzoni Distrokid è molto più conveniente e non trattiene le royalty.

  • marcojoker 5 anni fa Rispondi

    Salve non leggo Tunecore come distributore... non vi risulta sia uno dei migliori?