Se c'è una cosa che questo video ci insegna è che anche fossi Notorious BIG, rapper iconico della golden age anni '90, se accade qualcosa al tuo dj, il tuo show è rovinato. Quello che sembrano aver dimenticato in molti tra luci viola, playback e rime in levare è che per costruire un ottimo show serve un ottimo dj. Come si riconosce però un buon dj?
Questa è una domanda a cui non è semplice rispondere, ma tant'è: innanzitutto dovremmo cominciare dal buon gusto nel selezionare dischi e formare un mixato che sia davvero personale. Un buon dj dev'essere in grado, suonando, di sorprendere la folla e in un senso largo del termine anche "educarla"; non ha senso dire che un dj deve aiutarti a studiare la storia del funk, è pur vero però che può mostrare alla folla l'entusiasmo e l'amore per un particolare passaggio, magari arricchendolo con degli scratch. Questi ultimi, infine, sono un capitolo a parte: vista la complessità della disciplina e delle infinite tecniche, se non si ha mai scratchato non si può davvero capire cosa sta facendo il dj in consolle, seppure l'effetto può raggiungere risultati spettacolari. Negli anni attorno allo scratch è nata una vera e proprio scena, con tanto di campionati nazionali, continentali, mondiali. La lista che vi presentiamo oggi è fatta da dj che, in questo senso, si sono distinti negli ultimi tempi.
Dj Craim
Fumatore incallito, produttore dell'ultimo disco di Kaos One e parte attiva delle formazioni "Good Old Boys" e "Artificial Kid", campione di svariati titoli regionali e nazionali, oltre che due volte finalista nel campionato mondiale, Dj Craim non ha bisogno di presentazioni. Il suo "Lead the leaders", mixtape di qualche anno fa, ha tutto il flavour degli anni '90, la capacità di passare dalla drum'n'bass a Loredana Berté, senza risparmiarci i War o gli Smif N Wessun, un piccolo gioellino.
Dj P-Kut
Dj P-Kut, notato qualche mese fa da Egreen, è sicuramente una delle next-big-thing del djing svizzero-italiano: campione italiano nel 2015, con alle spalle una lunga serie di mixtape e di organizzazione eventi di tutto rispetto.
Dj Myke
La scuderia è Meninskratch, il partner in crime perfetto è Rancore: stiamo parlando di Dj Myke aka Micionero. Che nessuno si offenda, stiamo probabilmente parlando del dj più creativo in Italia. Lo abbiamo visto graffiare sulla carta e sulle pietre, cercando di portare sempre un passo più in là la comprensione che ha del suo strumento. Un vero e proprio amante del giradischi.
Dj Gengis Khan
Dj ufficiale di Noyz Narcos ed affiliato al Truce Klan, Dj Gengis è capacissimo nello scratching quanto nelle produzioni. Metà del duo Rubber Headz insieme a Dj Drugo, spazia senza problemi dalla dubstep alla glitch hop. Ha alle spalle un tour con Alex Britti, un mixtape prodotto insieme al californiano Dj Sasan e ha ottimi rapporti con la già citata Meninskratch e Dj Stile.
Dj T-Robb
Emiliano, amante del suono classico, Dj T-Robb è stato campione italiano DMC nel 2008 e nel 2011. Attivo da inizio millennio, ha collezionato varie collaborazioni tra cui una con i Rio e Fiorella Mannoia e si è dato da fare intorno al 2007 insieme agli MC Dank e Dhap portando in giro uno show interamente basato sull'improvvisazione. Nel 2014 ha pubblicato un intero disco dedicato al turntablism, collaborando con DJ Fakser (Alien Army), DJ Lato (Uomini di Mare), DJ Dylan Drogs e DJ Buio.
Dj Spass
Dj Spass, fuori da qualche tempo con questo beat-tape, è un punto di riferimento per la scena di djing italiana. Con la sua crew, Blatters, ha sempre cercato di fondere vari generi musicali partendo dal suo strumento principale: il giradischi. Esempio lampante di questo è la collaborazione con Ezio Bosso, nella quale lo scratch, la poesia e la musica classica vengono declinati perfettamente.
Dj TY1
Probabilmente uno dei più forti nel gioco, sempre attento alle nuove tendenze e a sperimentare, da poco fuori con "Hardship", un disco di musica elettronica che ha però ben poco da spartire con i cliché dell'EDM, con ospiti di livello come Neffa (che canta in inglese!) ed Eamon. Tayone, già dj ufficiale di Spit, si è sempre dimostrato eclettico. Prima di questo lavoro è passato per dischi che sono vere e proprie perle dell'underground come Bungalow Zen (realizzato a 4 mani insieme a Dj Skizo) o progetti come "Afterparty", disco del 2010 che fonde il rap alla disco-funk, prodotto insieme agli allora semisconosciuti Clementino e Paura sotto il nome di Videomind.
Dj 2P
Attualmente dj ufficiale di Ensi, 2P ha iniziato a farsi notare nel 2007, diventando 4 volte campione italiano nelle principali gare di scratching. Da poco è uscito il nuovo "Inferno 9", un disco pieno di ospiti di spicco, capace di spaziare dal boom bap alla trap, mantenendo una coesione stilistica non indifferente. È inoltre insegnante di tecniche di scratch e mixaggio all'accademia del suono di Milano.
Dj Bicchio
Due volte di fila campione italiano (2013 & 2014) di scratch, Dj Bicchio è il dj ufficiale dei XVI Barre, ultimamente classificatosi tra i migliori 8 dj al mondo. Ottimi cut spesso realizzati insieme ai compagni di crew (Beat Addicted) Dj Nero & Dj LP.
Alien Army
Chiudiamo questa gallery con quella che forse è LA crew fondamentale per questa disciplina in Italia: Alien Army. Unica crew citata, ha visto tra i suoi esponenti alcuni di quelli citati nella lista (Dj 2P, Dj Tayone) e alcuni tra i dj più importanti dello stivale come Dj Double S, Dj Gruff, Dj Inesha o Dj Stile. Oggi gli attuali membri sono Dj Skizo, John Type, Mandrayq, Simo G, Fakser, 5L, Chryverde. Una vera e propria istituzione per il genere.
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L'articolo 10 dj italiani da tenere d'occhio in ambito rap di Raffaele Lauretti è apparso su Rockit.it il 2016-07-20 12:32:00
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