Like No Other. Non è facilissimo trovare nella musica di oggi artisti che possano rispondere a questa definizione. Ok, a parole nessuno suona più un genere definito, tutti rifiutano le reference e i paragoni. Però poi alle nostre orecchie di ascoltatori sommersi dalla musica, molte cose finiscono per assomigliarsi, suonare indistinguibili e non di rado, ahinoi, artefatte. L'unicità, però, è qualcosa che va sempre ricercato. A ogni costo. All'Ex Macello di Milano - a proposito, che atmosfera in quel posto! - abbiamo visto proprio questo. Esperienze molto diverse tra loro, approcci "altri" rispetto a quelli che vediamo dominare le scene, urgenze espressive portate all'estremo. Unicità. Merce preziosa.
Tutta la line up di DR. MARTENS DAY presented by MI AMI ambiva a ciò. Missione ampiamente compiuta, per un appuntamento che di anno in anno si rinnova, aggiungendo pezzi, tonalità, nuovi protagonisti. Il sold out viene dichiarato nelle ore prima dell'apertura cancelli, il programma della serata nei dettagli invece non è comunicato. Per i fortunati titolari di un ticket saranno servite sette ore di musica da vivere come un'immersione: non è dato a sapersi quando toccherà al proprio beniamino, bisogna arrivare in viale Molise con l'atteggiamento di chi vuole farsi stupire.
Ad aprire le danze è Yaraki, che porta il suo nuovo Ep Piazza Samba all'Ex Macello, impreziosito dai giochi di luci che colorano le grandi vetrate sopra il palco. Nel progetto è racchiuso tutto il suo mondo, la sua storia e le influenze che arrivano dalla sua terra d'origine: il Brasile. I ritmi sono trascinanti come il suo sorriso, la voce colpisce per calore e intensità.
Dopo di lei tocca a Lorenzza. Anche lei ha il Brasile nel sangue: è nata nel 2002 a Bahia si è trasferita da bambina insieme alla madre a Pisa. Ha da poco firmato per Sugar e questo è il suo debutto live in assoluto, sulle piattaforme ancora non esiste. Poco male, anzi wow. La sensazione è quella di aver di fronte una predestinata. Sulle basi rappa senza mai un tentennamento, il palco lo tiene alla grande. E poi sa scrivere, con un mix di old school (come quando cita i Dogo) e freschezza giovanile. Se questa è la prima volta, figuriamoci tra 10 o 20. Nome da segnare, no cap.
Nell'altra ala, dietro le palazzine dell'Ex Macello, intanto è iniziato il sound system di EST Radio, cui fa seguito il grande delirio collettivo orchestrato da Auroro Borealo. Il suo, assieme a Disco Piano Bar, sarà un karaoke infinito, coinvolgente, sfrenato. Sei ore di hit e ugole in fiamme. Intervellato, in stile Roberto Da Crema, dalle sessioni di "televendita" per vincere dei boots customizzati dagli artisti della serata. La gente battaglia sugli smartphone partecipando ai quiz proposti dal "presentatore" di serata, i più bravi e veloci alla fine si portano a casa i preziosi premi. Poi, a un certo punto arriva Naska in versione Joker. Reduce dal lancio del suo nuovo disco Freak Show, il punk rocker canta e si lancia sul pubblico, dopo aver offerto le "sue scarpe". Epico.
A proposito di musica nuova e molto bella, sul "palco grande" tocca a Generic Animal, uno che da parecchio è garanzia di qualità con le proprie canzoni. Le ultime che ha prodotto sono finite nel Canto dell'asino, nuovo disco in uscita il 25 ottobre, di cui godiamo un'anticipazione. Chitarra e voce, il piano ad accompagnarlo. Intensità e sperimentazione, come sempre, senza hype gratuito e senza fregature. Dopo di lui inizia la parte più coreografica dello show. Si balla, insomma.
La platea si è riempita, mentre la notte è calata. Le feste antonacci, expat italiani a Parigi, si confermano una delle migliori live band di questo Paese, che speriamo lo "capisca" presto. Irresistibile, divertentissimi eppure estremamente tecnici: sono ottimi musicisti tutti quanti, menzione d'obbligo per le due coriste, volti noti e valore aggiunto di una band dal suono variegato eppure compattissimo. La matrice funky, l'impegno è a fare il cazzo che vogliono ogni volta. Alla fine arriva anche l'anthem (Bocelli approved) La vita fa schifo. Mitici.
Stesso mood e stessa voglia di fare muovere sederi per Il mago del gelato. Impressionante, e meritatissimo, come in poco tempo siano passati da sconosciuto collettivo del Nord Est milanese a band con un suono inconfondibile, capace di portare sotto palco centinaia di persone e non farle stare mai ferme. Afrobeat, funk, jazz, un po' di tropicalismo. C'è di tutto nella loro esibizione. Una benedizione avere una band del genere in Italia (e non solo a Londra, per dirne una).
Proseguono intanto le attività. Oltre al karaoke, le styling session assieme a Vogue, l'attacchinaggio di manifesti al muro con Frankestein Magazine, la creazione di nuove magliette e tote bags aerografate, i visori Tokyo Tommy. La musica continua con Fulminacci che chiude un tour trionfale con una nuova formazione, del tutto inedita (piano, voce e sax) , che "spoglia" i suoi pezzi e li riconsegna al pubblico in versioni intime e personalissime. La gente canta dalla prima canzone all'ultima: anche se fa di tutto per non risultarlo, Filippo ormai è una popstar...
Per gli ultimi due act si torna a ballare. Tshegue spinge al limite la sua vocalità sulla batteria elettronica, a creare ritmi tribali eppure futuristi. Un'elettronica "urbana" visceralmente legata alle sue origini africane - è nata a Kinshasa e giunta a Parigi a 9 anni -, che lascia un'espressione tipo "mannaggia cosa ho appena sentito" sul volto di parecchi addetti ai lavori.
Stessa cosa, ma all'ennesima potenza, per l'ultimo set di questo DR. MARTENS DAY presented by MI AMI. Le 23 sono passate da poco quando si presentano sul palco due dei nuovi artisti più interessanti degli ultimi tempi (entrambi CBCR per Rockit in questo 2024, per altro): Emma e Lamante. Lui tra la techno e il punk hardcore, lei tra il rock alternativo e il cantautorato. Ma la verità è che queste definizioni non servono a nulla, e loro sono lì a dimostrarlo. Iniziano la loro Guerra dei baci con un duetto, quasi sanremese (ok, non è vero). Nemmeno il tempo di finire il pezzo e giù botte. Letteralmente. Lo show diventa una performance che mette al centro i corpi assieme a cantati che arrivano dalle viscere. L'intensità è ai massimi, quasi tutto il live avviene tra il pubblico con poghi collettivi e mosh pit sempre più selvaggi. Poi si torna sul palco per gli ultimi intensissimi momenti, compresa la lettura di una lettera toccante da parte di Giorgia (Lamante, ndr).
La guerra è finita, la luna è alta in cielo. Andiamo tutti a casa in pace, la musica ha fatto ancora una volta la sua parte per farci stare bene.
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L'articolo DR. MARTENS DAY presented by MI AMI: musica come nessun'altra di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-10-14 10:28:00
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