Se la prima giornata del DR. MARTENS FEST presented by MI AMI era finita molto tardi, la seconda inizia molto presto. Per gli artisti, che alle 9 sono già sul palco del Circolo Magnolia di Milano per i loro soundcheck: sarà una giornata ricca di live, i tempi sono fondamentali. Altrettanto di buon’ora si danno già da fare i tanti lavoratori impegnati per l’evento, impegnati ad allestire le salette per i workshop e a preparare il salone dove in serata si daranno il cambio sei artisti, molto diversi tra loro e tutti fighissimi.
Il primo appuntamento della giornata è con Project Together, il “laboratorio” con cui artisti e produttori tra i più apprezzati si incontrano per creare nuova musica assieme. Prima Fight Pausa e poi Cosmo, che già aveva preso parte al progetto lavorando con Ibisco al suo brano Darkamore, ascoltano la musica di giovani artisti e producer, danno loro consigli, prendono in mano gli strumenti e aprono le tracce sul pc per mostrargli nuove vie per fare brillare il proprio suono. Connessioni che danno ottimi frutti, come abbiamo già imparato a scoprire.
Intanto Kimberey Ross tiene “a rapporto” i tre aspiranti fotografi (Luca Secchi, Ela Falone e Alessandra Mangia) che sono i protagonisti di questa seconda giornata di Creating Memories, il workshop dedicato agli scatti dei live. Alcune delle foto che vedete nella gallery e sui canali social di Rockit e MI AMI Festival sono state fatte da loro.
Inizia anche l'Open Machine, la macchina dell'improvvisazione guidata da Vittorio Cosma, una delle cose più belle di questo Fest. Il talk di giornata fa incrociare tra loro due storie fatte di cadute e risalite, in cui la musica ha una funzione quasi salvifica. Sono quelle di Nicol, vicentina classe 1999, che dopo un “periodo fatto solo di buio” e due tentativi di suicidio ha trovato nello stare su un palco – ha partecipato ad Amici e sabato è stata tra i selezionati di Project Together – un’ottima ragione per esserci. Accanto a lei Candra, che ha firmato un disco molto interessante come Bonola Boy, e che si è messo alle spalle anni di tossicodipendenza anche grazie alle canzoni. Sentire questi percorsi raccontati dalla loro voce è molto forte per tutte le persone che hanno assistito alla conversazione.
Neanche il tempo di respirare ed ecco il primo act, affidato ai So Beast, duo (anzi famiglia!) che arriva da Bologna e che sul palco ha portato il proprio suono sporco e viscerale maturato negli anni di frequentazione del circuito noise internazionale, della sperimentazione e dell’improvvisazione. Percussioni, beat ossessivi e la voce da un altro mondo di Katarina: non è roba che si sente tutti i giorni, purtroppo.
Chitarra e batteria e una voce altrettanto ultraterrena, quella di Giungla. Il suo live è rock, ma sul serio… Emanuela tira su il suo muro di suono, levigandolo con il cantato, si concede qualche divertissement con il compagno di live. Anche in questo caso, una proposta artistica che non sempre trova gli spazi che meriterebbe, ma che dal vivo è qualcosa che conquista.
Sono altri pianeti musicali ancora quelli che esplora Bais. È il suo il terzo live, davanti alla sala del Magnolia ormai piena di ragazze e ragazzi che vogliono godersi l’evento nella sua interezza. Luca fa un pop sognante e raffinato, fatto di canzoni che restano in testa ma anche di melodie ricercate. Suona i pezzi con il controcanto della platea, e un po’ ci si sente abbracciati.
Il pienone è totale per i Post Nebbia, il cui ingresso in scena conferma che la serata è ormai nel vivissimo. Carlo e gli altri ragazzi from Padova alternano i pezzi dei loro due dischi, Canale Paesaggi ed Entropia Padrepio, dietro di loro scorrono visual con simbologie cosmiche e religiose, immagini ataviche e provenienti dal futuro assieme. Anche nel loro caso, nonostante la giovanissima età, il percorso di crescita è davvero notevole, impossibile da non cogliere. Per il modo in cui ora stanno sul palco, per il groove trascinante e la solidità che il loro suono – un mix di rock, sonorità black e amore per le musiche del cinema – ha ormai acquisito. Stare in tour paga eccome: è con il lavoro e le esperienze che si diventa una grande band.
Non ci possono essere dubbi, invece, sullo status che ha raggiunto Giorgio Poi, il Magnolia tracimante e le canzoni cantate a memoria da tutta la sala lo dimostrano una volta di più. “Bello venire qui anche d’autunno, è un po’ come il mare fuori stagione”, scherza Giorgio, ricordando le sue tante volte dal vivo qui in più di dieci anni di carriera. La sua band è perfetta, chiudendo gli occhi pare di ascoltare un disco registrato. I pomeriggi è una hit assoluta: l’emozione ora si avverte tutta. La chiusura con Missili è un piccolo rito collettivo.
Anche questa seconda serata, sold out come la prima del DR. MARTENS FEST, va verso la conclusione. Come il sabato, però, prima di andarsene, si balla. Grande protagonista è Cosmo, che al MI AMI nel 2013 aveva fatto il suo primo live con il nuovo nome e che qui è di casa da sempre. Per lui incontrarsi, connettersi con gli alti è un atto politico, come ha rivendicato tante volte nelle sue battaglie di questi anni a sostegno della musica dal vivo nel complicatissimo periodo pandemico. Le due ore del suo intenso e selvatico dj set vanno proprio in quella direzione: muoversi è un po’ liberarsi, e tantissime persone lo hanno fatto con noi.
È notte fonda, ma fino all’ultimo nessuno lascia l’area dell’Idroscalo di Milano. Poi il cancello si chiude. Rimangono le scritte che hanno accompagnato questa due giorni e che sono state ben più di uno slogan: “nessun musicista è un isola”, “ogni canzone è una comunità”. Rimangono i ricordi di un fine settimana di musica e condivisione, il migliore possibile. Rimane la certezza che assieme sia tutto possibile, oltre che più bello.
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L'articolo DR. MARTENS FEST presented by MI AMI giorno 2: improvvisando la felicità di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2022-10-24 16:28:00
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