Un operatore ecologico che gira per Torino durante una fredda notte, fino alle luci dell’alba: è questo il videoclip che accompagna TorinoAcida, il nuovo singolo dei Duopotrio, formazione piemontese che incrocia suggestioni jazz con coinvolgenti melodie pop. “Stavo andando in bici per Torino e mi è venuta in mente il primo verso della canzone: ‘Come si muove la città’ che ho subito poi registrato sul cellulare”, ci ha spiegato Francesca Roca, la cantante del gruppo. "Una volta a casa ho finito di scriverla e l'ho fatta poi sentire a Gianluca e Alessandro ed è piaciuta subito a tutti”.
Un pezzo assolutamente sostenibile, quindi. Le sgambate in bicicletta spesso sono tra i momenti più fertili per la creatività, l'importante è riuscire a salvare ogni ispirazione. La città di Torino sembra sempre presente nelle canzoni della band, ma si sa, i musicisti torinesi sono tra i più autoreferenziali d'Italia, secondi solo ai romani: “A nostro parere parlare di un luogo specifico riesce a dare un'immagine chiara con una sola parola. In questo modo tutte le altre suggestioni presenti all'interno dei brani riescono a far immedesimare l'ascoltatore molto più facilmente. La città di Torino è un punto di partenza, una scusa per parlare di parlare di qualcosa di più introspettivo”.
Ma perché lo spazzino nel video? “L'idea di Francesco Taverna, il regista del filmino di TorinoAcida, era quella di rappresentare Torino di notte", spiegano. "Il nostro singolo voleva rappresentare una Torino introspettiva. Chi meglio di uno spazzino può vivere la città di Torino di notte e in solitaria?”.
Torino ha una grande tradizione di musicisti, di band in special modo, dai Subsonica fino ai Linea 77, con tutto quello che sta nel mezzo. Esiste un gran fermento, ma non un suono univoco. Chissà come suonerebbe Torino se fosse una canzone: “Il sound che abbiamo scelto per TorinoAcida è quello che descrive al meglio questa città. Ai toni caldi del jazz abbiamo abbinato il groove del funk e i suoni ispidi (o acidi) dell'elettronica".
Non sembra che i Duopotrio si barrichino dietro troppi paletti a livello musicale. Ce lo confermano parlando delle proprie ispirazioni: “Siamo cresciuti ascoltando la musica intesa come un unico enorme genere, dal metal alla musica classica, passando per il cantautorato italiano, gli standard jazz e l'hip hop" - e ancora - "Di oggi, ci piace tutta la musica che definiamo 'sincera': qualsiasi brano sia il frutto dell'impegno e della passione per questo tipo di arte".
Che poi, una descrizione per la loro musica se la sono data loro stessi: "junk". “È l'assoluta libertà di inserire all'interno di un genere specifico qualsiasi altro tipo di influenza musicale. L'abbiamo perciò definita ironicamente 'junk', che in inglese significa 'robaccia/spazzatura', perché partendo dai due generi principali jazz e funk, vogliamo sentirci liberi di mescolarci quanti più suoni possibile”.
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L'articolo Duopotrio: di notte Torino è ancora più acida di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2020-12-16 11:49:00
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