Tra gli ultimi concerti che vedremo per chissà quanto, lo spettacolo A una metrica distanza, andato in scena all’Arci Bellezza di Milano il 24 ottobre scorso, è stato uno show nel vero senso del termine, grazie alla verve affabulatoria del poeta Alessandro Burbank e all’estrema eleganza da master of ceremony del rapper Dutch Nazari. Una via di mezzo tra un duetto e una sfida, con da una parte il rap e dall’altra poesia: l'ennesima riconferma di come questi due mondi, all’apparenza distanti, possano confluire l’uno nell’altro. Tema che i due artisti veneti avevano già affrontato assieme, con lo spettacolo La poesia italiana da Montale a Gue Pequeno.
A una metrica distanza si spiega in un lampo: Dutch conduce e rappa alcune sue canzoni, Burbank si inserisce con le sue poesie al limite tra il demenziale, l’ironico e il trasognato. Dietro a questo c’è un estremo rispetto delle parole, sia che esse siano veicolate tramite una canzone o una poesia, evidenziando come le affinità elettive abbondino tra queste due forme d’arte.
Un esempio chiaro di questo rapporto stretto tra rap e poesia lo porta lo stesso Dutch, quando ammette di avere un grande maestro in Dargen D’Amico: "Si può dire che mi sia messo a fare canzoni anche per quanto Dargen negli anni ha scritto. Non è soltanto un’ammirazione distaccata la mia, ma proprio qualcosa di caldo, di vivo, che costruisce altre canzoni. Una cosa che ho sempre adorato di Dargen, e che ho tentato di replicare più e più volte nei miei pezzi, è la sua assoluta bravura nel costruire canzoni con i chiasmi, una struttura non così classica nel rap, in cui i ritornelli si baciano e le strofe sono distaccate. È una cosa che adoro".
A questo, Burbank controbatte: "Dutch, guarda che gli omaggi o i remix non esistono solo nella musica. Il 'mio' Dargen D’Amico è Guido Gozzano, quel meraviglioso poeta torinese che amava raccontare la vita nelle sue microscopiche accezioni, le piccole cose di pessimo gusto. Una delle sue poesie che più mi piacciono è Le golose, un'ode alle ragazze che mangiano nelle pasticcerie. Io ne ho fatto un remix sulle ragazze che mangiano nei kebap".
Questo è solo uno dei tanti esempi che potremmo fare per uno spettacolo sempre al confine tra poesia e musica, tra rap e lirica, tra gioco e micro-didattica, senza mai essere noioso, banale o già sentito. Come quando Dutch e Alessandro si mettono a discutere sui dissing: "Alessandro, tu sai qual è stato il primo dissing della storia?", domanda Dutch. "Penso quello fra Vacca e Fabri Fibra, ha fatto letteralmente epoca", risponde scherzosamente Burbank. "Sì, giusto, ma devi pensare più indietro", fa Dutch, "il primo dissing della Storia è quello avvenuto a Firenze tra Dante e Cecco Angiolieri". E qui tutta una, gustosissima, tirata sullo stilnovismo e sulle affinità e divergenze tra i due poeti toscani.
Ascoltare i pezzi di Dutch completamente nudi, microfono, voce e cuore fa un effetto prima strano e poi deflagrante. Tra quelli portati sul palco dell'Arci Bellezza, il rapper padovano ha inserito anche una canzone inedita, ancora senza titolo. "Non so se andrà a finire o meno nell’album nuovo, ma mi andava di farvela sentire", ha spiegato Dutch. "L’ho scritta un pomeriggio, mentre il cielo si tingeva di colori irreali per colpa o merito dell’inquinamento. Un mio amico ha chiesto di cosa parli: io ci ho pensato, ho balbettato qualcosa ma poi non ho saputo rispondere. È sempre difficile dire di cosa parli, per davvero, una canzone".
Via via che lo spettacolo marciava abbiamo compreso meglio le parole dei due quando dicevano: "Come in un trucco di magia, in questo spettacolo leveremo la tovaglia alla tavola imbandita della metrica lasciando ai presenti il piacere e il divertimento di un’abbuffata culturale". Le premesse sono state mantenute e lo show realizzato da Via Audio, Antenna Music Factory e Undamento ci ha proprio riempito il cuore di gioia. E voglia di sentire e averne di più, anche se per un po’ non sarà possibile.
L’atmosfera era particolarmente elettrica all’Arci Bellezza, con un pubblico che, nonostante i tempi che tutti quanti stiamo vivendo, ha risposto alla grande alla serata. Un evento condotto in piena sicurezza e nel totale rispetto delle regole e degli orari, per quella che è stata un'ultima speciale occasione fino ad almeno il mese prossimo.
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L'articolo Dutch Nazari e Alessandro Burbank, la poesia è la vera old school del rap di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2020-10-26 10:26:00
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