Tre giorni, quattro location e 14 artisti provenienti da tutto il mondo, il tutto in un contesto incredibile come la città di Genova. È l’Electropark Festival, rassegna di musica elettronica e arti performative attiva dal 2012 con l’obiettivo di esplorare nuovi linguaggi e percorsi artistico-culturali, per portarci sempre un passo più vicini al futuro. E che, per festeggiare i suoi primi 10 anni, si svolge per la prima volta in estate, dal 15 al 17 luglio.
La partenza venerdì 15 è affidata ai dj francesi Phred Noir & Did Virgo e al belga Nosedrip, presso il Mercato dei Pescatori della Darsena. Sabato 16 è la giornata centrale del festival, uno spettacolo che comincia nel primissimo pomeriggio e va avanti fino al cuore della notte. Dalle 14 alle 23 l’appuntamento è in un luogo davvero speciale: Villa del Principe, storica villa del Cinquecento. Qui si susseguiranno i dj set di Ben Ufo, Or:la, Darwin e della dj italocinese Luwei, a cui si aggiunge il debutto live in Italia di Loraine James. Oltre alla musica, ci sarà una zona relax con ombrelloni e sdraio, stand gastronomici, stand di libri e artigiani, mostre e molto altro. Dalle 23 in poi ci si sposta nella pura atmosfera da club del Virgo, dove toccherà a Nazira, Luz e SocksLove.
L’ultimo giorno di festival, domenica 17, ci si sposta in riva allo splendido mare di Genova, uno dei tesori più amati della città. Al Beach Café di Sturla, in un’arena a due passi dalla spiaggia di Vernazzola, non distante dal centro cittadino, Anie Tera, James Falco e Massimiliano Pagliara chiuderanno Electropark, facendoci ballare dal pomeriggio fino al calar del sole.
“Sono quattro contesti diversi tra loro, per vivere il Festival e mostrare Genova da una prospettiva sempre diversa e unica”, ha dichiarato Alessandro Mazzone di Forevergreen, direttore di Electropark. “Una delle nostre caratteristiche è proprio quella di portare il Festival in luoghi sempre inediti. Spazi come palazzi storici, piazze e musei spesso sconosciuti per chi viene da fuori o anche per il pubblico locale più giovane. Il nostro intento è quello di valorizzarli portando al loro interno eventi, produzioni artistiche e artisti internazionali, al fine di coinvolgere in città un pubblico sempre maggiore”.
E allo stesso modo in cui si sposta all’interno della città, Electropark offre una proposta artistica ampissima, che parte dall’house e techno e finisce nella sperimentazione, nel grime, nel jazz e nelle infinite nuove evoluzioni della musica elettronica di domani. “Negli ultimi due anni c’è stata una forte richiesta di musica elettronica perché i linguaggi digitali hanno, in parte, sostituito i linguaggi dal vivo, per via della pandemia. Ce ne siamo resi conto perché molti soggetti come teatri e festival ci hanno coinvolto maggiormente e hanno inserito all’interno delle loro programmazioni sperimentazione elettroniche”, spiega Mazzone. “Mai come in questo momento, il pubblico ha bisogno di vedere qualcosa di nuovo e di essere sorpreso: penso che Electropark, grazie alla proposta transdisciplinare che offre, possa riuscirci”.
L’originalità della proposta, la relazione con il territorio, la costante ricerca di nuovo sono tutte sfide che animano Electropark e che lo rendono un festival capace di distinguersi così tanto sul panorama nazionale. “Il nostro è un continuo lavoro sulla transdisciplinarietà, per provare a stimolare nuove produzioni in cui linguaggi artistici diversi dialogano e realizzano spettacoli, performance, ma anche dibattiti e momenti di divulgazione”, dice Mazzone a proposito dei punti di forza del festival. “Lo stiamo facendo coinvolgendo realtà e artisti non solo appartenenti al mondo della musica elettronica, ma anche provenienti da altre discipline artistiche, rinforzando la collaborazione non solo del territorio ma anche a livello nazionale”.
A tutto questo si aggiunge un impegno sociale che è tra i valori fondamentali del festival. In primis per quanto riguarda l’ambiente: Electropark è plastic free, riconosciuto anche con una certificazione Worldrise, associazione con cui prosegue la collaborazione al fine di sensibilizzare il proprio pubblico sui temi dell’inquinamento dei mari e della pesca sostenibile. E poi c’è il lavoro nel costruire un contesto inclusivo in cui far suonare anche categorie sottorappresentate nella musica, come artisti queer e non binary, che si manifesta con la rinnovata adesione al network nazionale Keychange. A dimostrazione che, perché ci sia un futuro, bisogna costruirlo insieme, nessuno escluso.
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L'articolo Electropark Festival, Genova parla la lingua del futuro di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-07-11 09:59:00
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