Electropark Festival, Genova parla la lingua del futuro

La rassegna che esplora tutte le possibilità dell’elettronica festeggia i suoi primi 10 anni con una speciale edizione estiva, dal 15 al 17 luglio, in 4 luoghi tutti da scoprire. Vieni a scoprire come suona il domani con Ben Ufo, Loraine James, Luwei e molti altri

Pubblico sotto cassa a Electropark Festival - foto di Francesco Margaroli
Pubblico sotto cassa a Electropark Festival - foto di Francesco Margaroli
11/07/2022 - 09:59 Scritto da Redazione

Tre giorni, quattro location e 14 artisti provenienti da tutto il mondo, il tutto in un contesto incredibile come la città di Genova. È l’Electropark Festival, rassegna di musica elettronica e arti performative attiva dal 2012 con l’obiettivo di esplorare nuovi linguaggi e percorsi artistico-culturali, per portarci sempre un passo più vicini al futuro. E che, per festeggiare i suoi primi 10 anni, si svolge per la prima volta in estate, dal 15 al 17 luglio.

La partenza venerdì 15 è affidata ai dj francesi Phred Noir & Did Virgo e al belga Nosedrip, presso il Mercato dei Pescatori della Darsena. Sabato 16 è la giornata centrale del festival, uno spettacolo che comincia nel primissimo pomeriggio e va avanti fino al cuore della notte. Dalle 14 alle 23 l’appuntamento è in un luogo davvero speciale: Villa del Principe, storica villa del Cinquecento. Qui si susseguiranno i dj set di Ben Ufo, Or:la, Darwin e della dj italocinese Luwei, a cui si aggiunge il debutto live in Italia di Loraine James. Oltre alla musica, ci sarà una zona relax con ombrelloni e sdraio, stand gastronomici, stand di libri e artigiani, mostre e molto altro. Dalle 23 in poi ci si sposta nella pura atmosfera da club del Virgo, dove toccherà a Nazira, Luz e SocksLove.

Loraine James, per la prima volta live in Italia grazie a Electropark - foto di Suleika Müller
Loraine James, per la prima volta live in Italia grazie a Electropark - foto di Suleika Müller

L’ultimo giorno di festival, domenica 17, ci si sposta in riva allo splendido mare di Genova, uno dei tesori più amati della città. Al Beach Café di Sturla, in un’arena a due passi dalla spiaggia di Vernazzola, non distante dal centro cittadino, Anie Tera, James Falco e Massimiliano Pagliara chiuderanno Electropark, facendoci ballare dal pomeriggio fino al calar del sole.

“Sono quattro contesti diversi tra loro, per vivere il Festival e mostrare Genova da una prospettiva sempre diversa e unica”, ha dichiarato Alessandro Mazzone di Forevergreen, direttore di Electropark. “Una delle nostre caratteristiche è proprio quella di portare il Festival in luoghi sempre inediti. Spazi come palazzi storici, piazze e musei spesso sconosciuti per chi viene da fuori o anche per il pubblico locale più giovane. Il nostro intento è quello di valorizzarli portando al loro interno eventi, produzioni artistiche e artisti internazionali, al fine di coinvolgere in città un pubblico sempre maggiore”.

E allo stesso modo in cui si sposta all’interno della città, Electropark offre una proposta artistica ampissima, che parte dall’house e techno e finisce nella sperimentazione, nel grime, nel jazz e nelle infinite nuove evoluzioni della musica elettronica di domani. “Negli ultimi due anni c’è stata una forte richiesta di musica elettronica perché i linguaggi digitali hanno, in parte, sostituito i linguaggi dal vivo, per via della pandemia. Ce ne siamo resi conto perché molti soggetti come teatri e festival ci hanno coinvolto maggiormente e hanno inserito all’interno delle loro programmazioni sperimentazione elettroniche”, spiega Mazzone. “Mai come in questo momento, il pubblico ha bisogno di vedere qualcosa di nuovo e di essere sorpreso: penso che Electropark, grazie alla proposta transdisciplinare che offre, possa riuscirci”.

Il pubblico di Electropark - foto di Francesco Margaroli
Il pubblico di Electropark - foto di Francesco Margaroli

L’originalità della proposta, la relazione con il territorio, la costante ricerca di nuovo sono tutte sfide che animano Electropark e che lo rendono un festival capace di distinguersi così tanto sul panorama nazionale. “Il nostro è un continuo lavoro sulla transdisciplinarietà, per provare a stimolare nuove produzioni in cui linguaggi artistici diversi dialogano e realizzano spettacoli, performance, ma anche dibattiti e momenti di divulgazione”, dice Mazzone a proposito dei punti di forza del festival. “Lo stiamo facendo coinvolgendo realtà e artisti non solo appartenenti al mondo della musica elettronica, ma anche provenienti da altre discipline artistiche, rinforzando la collaborazione non solo del territorio ma anche a livello nazionale”.

A tutto questo si aggiunge un impegno sociale che è tra i valori fondamentali del festival. In primis per quanto riguarda l’ambiente: Electropark è plastic free, riconosciuto anche con una certificazione Worldrise, associazione con cui prosegue la collaborazione al fine di sensibilizzare il proprio pubblico sui temi dell’inquinamento dei mari e della pesca sostenibile. E poi c’è il lavoro nel costruire un contesto inclusivo in cui far suonare anche categorie sottorappresentate nella musica, come artisti queer e non binary, che si manifesta con la rinnovata adesione al network nazionale Keychange. A dimostrazione che, perché ci sia un futuro, bisogna costruirlo insieme, nessuno escluso.

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L'articolo Electropark Festival, Genova parla la lingua del futuro di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-07-11 09:59:00

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