NATURAE x Rilegno - vol.4: Emma Nolde, voglia di mare e normalità

La giovane cantautrice toscana suona unplugged in mezzo alla natura, nello spettacolare Golfo di Baratti (LI), tra alberi caduti che sembrano gambe di donna e la spiaggia deserta con l'acqua più blu che si sia mai vista. Una magia

Incontro Emma Nolde che sono le 10 del mattino, in un giorno climaticamente perfetto, incastrato per miracolo tra una nevicata fuori stagione durata mezz'ora e lunghe giornate grigie di pioggia autunnale nel mezzo della primavera. Una gran fortuna. Andiamo insieme a fare un lavoro, il video Naturae in cui l'artista canterà Ughi immersa nella natura e totalmente unplugged per il progetto curato da Rockit insieme a Rilegno - Consorzio nazionale per il riciclo del legno, grazie al quale vogliamo rendere evidenti la magia e il legame fortissimo che esiste tra Musica, Natura e Uomo. Un legame che si concretizza nel nostro impegno quotidiano per un sistema che, a partire da un’economia circolare che riduce gli sprechi e genera ricchezza, abbia come valori condivisi la sostenibilità e l’attenzione per l’ambiente. 

Foto di Ginevra Berti
Foto di Ginevra Berti

Una cosa che a descriverla è già bella, ma a viverla fa venire la pelle d'oca: i suoni della canzone che si mischiano con quelli del vento, delle fronde degli alberi che si muovono, dei canti degli uccelli, delle onde del mare. Prima di prendermi per fricchettone, trovatevici nel mezzo e ne riparliamo. A proposito: hanno già partecipato Maria AntoniettaEugenio in Via di GioiaDente, ma la notizia è che la collaborazione si è rinnovata per altri quattro video che usciranno in questo 2021.    

Il fatto è che, dopo un anno in cui abbiamo vissuto compressi in quattro mura, con la fregatura dell'estate e del "tutto finito" per poi ripiombare nella clausura peggio di prima, trovarsi davanti al Golfo di Baratti (uno dei più bei luoghi della riviera toscana) deserto, è qualcosa di indescrivibile. Se non fossimo tutti dei disadattati congeniti, verrebbe da scomodare l'Isola dei Famosi, per quanto quella mattina non ci fosse nessuno. Il mare blu che pareva dipinto, di quel colore che raggiunge solo quando il giorno prima ha fatto buriana e ha portato via tutte le nuvole, i pollini e gl'inquinamenti di ogni sorta. La sabbia compatta, senza troppe suole di scarpe tatuate sopra, né resti dell'umana deficienza come cartacce o plastiche assortite. Giuro: un sogno.

Foto di Ginevra Berti
Foto di Ginevra Berti

Non lo dico per attirarmi il malocchio dei lettori, sono quasi 10 anni che faccio smart working, dicitura tecnica che alla fine, in pandemia,  significa "Non esci mai di casa e sei a rischio abbrutimento h24".  È proprio per veicolare la sorpresa e la bellezza della natura che se ne fotte del covid, che non è né buona né cattiva, è lì e basta. Non prende una parte, fa il suo corso e ti rimette a posto con la vita, con la sua assenza di senso e con tutta la fantasmagoria che ci ammala di FOMO, altro termine tecnico per definire la rosica di non essere in più posti contemporaneamente, di vivere più vite allo stesso tempo fino a scordarci di vivere l'unica che c'è. Se state sui social quanto me, sapete di cosa parlo.

Foto di Ginevra Berti
Foto di Ginevra Berti

In questo clima di benedizione universale, insieme a Emma,  Leo di Locusta, la fotografa Aurora Cesari, Ginevra e Luciano che filmano il tutto, zaini in spalla, cerchiamo la location perfetta a qualche centinaia di metri lontana dal parcheggio: c'è un bosco, una pineta a due passi dal mare e in mezzo c'è un albero caduto che se passi sotto il suo tronco e lo guardi dall'interno, sembra un paio di gambe di donna. Emma starà seduta su quell'inguine di legno a cantare e suonare una canzone intima, che parla di sua nonna e del suo rapporto col mare. Me l'ha anche raccontato, ma come le cose intime, la tengo per me. La sua voce è bassa quando parla, ma a sentirla una, due, dieci volte mentre registra, senza microfono, aiutata solo da una tastiera rossa a pile, capisco che quando tornerà il momento in cui la musica asciugherà gli addobbi in favore di chi è bravo sul serio, sarà prima in classifica.

Foto di Ginevra Berti
Foto di Ginevra Berti

Emma ci sta proprio bene nella natura, perché più naturale di lei non ce n'è: senza trucco e senza inganno, ideale figlia di quel mondo liquido portato a Sanremo da La Rappresentante di Lista, che non si identifica in uno stile musicale particolare ma si apre a ogni possibile contaminazione. In ogni caso, anche tentare di incasellarla è già una violenza, per una ragazza di poco più di vent'anni che vuole solo cantare. Per la sessione Naturae ha scelto un maglione bianco a rombi rossi, che stacca e viene fuori dal verde che ha tutto intorno, e dal blu in lontananza. I suoi capelli si muovono al vento mentre intona per l'ennesima volta le parole "Non mi sento bella se non lo dici, abbiamo la stessa età, io porto i tuoi vestiti addosso ai miei segreti, non riuscirò mai ad essere elegante quanto te"

Foto di Ginevra Berti
Foto di Ginevra Berti

Le riprese sono fantastiche anche quando il sole prende una traiettoria tutta sua e, invece di comparire tra gli alberi, si nasconde. C'è un sacco d'aria che muove le cose, e a tendere l'orecchio si sentono tanti suoni che esistono lo stesso, anche quando siamo chiusi in casa. Emma è simpatica, mi fa ridere quando parliamo perché è timida, ma molto consapevole. È alta il doppio di me, ma più probabilmente io sono basso la metà di lei. È una cantante e una musicista straordinaria, le canzoni le escono dal corpo e dalla bocca in modo del tutto naturale. Questo aggettivo esce fuori ogni tre secondi, sarà perché ne siamo circondati, sarà perché siamo una serie di persone mentali che hanno l'opportunità di risvegliarsi nel bel mezzo della zona rossa. Siamo privilegiati, non c'è dubbio. 

Foto di Ginevra Berti
Foto di Ginevra Berti

E la musica, quella che ci manca così tanto, anche lei è un po' come la natura: c'è. Sta lì, la fanno gli alberi e le persone, le voci e gli strumenti, la risacca e gl'insetti. Gli alberghi chiusi davanti al golfo, la sedia del bagnino lasciata a se stessa, il bar sulla spiaggia deserto, mi viene da pensare che se Luigi Ghirri fosse sempre tra noi, avrebbe speso più di un rullino per fotografare quella che sembra desolazione e che invece, in un contesto tragico come quello che stiamo vivendo, diventa poesia dell'abbandono. Aurora mi dice che lei, qui a Baratti, ci veniva tutte le estati e non l'ha mai vista così, senza le persone, gli schiamazzi e i turisti, che in questo luogo arrivano da tutte le parti d'Italia anche d'inverno.

Quella che stiamo vivendo è un'esperienza particolare, che va ben oltre il senso già nobile del video che stanno girando, che ha come sponsor la raccolta e il riciclo del legno. È un punto di svolta, un'apertura alla primavera, alla normalità, che non sarà mai come oggi, perché quando verremo liberati, affolleremo alberghi e concerti, spiagge e bar, ci tireremo addosso la sabbia e l'acqua di mare, e la natura si sentirà accerchiata da noi e dai nostri schiamazzi. Saremo bellissimi e attenti, questo è un augurio. Attenti tra di noi, con le cose e le persone, con la musica e la natura, che vanno di pari passo perché entrambe vibrano anche quando non ce ne accorgiamo. 

Foto di Ginevra Berti
Foto di Ginevra Berti

Tornando a casa, Leonardo mi dà un passaggio e parliamo di nuovo di canzoni e cantanti, di come farcela e di cosa lasciare per non fare come gli accumulatori seriali, che non sanno neanche più scegliere tra quello che serve e l'inutile. Nessuno sa se questo lungo anno pandemico ci abbia cambiati in meglio, di sicuro è un'opportunità. Per coglierla al meglio, ogni tanto possiamo stare in silenzio ad ascoltare i suoni intorno. Se abbiamo fortuna, ci aiuteranno a ritrovare la strada.

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L'articolo NATURAE x Rilegno - vol.4: Emma Nolde, voglia di mare e normalità di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-04-20 14:47:00

COMMENTI (3)

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  • pons 3 anni fa Rispondi

    Brava Emma! sì. Bellissimo il video. E m'ha fatto riderissimo @simonestefanini con "È alta il doppio di me, ma più probabilmente io sono basso la metà di lei."

  • mario.miano.39 3 anni fa Rispondi

    Anche se tutto sommato Emma Nolde ha avuto discreto successo ritengo che abbia raccolto poco. Non è stata neanche "cagata" da mensili musicali o webzines come Sentire Ascoltare. Non ho alcun dubbio nel dire che insieme a Blanco e Madame è la nostra meglio gioventù. E il problema è che quando ascolti altri non ti emozionano più di tanto perché il livello di questi 3 nomi è stratosferisco, qualcosa che non capita alle volte per decenni.
    Il giro di chitarra iniziale di "sfiorare" è meglio di tanto alternative internazionale degli ultimi anni e una canzone come "Berlino" è orgasmo pop puro, cambi di stile contini, una voce bassa ma che suona altissima. Davvero ha del miracoloso e caro Stefanini sono d'accordo con te, è del tutto impossibile che non diventi na superstar!

  • teschiodelgatto 3 anni fa Rispondi

    Bel maglione! ♦♦♦♦♦