In un pezzo di universo che si trova tra Marte e Giove un corpo di circa due chilometri di diametro cambiò nome. Lo avevano scoperto il 27 agosto 2005 due scienziati di nome Franco Mallia e Alain Maury, che inizialmente lo avevano battezzato '2005QP51', come una password rigenerata dal sistema.
Un giorno del 2016 a qualcuno sopraggiunse la poesia, come quei fidanzati molto innamorati o molto colpevoli che si fanno infiocchettare una stella online e poi conducono la propria lei sulla sommità del monte più vicino a casa, con un plaid da mettersi sulle gambe e una bottiglia di Chianti. L'asteroide prese a chiamarsi '152188-Morricone', in onore al grande compositore la cui famiglia aveva origine non distante dal luogo in cui era avvenuta l'osservazione: Campo Catino, nel frusinate.
Era una buona stella. Pochi giorni, 500 colonne sonore, cinque nomination e un premio alla carriera dopo, il compositore, allora ottantasettenne, vinse il suo primo "vero" Oscar, The Hateful Height, di Quentin Tarantino.
Non ci sono motivi per ritenere che quell'asteroide, che brillava allora a magnitudine 15,7, sia meno splendente oggi che l'uomo cui è dedicato è morto a Roma all'età di 91 anni durante un ricovero per la rottura di un femore.
In queste ore tra la "fascia principale degli asteroidi" del Sistema Solare e il pianeta in cui lui ha vissuto, tutti quanti lo celebrano. Ha cominciato la sua città, man mano, seguendo il ritmo dei risvegli, lo farà tutto il globo. Non una sola parola di quelle che saranno dette – per quanto retoriche, imprecise o addirittura interessate potranno essere – risulterà vana.
Tra tanti Maestri, Giganti, Leggende di cui a ogni addio si ostruisce il Web, Ennio Morricone brilla un po' più su, per lo meno per noi che, cittadini del mondo, abbiamo avuto la fortuna di essere un po' più suoi concittadini di altri. L'estasi della sua musica sia sempre con noi.
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L'articolo Ennio Morricone è un asteroide di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2020-07-06 10:47:00
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