Eurovision 2022: le pagelle della prima semifinale

È tornata la rassegna più trash d'Europa. Tutti i voti dall'inizio alla fine di questa fantastica, meravigliosa prima semifinale in diretta da Torino

Eurovision 2022: le pagelle della prima semifinale
Eurovision 2022: le pagelle della prima semifinale
10/05/2022 - 21:00 Scritto da Marco Mm Mennillo

È tornato quel momento. Quello in cui luci, colori, pallette, lustrini e tantissima locura occupano un palco che verrà visto da mezzo mondo, letteralmente. Torna l'Eurovision Song Contest, la competizione canora più vista al mondo, l'evento televisivo non sportivo con il maggiore pubblico. Quest'anno sta a noi italiani organizzarlo dopo la vittoria dei Måneskin dell'anno scorso. Sfida nella sfida, anche far dimenticare al pubblico eurovisivo la brutta figura del 1991, con la Rai a mettere su lo show con poca voglia e pochi mezzi. Stasera MIKA, Alessandro Cattelan e Laura Pausini ci faranno ascoltare le prime 17 canzoni della competizione europea che ha ricominciato ad appassionare anche noi italiani. Siamo qua, pronti, con i popcorn, a cercare nel marasma di lustrini, led, cascate sul palco (vere), un sole tecnologico girevole, se c'è anche qualche canzone, come dire, vera.

Albania, Ronela Hajati - Sekret: 5

Ronela ha subito una shitstorm dai suoi stessi concittadini albanesi quando è stato reso pubblico il video delle prove dell'Eurovision, e questo già ce la fa apparire simpatica. Peccato però che il brano, un raggaeton con chilate di atmosfere etniche buttate sopra a caso, urli Eurovision nel senso più stereotipato, così come lo staging, e la performance vocale non sia stata abbastanza da perdonare tutto il resto. 

Lettonia, Citi Zēni - Eat Your Salad: 6

I Lettoni sono la prima band a salire sul palco, ricordandoci che, da regolamento, non solo è vietato suonare dal vivo ma anche attaccare gli strumenti con dei cavi farlocchi. Un pugno nell'occhio ad ogni inquadratura di una chitarra o un basso staccato. A Malgioglio il brano ricorda Falco (vai a capire perchè), mentre sembra voler seguire l'atmosfera funk di Bruno Mars seppur fuori tempo massimo, il tutto con un messaggio green: “Instead of meat I eat veggies and pussy I like them both fresh”. Per dirla alla De Sica: delicatissimi.

Lituania, Monika Liu - Sentimentai: 6,5

Se non altro non entra in salotto sparando e strillando. Pare una scena uscita quasi da un cabaret, molto vintage, c'è intonazione e un tentativo di tornare indietro e modernizzare senza strafare. Tutto al posto giusto, ma un brano innocuo.

Svizzera, Marius Bear - Boys Do Cry: 6-

Qualcuno più in alto di me punirà chi ha scelto di citare i Cure nel titolo di una canzone che vuole dire esattamente la stessa cosa di Boys Don't Cry ma, come dire, peggio. Intensità a mille, pure troppo forse. Un enorme Anche meno campeggia nel cielo su Torino, mentre la canzone è pronta per le playlist natalizie (e non è detto che non sia un complimento, anche).

Slovenia, LPS - Disko: 5 e mezzo

Il più giovane in gara canta praticamente una cover di Discomusic degli Elio e le storie tese. "E canto Please don't let me be misunderstood, mentre parcheggio nel parcheggio l'Alfa Sud". 

Ucraina, Kalush Orchestra - Stefania: 7 e mezzo

Una dedica alla madre del cantante della band, ma anche una metafora per parlare delle origini, della città di Kaluš, dell'Ucraina intera oggi in ginocchio. Non sarà politico, l'Eurovision, ma proprio come l'anno scorso con i Go_A, una delle poche hit (seppur linguisticamente lontanissima da noi) di questa semifinale è proprio questa qua. Più hip hop rispetto all'alternative spinto dell'anno scorso, anche vagamente più cazzeggiante. Vincitori quasi annunciati, anche per l'abbraccio che l'Europa vuole dedicare alla nazione devastata dalla guerra.

Bulgaria, Intelligent Music Project - Intention: 6 (ma con una settima aumentata e accordata in drop D)

Immaginate uno molto ricco, con la passione per la musica, che ha così tanti soldi da poter chiamare a raccolta pezzi di altre band da riccardoni e poterci fare il proprio supergruppo. È proprio quello che è successo. Turnisti di lusso già passati per i Toto, Styx, Black Sabbath e simili. Un esercizio di stile rock&roll che porta una irresistibile chitarra tamarra sul palco, ma che non bissa manco da lontano la potenza e la spontaneità dei Måneskin dell'anno scorso. Che in 4 avevano l'età di uno di loro, forse. Per dire eh.

Olanda, S10 - De Diepte: s8 (l'avete capita? Lei si chiama s10, il voto è s8...)

Senza tante fregnacce, con una performance minimale, s10 porta a casa il risultato. Tralaltro è tra i pochi performer che effettivamente hanno una propria carriera in patria. Tra le canzoni migliori, e se me la ritrovassi in radio, diversamente dalle entry di altri paesi, non strapperei l’autoradio con le unghie lanciandola fortissimo dal finestrino. Ma quasi quasi, una shazammata anche la darei. A dimostrazione che non servono sempre il fuoco e i lustrini.

Moldavia, Zdob şi Zdub & Advahov Brothers - Trenulețul: 7 for the Lol

Lo stesso che punirà la citazione dei Cure di prima, spedirà nello stesso girone dell’inferno chi ha scelto di citare i Ramones in questa canzone che racconta della riapertura della ferrovia tra Moldavia e Lituania. Non è una battuta, tutto vero. Siamo a un attimo dallo Ja Ja Ding Dong del film Netflix dedicato all’ESC, però almeno si ride: e a chi prende il fiocco, un giro in omaggio!

Portogallo, MARO - Saudade, Saudade: 8

Siamo, incredibile ma vero, alla seconda “canzone vera”, cantata un po’ con l’intensità a palla, ma almeno ha struttura e anche lo staging è credibile, un po’ Elisa dell’inizio carriera. Ah quanto mi manca. Sto diventando nostalgico.

Croazia, Mia Dimšić - Guilty Pleasure: 7 e mezzo

Lei sta con lui ma ama un altro, ma loro si amano tra loro. E tu, e noi, e lei tra noi. Di questo Pensiero Stupendo mezzo acustico e irresistibile a-la Taylor Swift, a quanto leggo dalla card grafica a schermo, si sta preparando anche una versione italiana, perfetta per una compilation del Festivalbar.

Danimarca, REDDI - The Show: 025613 Numero di una stronza che

Le ragazze danesi hanno unito il meglio della tradizione delle ballatone piano e voce dell’Eurovision alla lezione che abbiamo portato noi italiani sul palco di Rotterdam l’anno scorso (noi, poi, come se avessi suonato io, ma chi mi credo di essere), con quel piglio alla Diventerai Una Star che me le fa adorare e andare dritte nella mia playlist.

Austria, LUM!X feat. Pia Maria - Halo: 5

Ringraziamo Lum!x che si è sbattuto fortissimo dietro la sua consolle spenta – credo abbia studiato all'accademia D.Guetta – mentre la po’ra Pia Maria ha cantato, ha fatto tutto lei e figura pure come featuring. Non mi sembrerebbe strano sentirla DOVUNQUE domani, da Tik Tok al calcinculo della sagra di paese. Ma la performance di stasera è imprecisa e non penso possa andare lontano nella competizione.

Islanda, Systur - Með Hækkandi Sól: 8

Quel new acoustic di Mumford and sons, Kings Of Convenience, musica rilassantissima, abbinata a una estetica che ricorda qui le Haim – le Systur sono sorelle con il fratello alla batteria – e, in qualche inquadratura, gli ABBA, vere divinità dell’Eurovision. Sul testo non mi esprimo perchè, dai, insomma, ho dovuto copincollarlo per scrivere il titolo, non sopravvalutatemi. Comunque, è tra quelle che ho riascoltato con più piacere e non mi fanno rimpiangere i Fire Saga. Ah, quella nota armonizzata sul finale. Quanto amore.

Grecia, Amanda Georgiadi Tenfjord - Die Together: 7

Il delicato racconto di una relazione tossica, a un passo dall’essere coverband di Lorde, in alcune inquadrature la somiglianza era inquietante. Comunque in questo circo con fuochi d'artificio e performance esagerate, le performance minimali e credibili fanno sempre effetto.

Norvegia, Subwoolfer - Give That Wolf A Banana: 2, così dividono, un voto ciascuno.

Si, è Rai1, ma non è il cantante mascherato. Sono due tizi travestiti da Lupo futuristico che, ispirandosi alla fiaba di Cappuccetto Rosso, consigliano di dare al Lupo una banana, così non mangia la nonna. Il resto è una baraccata eurovisiva, pronta per lo stesso girone dell'inferno di quelli di prima, ma almeno serve per i Memi. E pure quelli ci servono.

Armenia, Rosa Linn - Snap: 6

Su ognuno dei post-it sul palco credo ci sia scritto The Lumineers, però Snap fa il suo lavoro di ballata adolescenziale che probabilmente passerà inosservato ai fini della gara ma resterà impigliato in qualche playlist per piangere abbracciando il cuscino.

Dardust, Benny Benassi & Sophie And The Giants: 8 e po-poropò-poporopò

Sarebbe stato fin troppo semplice affidare la rappresentazione della musica italiana al Volo – che comunque è una tassa che ci toccherà pagare tra qualche giorno – però Dardust che cita al piano i grandi classici della dance italiana da Children a Gigi Dag a Blue dabluedeedabluedà fino a Benassi che suona Satisfaction, mi ha un po' commosso che fatto cantare.

Diodato: 9 e finalmente.

In molti erano convinti che Fai Rumore potesse vincerlo, quel maledetto Eurovision del 2020. E l'arena vuota rappresentava le nostre paure, tutte, il mondo che abbiamo vissuto per due anni. La performance di stasera è un racconto di rinascita: prima da solo, con poche note di piano e il ritornello sussurrato, poi con il palco piano di ballerini immobili come le nostre città rimaste congelate durante il lockdown e finalmente il PalaOlimpico che urla, tutti insieme, mentre i corpi si toccano, finalmente. Non lo nascondo, qualche lacrima è sgorgata. Ma dimostra anche la professionalità di un artista che sa essere se stesso anche su un palco enorme, che finalmente gli restituisce ciò che gli è stato tolto.

Il tributo a Raffaella Carra: 6-, appena sufficiente.

La vera madrina che ha riportato lo Eurovision in Italia nel 2011, meritava molto di più. Comprendo che sia stato difficile per la Rai convincere l'EBU che fosse un momento necessario per la tv italiana. Abbiamo avuto un minutino di Fiesta! ed è comunque un bel gesto, ma avremmo voluto un tributo più simile a quello che abbiamo visto in Da Grande lo scorso settembre, con una popstar come Elodie a rendere omaggio al songbook della regina della televisione italiana e del nostro party-pop. Non avrebbero capito fuori dall'Italia? Non credo, la Carrà era amatissima, quando nel 2011 il suo volto apparve sugli schermi come spokesperson italiana, l'arena di Düsseldorf esplose. E chi non la conosceva? Beh, si sarebbe comunque divertito.

Alessandro Cattelan, Laura Pausini e MIKA: 8 'rcavacca

Emozionati e meno plasticosi dei robottini a condurre le altre edizioni, i nostri tre host hanno scongiurato qualunque figuraccia. Pausini in grandissimo spolvero, divertente e carica a pallettoni già dalle conferenze stampa, MIKA con grandeur da istrione quale è, Ale Cattelan emozionato e sorridente, che si riprende i palchi su cui è cresciuto e infila anche un inner joke, con quel "In a totally random order" che è un po' come il "questa non è una classifica" dei tempi di X Factor. Nonostante il copione strettissimo, non mancano in spontaneità, come quando Laura non riesce a pronunciare Sixth nel momento dei risultati, e le scappa un italianissimo "'rcavacca". Cattelan sottolinea: "Here you go". Abbiamo certamente fatto molto meglio del tremendo 1991 con una Cinquetti impeccabile ma con un Toto Cutugno indisponente. E confido in un'ulteriore crescita della squadra nelle altre serate.

E ora vi vedo che avete aperto le vostre playlist e state mettendo Give your wolf a Banana. Ora, se vi manca già la locura eurovisiva, guardate quel film che vi ho consigliato prima: Eurovision Song Contest - The Story Of Fire Saga. Mi ringrazierete. Intanto, ci leggiamo giovedi. La prima è andata.

Jaja Ding Dong!

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L'articolo Eurovision 2022: le pagelle della prima semifinale di Marco Mm Mennillo è apparso su Rockit.it il 2022-05-10 21:00:00

COMMENTI (3)

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  • giuseppecatani 2 anni fa Rispondi

    Grazie a te, ottimo articolo, anche se non sempre sono d'accordo con i voti!

  • marcomm 2 anni fa Rispondi

    @giuseppecatani ciao Giuseppe. Oltre a occuparmi di musica faccio l’autore tv. Questa informazione per me è preziosissima e, wow, mi fa pensare che la scrittura di ESC sia ancora più perfetta. (Finta o vera non conta, se sembra così vera anche quando è scritta è perfetta). Grazie!

  • giuseppecatani 2 anni fa Rispondi

    Ero presente alle prove del lunedì: il porcavacca di Laura Pausini e il seguente here you go erano già in scaletta. Non le è scappato... tutto da copione.