Ricomincia la gara canora di cui l'Europa non riesce a fare a meno da 67 anni: Non potendosi svolgere in Ucraina, paese campione in carica, lo Eurovision song contest va in diretta da Liverpool e riporta sul palco la solita baracconata di luci e colori che, da qualche anno, ha rotto il muro del Camp ed è diventata anche cool.
Ecco le nostre pagelle, nell'attesa che sabato sera il nostro rappresentante Marco Mengoni salga sul palco con Due Vite, senza il rischio dell'eliminazione. L'Italia fa infatti parte delle BigFive, le cinque nazioni che insieme al paese organizzatore e al vincitore in carica vanno direttamente in finale.
Occhi puntati su Rai2, con o senza il commento audio di Gabriele Corsi, finalmente senza Malgioglio ma con una splendida Mara Maionchi al proprio fianco. Nel bene o nel male: che inizi lo show.
Alessandra - Queen Of Kings (Norvegia): 6 politico
Mezza italia, mezza norvegese, inizia ricordando quella Konstrakta che dalla Serbia nel 2022 mi è rimasta nel cuore. Poi diventa una tarantella reale, non so se canticchiarci sopra la sigla di Game Of Thrones o «Ah che bello ‘o cafè, pure ‘a Napule ‘o ssanno fà», ma potrei portarmi dietro ancora i postumi della sbornia dello scudetto. Era tra le mie preferite alla vigilia, ma una performance poco convincente la fa partire in salita in questa gara. Poi, se mi metti una nota in whistle per fare la figa e me la sbagli, sorella mia…
The Busker - Dance (Our Own Party) (Malta): 4 e mezzo.
Iniziano con dei cartonati di star mondiali(?) e appaiono invasive graficone. Poi montano su una Subaru Banana e si giocano la carta della simpatia. La usavo anche io da adolescente: non serviva. Se avete guardato X Factor, beh: i Disco Club Paradiso.
Luke Black - Samo Mi Se Spava (Serbia): 5
La Serbia resta l’avamposto dell’alternative. Dopo In Corpore Sano, un Brian Molko mischiato con una qualunque star del K-Pop che bisbiglia. Non posso dire che mi sia arrivato, assolutamente, ma ha attuato della Captatio Benevolentie nei miei confronti portando sullo schermo una grafica simil-Street Fighter. Dubito basti a farmi schiacciare play sulla canzone più di zero volte.
Sudden Lights - Aijā (Lettonia): 15 (Steps, dei Radiohead)
Se non sapessi che gli strumenti sono staccati, adorerei la performance dal vivo di questa band. La canzone parte strana e storta, con la strofa ispirata (fin troppo) chiaramente ai Radiohead, poi diventa una ninna nanna dolce nel ritornello che va verso i Biffy Clyro. Troppo canzone vera, Poco baracconata da ESC. Non li vedo in finale. ‘nnaggia.
Mimicat - Ai Coração (Portogallo): 5 meno meno
Perfetta per lo Eurovision e le lezioni di Burlesque che vedremo nelle storie di instagram da domani per almeno qualche mese. Non sembra aver imparato la lezione di Monika Liu con Sentimentai, l'anno scorso, per un paese che onestamente non ricordo: alla prima performance acclamata e poi dimenticata. Credo piacerà molto al pubblico eurovisivo: io non voglio vederla, tipo, mai più.
Wild Youth - We Are One (Irlanda): 2. Anzi u2.
Puzza di u2 a chilometri, infarcita di retorica che manco One degli u2 quella vera. Bene, ma non benissimo. Crescerà? Bah. Performance che dire fiacca è poco.
Let 3 - Mama ŠČ! (Croazia): 8
Qualcuno diceva: se puttanata ha da essere, che sia sublime. Questa lo è: non saprei dire se sono più dalle parti degli Elio o dei Cugini di Campagna. Si sono fatti arrestare in passato per aver suonato nudi con un tappo di sughero nel popò, ora sono in mutande. E in un giochino tra scherzo e seriosità parlano della resistenza ucraina – Pare, mica capisco il Croato – . Baracconi, riccardoni, baffoni.
Remo Forrer - Watergun (Svizzera): 5 (anche) meno
Remo usa: Pistolacquaaaaaa! Ma veramente figlio mio? Che è sta pesantezza? Ho un sogno, io: mandare a rappresentare la svizzera the one and only Michelle fucking Hunziker. Con una canzone scritta da Eros. Sai che bomba? Almeno lo riempiamo sto palco. Mi manca quasi anche Paolo Meneguzzi che nel 2007 ha rappresentato sempre la Svizzera con Era Stupendo. E il pezzo no, non era Stupendo.
Noa Kirel – Unicorn (Israele): 6 Mena nel senso di Ana.
Israel praticamente Ariana Grande mischiata con Ana Mena. Con un break di pochi secondi che ricorda i Chemical Brothers e poi dropponi vari. Un po’ a caso, va detto, ma fa il suo. Prodotta dal Dardust israelieno, uno che fa metà del pop del paese. Potrebbe spaccare, speriamo di no.
Pasha Parfeni – Soarele și Luna (Moldavia): 4
Oggi su Rai1 nel programma della Bordone c'era Cloris Brosca, indimenticatissima Zingara della tv degli anni '90, in quel programma in cui si giocava con gli indovinelli e i tarocchi. Si perdeva tutto quando spuntava La Luna Nera. Una roba che abbiamo dimenticato ma che è nascosta in un cassetto impolverato delle nostre teste. Ecco, questa canzone potrebbe essere la sigla di un probabile reboot del programma.
Loreen – Tattoo (Svezia): 9
Che Loreen sia una Eurovision Legend lo sapevamo, ma questa performance è lezione di pop: una scatola luminosa da cui la cantante spunta cantando una canzone scritta in pieno stile svedese – leggesi: killer hit – che cita nei primi versi uno dei classici di quella band che il pop svedese – e il pop mondiale – l'ha inventato: The Winner Takes It All degli ABBA. Non ai livelli di Hold Me Closer, vero capolavoro dell'ESC2022, ma una discreta bomba in gara per la vittoria.
TuralTuranX – Tell Me More (Azerbaijan): Avrebbe fatto ridere mettergli a0 (cioè Azero) invece il 6 lo raggiungono
Un piacevole mash-up di duemilasettecento canzoni. Per ora mi viene in mente Can't Take My Eyes Off Of You, ma ne avrò cantate almeno una decina. Anche Kiss Me dei Sixpence None The Richer e addirittura My Way. Sul finale un rappato completamente a caso. Vabbè.
Vesna – My Sister’s Crown (Cechia): 7 e mezzo
Per me, orfano di regina Konstrakta, la cosa più vicina a quella stranezza comunque canticchiabile, nonostante si tratti di una lingua a me lontanissima.
(So quello che state pensando, lo so. Ma adesso la repubblica Ceca ufficialmente si chiama Cechia in italiano. Ve lo dico per la prossima partita a Nomi, Cose, Città)
Mia Nicolai & Dion Cooper – Burning Daylight (Paesi Bassi): 7
Ha il grandissimo pregio di sembrare una canzone vera che potrebbe – potenzialmente, addirittura, pensate un po' – passare in radio. Inizia dalle parti dei Coldplay, finisce dalle parti dei Coldplay che fanno quei duetti un po' a caso per battere cassa.
Käärijä – Cha Cha Cha (Finlandia): ottonellapiaga
Sarà il basso che ricorda Chimica, sarà la scenografia a forma di enorme scatola di legno che mi ricorda Crash Bandicoot, sarà la cassa in quattro, la memetica sparata, il tatuaggio in omaggio ai Ramnstein, ma addirittura mi sta simpatico. O forse sono stanco. Sabato lo odierò.
Alyosha & Rebecca Ferguson - Ordinary World (Cover dei Duran Duran): 8 una, 3 l'altra
Per l'interval Act si uniscono una popstar Ucraina – già performer allo Eurovision nel 2010 – e una star locale in una canzone dei Duran Duran tra le mie preferite. Il racconto della fuga dalla guerra, con spettacolari visuals. Il problema è che la parte cantata in Ucraino effettivamente un brividino lo fa venire, quella cantata da Rebecca Ferguson è tutt'uno sbadiglio, e lei sembra essere venuta a timbrare il cartellino.
Rita Ora - Medley: Fuori concorso
Star quality. Sembra una vera perchè è una vera, ed è credibile pur non cantando le vere superhit della sua carriera, ma alla fine con Praise You di Fatboy Slim anche riesce a reggere il colpo. Anche se... come dire... chiamare lui?
Passano il turno:
Croazia, Moldavia, Svizzera, Finlandia, Cechia, Israele, Portogallo, Svezia, Serbia, Norvegia
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L'articolo Eurovision 2023: le pagelle della prima semifinale di Marco Mm Mennillo è apparso su Rockit.it il 2023-05-09 19:26:00
COMMENTI (1)
Innamorata delle Vesna...arrotondiamo a 8 dai 😍