Chissà quanti sono i tesori sepolti nella discografia italiana che non hanno mai visto la luce del sole. Giusto un paio di anni fa ci era capitato di parlarne con Alessandra ed Elisabetta Umiliani, figlie di Piero, che curando l'archivio del padre hanno trovato – e continuano a trovare – gemme nascoste mai pubblicate del compositore fiorentino. Oppure basta guardare la faccia sconvolta di Filippo Graziani nella serie 33 giri: Italian Masters, quando, nella puntata dedicata al padre Ivan, salta fuori una traccia inedita registrata nei master di Pigro e mai pubblicata.
Allo stesso modo c'è una storia curiosa che riguarda un brano mai pubblicato per 55 anni, scoperto grazie al lavoro della giornalista Lucilla Chiodi. Il protagonista è uno dei cantautori più affascinanti e maledetti della storia della musica italiana: Piero Ciampi. E questo è il suo unico duetto mai registrato, Non chiedermi più, cantato in coppia con la cantante Lucia Rango all'interno del disco Lucia Rango canta Piero Ciampi, ristampato in una speciale versione in vinile da 300 esemplari dalla neonata etichetta Anni Luce.
La storia comincia nel 1967. Piero Ciampi ha già pubblicato il suo primo album, Piero Litaliano, e una manciata di singoli, senza però riuscire a ottenere grande riscontro di pubblico. Neanche la critica sembra accorgersi del suo talento, eppure l'intensità dei suoi brani e il pathos dei suoi testi bruciano già di un vivo dolore che sembra inspiegabile, oggi, pensare che possa passare inosservato. In questo contesto di generale indifferenza Ciampi prova a rendere più accessibile la sua musica, affidando qualcuno dei suoi brani alla voce di una giovane interprete. La musicista scelta è Lucia Rango, cantante torinese agli esordi per cui Ciampi prova molta stima. Quello che ne conseguirà sarà il primo e unico disco di Lucia Rango, Lucia Rango Show, con 14 brani arrangiati da Elvio Monti, 11 dei quali scritti da Ciampi. Al disco partecipa anche Alessandro Alessandroni con i suoi Cantori Moderni.
Nonostante tutte queste premesse, nonostante il disco sia uno splendido incrocio di ritmi beat, sospiri da bossa nova, ballate romantiche, melodie da chansonnieur e quello struggimento propria del cantautore livornese che aleggia nell'aria, il disco passa sotto traccia. Subito dopo, Lucia Rango si ritira dalle scene, così da far diventare il suo album, nel corso degli anni, un oggetto di culto per i collezionisti più esperti della produzione musicale ciampiana. Con lui si favoleggia di questo misterioso duetto, non presente sul disco, che Ciampi avrebbe registrato con la cantante, ma di cui non esistono prove certe.
Questo fino al 2019. È qui che entra in gioco la giornalista Lucilla Chiodi: "Avevo deciso di intervistare Lucia Rango per far luce sul suo album, ormai introvabile e di cui c’erano pochissime informazioni", ha dichiarato. "Sapevo anche dell’esistenza del duetto, ma non che esistessero ancora i nastri originali. La Rango mi ha confidato che li aveva conservati, ma non sapeva in che condizioni fossero dopo tanti anni e, soprattutto, se contenessero il brano in questione". Per fortuna i nastri erano in ottimo stato e al loro interno c'era anche il duetto nascosto.
Su com'è andò quella volta in studio nel 1967 è la stessa Lucia Rango a parlare: Alla fine di quella sessione di registrazione inaspettatamente, a Piero è venuta voglia di cantare: non avevamo programmato di incidere una canzone insieme". Non chiedermi più nasce quindi quasi come un gioco, nonostante sia un brano dal tema straziante, dove la fine di una storia viene ripercorsa dalla voce di due amanti che confessano al vento i loro dolori mai detti. Una canzone che in duo diventa ancora più forte, ancora più tragica, proprio perché dà forma e carattere alle due parti in gioco della relazione. E che, oltre a essere finalmente di tutti, aggiunge un altro tassello alla misteriosa e indimenticata figura di Piero Ciampi.
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L'articolo Il feat. dell’anno è di Piero Ciampi di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-07-05 10:57:00
COMMENTI (3)
@anniluce sono stupito che uno come piero ciampi possa avere una distribuzione internazionale. Se così fosse chapeau
@partysmith Tutti i contenuti del disco e del booklet sono ovviamente in Italiano, ma esiste anche la distribuzione al di fuori dell'Italia e rivolgersi anche un pubblico internazionale non credo sia una mossa sbagliata. Mi pare giusto che chi non conosce l'Italiano possa avere una chance di avere maggiori informazioni riguardo al disco trovandoselo in mano in un negozio. A farci fighi , e molto, credo che basti aver curato la ristampa di questa perla dimenticata e il tesoro rimasto nascosto per oltre cinquant'anni che essa contiene, no?
Ma fare la descrizione in inglese sul vinile? Perché? Per fare i fighi?