La bufala della copertina censurata di Fedez

Fedez dice che lo stato sta cercando di censurarlo. Ovviamente è una bufala.

fedez e il suo avvocato parlano della censura alla copertina
fedez e il suo avvocato parlano della censura alla copertina

Da un paio di giorni sta girando per Facebook un video molto particolare - almeno per il suo insolito contenuto - nel quale Fedez e il suo avvocato dichiarano di essere stati censurati dal Ministero dello Sviluppo Economico.

 

IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO ha dichiarato FUORILEGGE la copertina del mio album!Un’azione che, a esser buoni, ha il sapore dell’ottusità retrograda e, a voler essere maliziosi, puzza di censura: limitare (in questo caso non tutelare) l'espressione altrui è da sempre l'ultima spiaggia di chi non ha nulla da dire.Paese delle meraviglie ma io non mi meraviglio!

Posted by Fedez on Martedì 3 novembre 2015


Il video, che ha dell’assurdo, ha generato due milioni di visualizzazioni
in 24 ore, quasi 70000+ like, 25000+ condivisioni e infiniti commenti di fan inorriditi della cosa. Il video sta rimbalzando su diverse pagine Facebook riguardanti: la libertà di informazione, i complotti di stato e di critica verso il paese.

Una risposta talmente forte che ha portato lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico a emettere un comunicato stampa nel quale viene detto che il Ministero non può censurare alcun che. Questa voce solitaria non ha però arginato in alcun modo le critiche.

("Hanno solo paura della tua mente")

Ho riguardato il video più volte per capire di che cosa stessero parlando Fedez e il suo avvocato, ma l’unica cosa che sono riuscito a capire è stata: “supercazzola con scappellamento a destra”. Dato che ritengo Fedez un comunicatore pazzesco ho cercato di approfondire il tema, così da rispondere a qualche mia curiosità: come può un artista presente nei maggiori show televisivi, copertine, pubblicità, dischi in vetta alla classifica e concerti sold out, dichiararsi "sotto censura”? Dove e come lo stanno censurando?
Ancora, come riesce a coinvolgere 2 milioni di persone su Facebook, in una battaglia così criptica? Come può scagliare un’orda infinita di fan che urlano all’inquisizione, alla censura, al medioevo, contro: lo stato, il ministero e l’Italia? Perché lo sta facendo?

(Un fotogramma del video in cui Fedez mostra le sue magliette trasgressive ai suoi fan)

Così ho fatto anche io come Fedez: ho chiamato il mio consulente di fiducia e ho posto lui qualche domanda. Ecco le risposte di Giacomo Moleri, consulente in marchi che lavora presso lo Studio Legale SIB, studio specializzato in proprietà intellettuale:

Ciao esperto
Ciao Fabrizio

Hai visto il video di Fedez online? Cosa sta succedendo in quelle scene, non mi è chiaro, riesci a spiegarmi meglio?
Ho visto il video, difficile non incapparci nelle ultime ore. Dal mio punto di vista di esperto il mio commento è "tanto rumore per nulla". Nel video Fedez comunica che l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi - che funzionalmente dipende dal Ministero dello Sviluppo Economico (quindi sgombriamo il campo dal timore che il Ministro in persona si sia sentito in dovere di doversi occupare della copertina di un disco) - ha contestato la validità della domanda di marchio avente ad oggetto la copertina dell'ultimo disco di Fedez. Il motivo? Perché l'immagine oggetto del marchio è stata ritenuta contraria all'ordine del pubblico e al buon costume come stabilito dall'articolo 14 del Codice della proprietà Industriale. In realtà, la domanda di marchio di Fedez sta avendo lo stesso destino di moltissime altre domande: ti ricordi il marchio "A Style" (quello che sembrava una A ma non era esattamente una lettera dell'alfabeto)? Ecco, in quel caso non l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi ma il Tribunale di Milano ha dichiarato il marchio nullo in quanto contrario al buon costume. Stesso destino toccato al marchio "Mafia" per abbigliamento perché L'Ufficio lo ha ritenuto contrario all'ordine pubblico. E potrei annoiarti con moltissimi altri esempi. Si tratta, ovviamente, di una valutazione dell'esaminatore, che si limita ad applicare criteri basati sul sentire comune; probabilmente chi ha esaminato la domanda non capisce i riferimenti di cui è piena la copertina del disco di Fedez, che non sono certo volti a istigare alla violenza o disgustare il pubblico ma richiamare opere di street art e meme di cui Internet è pieno, perfettamente in linea con il suo pubblico di riferimento.

Nel video parlano di “depositare un marchio”, cosa vuol dire? Ogni disco deve essere depositato come marchio? Non bastano SIAE e proprietà intellettuale a difendere l’artista?
Depositare come marchio la copertina di un disco di per sé non è necessario e non serve a molto. L'immagine in questione è di certo protetta dal diritto d'autore in quanto opera dell'ingegno così come sono protette le tracce del disco stesso. Presumo che la finalità principale di questo deposito fosse il successivo sfruttamento commerciale del disegno per iniziative di merchandising. Quindi stiamo parlando di qualcosa che ha davvero poco a che fare con la musica e tantomeno con la libertà di espressione. Sono sicuro che lo stesso destino della copertina dell'album di Fedez sarebbe stato riservato a moltissimi altri album del passato (pensa a "In Utero" dei Nirvana, tanto per citarne uno).

(La copertina incriminata)

Perché Fedez e il suo avvocato dicono di essere stati censurati dal Ministero dell’economia? Vedo tutti i contenuti di Fedez ovunque: tv, internet, stampa. Cosa hanno censurato? Ancora, Perché l’avvocato dice “vogliono ostacolarti questo è evidente”? 
Non saprei. Innanzitutto Fedez ha depositato altri marchi ("Fedez", "Fedez Zedef", "Mr. Brainwash l'arte di accontentare" - che invece forse avrebbe meritato un'opposizione da parte dell'artista omonimo - e anche il titolo del suo ultimo album "Pophoolista") senza mai avere problemi come in questo caso; tenderei a escludere, quindi, un accanimento dell'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi contro Fedez. Per di più la mancata registrazione del marchi non ha nulla a che fare con la circolazione del disco o delle canzoni di Fedez. Quindi niente censura, possiamo risparmiare parole del genere per ben altri casi.

Fedez e l’avvocato dicono che la copertina è illegale? Devono ritirarla dal mercato?
No, nessuno ha detto a Fedez che la sua copertina è illegale, solo che quell'immagine, sulla base della valutazione dell'esaminatore dell'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, non può costituire un marchio valido. Fedez potrà spiegare le sue ragioni nei termini che l'Ufficio concede per replicare al rifiuto. Come ho detto sopra, un conto è la registrazione del marchio, un altro la circolazione del disco. Quindi il disco può restare sul mercato, sei sollevato? 

Sì certo! Consiglieresti a tutti gli altri artisti di depositare un proprio marchio? Conosci altri casi o artisti che hanno fatto questo percorso?
Si tratta di una prassi che si sta diffondendo, soprattutto all'estero. Taylor Swift ha depositato, oltre al titolo del suo ultimo album e delle canzoni contenute al suo interno, persino alcune frasi delle sue canzoni (ad esempio "This Sick Beat"). Perché lo fa? Per sfruttare economicamente questi segni, in parole povere per stampare magliette, biglietti d'auguri, cover per cellulari e così via. Niente a che vedere con la musica o con la libertà d'espressione, solo business. Cosa che ogni artista - al pari di qualsiasi altro imprenditore - è libero di fare a condizione di rispettare i dettami della legge quando sfruttano a fini commerciali le proprie creazioni.

Qual è secondo te il fine di questo status update, di questo video?
Ne stiamo parlando, giusto?

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L'articolo La bufala della copertina censurata di Fedez di Fabrizio Betone Martire è apparso su Rockit.it il 2015-11-05 10:54:00

Tag: polemica

COMMENTI (10)

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  • maxavo 9 anni fa Rispondi

    Il problema è proprio questo, non ci si stupisce piu di niente, anzi, lo si giustifica dato che da noi funziona cosi. Ma se funziona cosi è perchè noi lo si giustifica, e invece dell'immagine dello stivale diamo quella del cane che si morde la coda; i diritti sono un lusso per chi se li puo permettere e ci sta bene. Il fatto che "ci sia stato di peggio" non è una giustificazione a sottovalutare un intimidazione censoria come quella di Fedez.Che sia a farlo un sito di musica rock attraverso questo pseudo articolo è ancora peggio(noi la pensiamo cosi, dice rockit). Ma si, cosa vuoi che sia, stiamo parlando di Fedez,mica di Lucio Dalla, non confondiamo la merda con il cioccolato. Peccato che se si decide che sia la merda che il cioccolato hanno gli stessi diritti, bisogna difendere entrambi alla stessa maniera. Ma come dici tu Simone, siamo al 73esimo posto per libertà di espressione, e il perchè diventa chiaro leggendo questo articolo. In fondo, cos'è il "belpaese" se non un formaggio che puzza!!!!

  • peraps.design 9 anni fa Rispondi

    Si Max, io non minimizzo per niente. Che ci sia questa disparità di tutela (soprattutto per una cosa così innocua) è parecchio brutto. Purtroppo però mi aspetterei un atteggiamento onesto da una democrazia scandinava, non certo in Italia, dove francamente si è fatto di molto peggio. E non sto parlando di "oggi a lui, domani chissà.." ma di ieri.

    Per capirsi, credo che secondo Freedom of Press, siamo classificati parzialmente liberi da più di dieci anni. Nel saliscendi di anno in anno, attualmente occupiamo la posizione peggiore di sempre, al numero 73 su 180 paesi. Per quanto deludente la vicenda di Fedez, niente di cui stupirsi da una Repubblica come quella italiana di oggi.

  • maxavo 9 anni fa Rispondi

    Sinceramente,trovo veramente assurdo che si possa giustificare in qualche modo che "qualcuno"decida per noi cosa è sconveniente e cosa no.Se permettete, io voglio poter giudicare da solo se quell'immagine(che non è di due che copulano, o di un mega fallo) sia o no azzeccata. Allora facciamo pure che Fontana, il cui taglio sulla tela stava a identificare una vagina, sia cancellato dai libri di storia dell arte. Mi sembra proprio che il fatto che si parli di Fedez vi porti a minimizzare, senza rendervi conto di quanto pericoloso sia questo modo di pensare. Oggi tocca a Fedez,domani a rockit, e poi sarete tutti li a gridare allo scandalo, soprattutto l'autore dell articolo. E' il classico problema dei due pesi e due misure, che dimostra quanto i preconcetti ( "Fedez mi sta sul cazzo e quindi va bene") siano piu forti dell idea di giusto o sbagliato. Contenti voi......

  • alessandro.mininno 9 anni fa Rispondi

    @spranga sei il mio idolo!

  • spranga 9 anni fa Rispondi

    ho il vomito! bufale, cazzole, tatuaggi, copertine imbarazzanti, io butto via il computer e vado a giocare a frisbee al parco, seguitemi, per di qua

  • t_h_m 9 anni fa Rispondi

    certo che uno che fa dell'anticonformismo, della protesta, della lotta contro "qualcosa" di precostituito il suo inno e poi si lamenta che le sue posizioni così radical chic non possono essere registrate (quindi approvate da organi statali, quelli che il fedez vuole combattere) non è proprio coerente. ma in un paese di mentecatti come l'italia basta urlare forte su facebook, lobotomia lobotomia canaglia.

  • pons 9 anni fa Rispondi

    @peraps.design ma no, non è paradossale, è una via di mezzo. sarebbe troppo vietare di usare le parolacce, ma almeno non puoi registrare un marchio che si chiama CazzoFiga.

  • peraps.design 9 anni fa Rispondi

    Giulio, in realtà l’articolo dice esattamente il contrario. Non viene proibita la divulgazione ma non viene tutelato l’utilizzo commerciale.

    Ovvero, se nella tua arte esprimi concetti che secondo l’ufficio Brevetti sono contrari al buon costume, ordine pubblico o al sentire comune, puoi farlo ma l’ufficio si rifiuta di tutelare l’opera come marchio. Il guadagno lo si può comunque trarre, ma non puoi pretenderne l’esclusiva. In pratica, di fatto, ne favorisce la libera diffusione. Paradossale? No.

    La mancata tutela del copyright da parte dello Stato, punta di fatto a prenderne le distanze, a garantire se stesso di non trovarsi nella situazione di dover difendere un’impresa con un certo nome o marchio, che non gli piace, o che potrebbe essere suscettibile di accuse o critiche. Più che censura, una disparità di trattamento sulla base del codice di linguaggio utilizzato.

  • pons 9 anni fa Rispondi

    @marcovaia non so se è giusto quello che dici, o meglio, condivisibile (giusto o sbagliato lasciamo perdere). Immagina che tutti possano iniziare a registrare marchi e scritte volgari per trarne guadagno, che non ci siano più filtri da nessuna parte. Boh, in un'ottica di libertà è giusto, ma non c'è bisogno di dare spazio alla volgarità. La volgarità se lo prende sempre il suo spazio. Lo stato da questo punto di vista fa il ruolo del "buon padre di famiglia". Starò un po' invecchiando :-)

  • marcovaia 9 anni fa Rispondi

    Sono in parte d'accordo con quanto scritto. Purtuttavia ritengo ingiusto che Fedez non possa trarre la massima utilità possibile dal suo lavoro (piaccia o non piaccia, a me non piace) a causa di leggi che contengono termini generalissimi (quindi disattende de facto al principio di determinatezza) come il 'buon costume', senso del pudore, sentire comune etc., locuzioni che significano tutto e niente. Piuttosto che farne una critica priva di senso (Fedez vuole arricchirsi, e grazie genio!), si potrebbe canalizzare il tutto in un'ottica di superamento di queste considerazioni moraleggianti ed etiche che poco c'entrano con il diritto.

    (nota fuori dal contesto, ma giusto per dare un ulteriore senso al concetto di 'superamento' di vecchie ipoteche del passato: l'attuale codice penale italiano è il Codice Rocco, orchestrato nel periodo fascista e ancora oggi la sua radice fascista incide pesantemente nella nostra società > vedi l'assurdo caso di Erri De Luca, scrittore napoletano)