Arriva con i primi caldi e senza il minimo preavviso. Un invito a iscriversi a una mailing list per restare informati. FBYC1999 il nome del sito, con l’anno di fondazione. Come il Napoli o il vino buono. Sono ventidue anni, non so se mi spiego, che a voltarsi indietro mette i brividi, eppure non è cambiato niente ed è cambiato quasi tutto. Nella mail di annuncio dell’album Forme complesse, i Fine Before You Came ci tengono a dire che il link è privato, solo per gli amici, e che non uscirà in free download come sempre. Non si troverà su Spotify e neppure su YouTube, ma solo su Bandcamp. Perché non si tratta forse solo del nuovo disco di una band che ha fatto la storia della musica emo italiana, ma c’è altro, molto altro.
C’è una presa di posizione chiara e netta su ciò che credo sia diventato il modo di fare, condividere e fruire musica oggi. Non è bastata nemmeno una pandemia mondiale a fermarci e a farci riflettere sul modo che abbiamo di vivere. Praticamente da un anno, e ormai a cadenza pressoché mensile, siamo costretti a fermarci e a rivalutare le nostre priorità, riconsiderare i nostri tempi, ricreare i nostri ritmi, pensare alle persone più deboli vicine e lontane da noi. E uno dei pezzi più belli del disco dice proprio questo: “Era tanto ormai che mi chiedevo ma tutto questo agitarsi alla fine a che pro” e “Come stavate voi con tutto quel da fare attorno”.
E se poi mi rendo conto che l’ultimo pezzo de I Cani (progetto musicale che ha citato la band milanese in più di un’occasione), uscito pochi mesi fa, è stato condiviso solo su Soundcloud, penso che forse si potrebbe parlare di una piccola resistenza, nel senso più politico e attivista del termine, di musicisti che non si trovano a loro agio nel consumismo sfrenato – sì dai chiamiamolo così – di dischi e pezzi usa e getta concepiti dalla musica che gira adesso.
Questo disco lo si ascolta solamente, per ora, attraverso un link unico, in cui i brani non sono staccati tra loro, un po’ come avremmo ascoltato tutta di fila, decenni fa, una musicassetta o un vinile, senza mai skippare nulla. La band nella mail parla di nuovi suoni e strumenti mai usati prima o scambiati, “tutti suonano tutto” c’è scritto. La voce di Jacopo Lietti c’è più di sempre, ma “senza mai urlare”, come dice apertamente anche in uno dei testi, praticamente soltanto sottovoce. Chissà se un po’ a causa della registrazione e produzione probabilmente più casalinga data la situazione attuale – come a non voler disturbare i vicini – o per una scelta decisamente stilistica, più melodica, sussurrata, alla scuola di un Mike Kinsella tanto per fare un esempio.
Sette brani, come da tradizione. Sette nuove canzoni scritte da Jacopo, Marco, Filippo, Mauro e Marco, come si dice, con anima, corpo, cuore, tutto in mano e che si conclude con quattro parole ripetute. Quattro parole che sarebbe bello diventassero una sorta di mantra per chiunque in questo periodo disperato per tutti: “Non abbiamo ancora perso”.
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L'articolo La resistenza inizia dai Fine Before You Came di Natan Salvemini è apparso su Rockit.it il 2021-03-01 10:09:00
COMMENTI (2)
I fbyc sono come vecchi amici che sanno capirti e che trovano sempre il modo di farti sentire capito,che non sei il solo ad avere un sasso sulla pancia e un pensiero bello in testa!
In cuffia come sempre per mesi! Preso vinile!