Il giorno di chiusura del Venezia Hardcore non è solo miscellanea di musica per indossatori di Vans Authentic. È una festa di compleanno, un coinvolgente decennale che si allinea con la sua edizione più grande e frequentata finora.
Organizzato in collaborazione da Samall Trivel e Versus Music Project, il VEHC2023 consacra il Centro Sociale Rivolta di Marghera come mecca per collezionisti di Gildan XL con loghi di band che non piacciono ai nonni, una palestra per skaters, un oceano per crowd surfers. I veri ospiti d’onore sono tutti coloro che alle proprie borchie, creste, ciuffoni e stivali da combattimento hanno abbinato un sorriso a trentamila denti, perché nulla stona più poeticamente di un emo felice.
È l’edizione dei grandi ritorni e delle nuove promesse, non soltanto nel ping-pong di band alternate tra un palco e l’altro. Che venga vissuto come rimpatriata del liceo dai veterani o attraverso gli occhi sognanti di chi in questi spazi sta trovando la sua nuova casa, neanche la pioggia più impunita ha incrinato il clima di celebrazione. C’è Betani, nella scena dai tempi in cui molti di noi non erano che un pensiero, che in meno di 2 giorni macina 16 ore di Flixbus in solitaria per presenziare. Nel viaggio di ritorno scrive una lunga dedica alla comunità che suscita in me dei gran lucciconi: “Quando avevo la vostra età mi sentivo sbagliato, diverso, perché uno dei pochi o il solo della mia città a prendere un treno o un bus per questa roba. Vedervi così tanti è così giovani mi dà speranza è mi fa capire che quello che faccio è giusto, un pubblico come voi è la cosa fondamentale di tutto questo circo".
C’è Gianmaria ed i suoi amici, il giorno prima a Cesena a spalare fango nel caos del post-alluvione per poi partire verso il fest assieme al loro Jack Russell terrier Marley. Ci sono state macchinate eroiche da Bari e voli da Bogotà, ma per una sera tutti hanno comunicato a suon di “daghe”, “vez”, e qualche colorita bestemmiuccia autoctona.
Poco importa quale prefisso di -core tu preferisca, se sei screamo, emo, grind, beatdown, se in realtà preferisci John Mayer, se bramavi il comeback dei Raein come un avventista del settimo giorno attende Cristo, o se ti trovavi lì perchè la pizza cipolla-pomodori secchi-olive nere ti rende impossibile mancare all’appello. L’hardcore è e sempre sarà nella gioia di partecipare, tutti, con un occhio nero stampato sull’espressione più felice. Nella gallery qui sopra potete trovare una selezione delle nostre preferite di sabato.
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L'articolo Foto di emo felici al Venezia Hardcore di Vittoria Brandoni è apparso su Rockit.it il 2023-05-22 17:46:00
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