È abitudine consolidata interrotta poche volte in 67 anni di Festival che il vincitore di Sanremo Giovani ritorni sul palco dell'Ariston l'anno successivo, spesso non per meriti effettivi (è dal 2009 del trionfo di Arisa che la sezione Nuove Proposte di Sanremo non sforna grandi campioni) ma per semplice necessità, più della kermesse che dell'artista, di auto-benedire un successo che tante volte stenta a decollare. Qualche nome? Tony Maiello, Alessandro Casillo, Antonio Maggio, tutti vincitori dalle ultime edizioni del Festival, presto dimenticati. O Raphael Gualazzi e Rocco Hunt, nella categoria Big dopo la vittoria della sezione Nuove Proposte, ma senza raccogliere il consenso della loro prima apparizione al Festival.
Per questo anche se è stato chiaro sin dal giorno uno dando uno sguardo alle classifiche che il brano di Francesco Gabbani avrebbe potuto bucare davvero le radio (anche perché l'unico, insieme a quello di Paola Turci e Samuel, a non avere un'impostazione standard sanremese, ma a regalare un po' di movimento e un testo fuori dalle logiche cuore-amore), quasi nessuno si sarebbe aspettato che questo cantautore da Massa Carrara, con una lunga gavetta alle spalle, sarebbe riuscito a fregiarsi di un record unico: Gabbani infatti è il primo nella storia di tutto il festival a riuscire a portarsi a casa i due premi più ambiti in due edizioni consecutive. Nel farlo, ha battuto la vincitrice annunciata Fiorella Mannoia e molti altri concorrenti dalla carriera più lunga della sua.
(I Trikobalto, la prima band di Gabbani, via)
Un altro "record" di Francesco Gabbani è quello di essere riuscito in questa impresa senza farsi veicolare dai talent (come il vincitore di Sanremo Giovani Lele, concorrente di Amici). Infatti la storia artistica di Gabbani inizia come quella di molti altri, all'interno di una band, i Trikobalto, con cui produce una serie di ep, nel 2007 apre un concerto degli Oasis a Milano, partecipa all'Heineken Jammin' Festival e pubblica un disco nel 2010, "Necessità primarie", prodotto da Marco Patrignani (già a lavoro con Pino Daniele e Lucio Dalla tra gli altri) e grazie al quale apriranno anche una data italiana degli Stereophonic. Nello stesso anno abbandona però la band, inaugurando così la sua carriera da solista e come autore.
È del 2011 il primo singolo "Estate" e a seguire il primo video "Maledetto amore", brano che trova posto anche nella colonna sonora di un film.
Mentre un po' in sordina la sua carriera solista continua con la pubblicazione dell'album "Greitist iz" del 2013, Gabbani viene messo sotto contratto da Sony BMG come autore, e due suoi brani finiscono cantati da Francesco Renga ("L'amore sa") e da Adriano Celentano ("Il bambino col fucile").
Il resto è storia consolidata: da Sanremo 2016 in cui sbanca tutto (primo posto e premio della critica) con "Amen", alla doppietta del 2017 di "Occidentali's Karma", complice anche un modo del tutto non convenzionale di presentarsi su un palco classico, con una scimmia e un contagioso ballo di gruppo.
Benché il brano di Gabbani sia ancora lontano da quello che ci piacerebbe davvero ascoltare sulla televisione pubblica (bastano davvero una scimmia, un balletto e qualche parola complessa a vincere il festival della canzone italiana?) il dato rassicurante è proprio che oltre i tanto vituperati talent esistono ancora musicisti e cantautori che affrontano davvero la gavetta, partendo da una sala prove in una piccola città per poi andare a conquistarsi uno dei palchi ancora più ambiti del Paese, senza scorciatoie, convincendo colleghi, critica e pubblico. E questo è un merito ben più importante di due leoni e due palme sul comodino.
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L'articolo Francesco Gabbani - Chi è Francesco Gabbani, il vincitore di Sanremo 2017 di Redazione è apparso su Rockit.it il 2017-02-13 11:39:00
COMMENTI (1)
bravi, finalmente parole ragionate sull'argomento ;-)
a ben vedere, comunque, un pò il mestiere di scrittura in occidentali's karma c'è, anche solo per infilare quel riff accattivante con paroline che ci stanno bene. Sempre senza entrare nel merito dei contenuti LOL