Il 26 gennaio esce il primo album postumo di inediti di Ivan Graziani, un nome che quest'anno ha girato su tante, forse troppe bocche per motivi tutt'altro che artistici: la gaffe di Francesca Michielin durante l'intervista a Colapesce Dimartino in una puntata di X Factor. Se non siete pratici di talent, la presentatrice ha chiesto al duo come fosse stata l'esperienza di duettare con Ivan Graziani nella canzone I marinai tratta dal nuovo album dei cantautori siciliani Lux Eterna Beach. La domanda le è venuta fuori talmente male che il pubblico da casa ha pensato per un attimo ad un Ivan Graziani redivivo invece che a un duetto virtuale.
Oggi invece possiamo parlare di musica nuova - già la canzone con ColaDima è molto bella - grazie al figlio Filippo, che ha trovato otto inediti del padre Ivan e li ha raccolti nell'album Per gli amici, che sarà composto dalle canzoni Una donna, La rabbia, L'italianina, La canzone dei marinai, Tv, Miley, Ti sorprenderò e Per gli amici. Un modo per tornare a scoprire il timbro vocale unico e la chitarra di un artista che ha rivoluzionato la grammatica del rock italiano.
Quello degli album postumi è un campo minato, perché se da una parte ci sono quelli già belli sulla fiducia - pensate a Filippo Graziani, anch'egli musicista, mai potrebbe lavorare a un progetto del padre se non fosse curato nei minimi particolari e se le canzoni non valessero la pena di essere pubblicate - dall'altra spesso il canzoniere dell'artista scomparso si presta a operazioni speculative delle case discografiche che anno dopo anno fanno uscire greatest hits con le stesse venti canzoni, ogni tanto qualche remaster e un qualche inedito di serie B da giocarsi sotto le feste.
Fortunatamente non è stato il caso della canzone Now and Then dei Beatles, l'inedito pubblicato il 2 novembtre 2023 partendo da una demo di John Lennon a cui sono state aggiunte parti di chitarra di George Harrison (entrambi defunti) per poi essere ultimata da Paul McCartney e Ringo Starr nel 2022. La ballata malinconica non era stata scritta per i Beatles in origine ed è diventata un inedito virtuale grazie all'intelligenza artificiale che ha estrapolato il cantato di Lennon dal resto della musica, diventando in questo caso un'operazione pionieriostica che di sicuro avrà in futuro un sacco di applicazioni. L'apprendimento automatico dell'AI sarà in grado di assumere la voce o il suono dei cari estinti per concludere inediti o creare album mai neanche pensati - sta già succedendo con le cover impossibili con la voce di Kurt Cobain, Freddie Mercury o, maledettissimo internet, Gerry Scotti. Il brano dei Beatles è molto bello, diverso sarà il parere sulle canzoni create ex novo da Terminator.
Gli album postumi però non sono certo un'invenzione dell'intelligenza artificiale, già nel 1984 uscì un 45 giri con due canzoni inedite di Luigi Tenco, morto nel 1967, dal titolo Più m'innamoro di teeSerenella, ripescate nel cassetto delle demo del cantautore. Capita però che spesso gli artisti muoiano mentre sono nel mezzo di un progetto musicale, come capitò a Giorgio Gaber con l'album Io non mi sento italiano del 2003, uscito postumo a poche settimane dalla sua morte: dieci tracce di cui sei inedite e un monologo, per lasciare un'eredità potentissima agli estimatori di uno tra i più grandi dello spettacolo italiano, precursore del rock'n'roll e del teatro canzone nel nostro paese, libero pensatore e in buona sostanza monumento nazionale.
Non si può parlare di Gaber senza citare Enzo Jannacci, altro genio musicale e non solo, il cui ultimo album dal titolo L'artista è uscito postumo nel 2013 a pochi mesi dalla sua morte e che contiene undici tracce sconosciute del suo repertorio, riarrangiate per l'occasione (c'è un duetto conJ-Ax) e fortemente voluto dal figlio Paolo. Diversa la storia di C'è di più del compianto Alex Baroni, il quarto e ultimo disco di inediti pubblicato postumo nel 2004 dopo la morte improvvisa del cantante legato sentimentalmente alla collega Giorgia, avvenuta a causa di un incidente motociclistico, che contiene canzoni a cui Baroni stava lavorando prima della prematura scomparsa.
Un'icona della canzone italiana come Mia Martini, scomparsa nel 1995, ha generato molti album postumi, soprattutto live o raccolte di successi. Alcune, come Canzoni segrete del 2003, si occupano della prima produzione della cantante, quella che copre gli anni Settanta tra inediti rimasti negli archivi della RCA, versioni mai ascoltate ed alcune già uscite per mercati diversi dal nostro, come Auf der welt o Tu t'en vas quand tu veux, ossia Piccolo uomo in tedesco e Minuetto in francese.
Una grande interprete come Giuni Russo è stata sempre troppo poco celebrata per la propria voce unica e per le grandi interpretazioni che solo lei poteva fare. L'ultimo album postumo della cantante siciliana scomparsa nel 2004, uno dei tanti visto il suo catalogo sterminato che va dalla canzone popolare ai singoli da classifica all'opera, si intitola Aliena, Giuni dopo Giuni del 2021 e contiene tra le altre, l'ultima composizione dell'artista, incisa pochi mesi prima della morte, Song of Naples.
E poi e poi, tra i molti dischi usciti dopo la morte dell'artista, come non citare i concerti di Fabrizio De André, quelli dell'ultimo tour coi tarocchi e poi ancora del Concerto ritrovato, quello con la PFM di cui è uscito anche un film. Un documento più di cuore che qualitativo, ma di sicuro interesse per tutti i fan del cantautore genovese e per i completisti, per sentirsi parte per un attimo della storia di uno dei connubi più importanti della musica italiana.
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L'articolo Da Gaber a Ivan Graziani: storia dei dischi italiani postumi di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2023-12-21 10:30:00
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