Chi è cresciuto ascoltando musica con i cd sa a cosa ci si riferisce quando si parla di traccia fantasma: parliamo di quella sensazione di stupore misto a perplessità e confusione che seguiva alla scoperta che il disco che si stava ascoltando andasse avanti nonostante fosse "tecnicamente finito". Bastava guardare al piccolo schermo dello stereo o del lettore cd per rendersi conto che l'album conteneva molte più tracce di quelle segnalate nel booklet, oppure che l'ultimo brano durava molto più del dovuto e alla musica seguivano interminabili silenzi. In quest'ultimo caso si finiva a guardare intensamente il lettore come i gatti fissano il vuoto per mezz'ore intere senza nessun motivo apparente: che si tratti di fantasmi o tracce fantasma insomma, l'effetto era lo stesso.
Le tracce fantasma potevano manifestarsi in forma di suoni, discorsi o vere e proprie canzoni nascoste alla fine o all'inizio dei cd: si trattava magari di b-side che non si uniformavano concettualmente al resto del lavoro, o al contrario piccoli particolari che in qualche modo lo completavano. E ancora rumori, messaggi da decifrare, suoni strani e voci lontane. Era una comunicazione intima, un punto di contatto segreto (e per questo ancora più prezioso) tra musicista e ascoltatore, in tempi in cui non esistevano ancora i social network ad aprire le finestre sulle vite e le menti degli artisti.
Per trovare e ascoltare le tracce fantasma nei compact disc infatti c'era bisogno di due caratteristiche fondamentali, che di questi tempi scarseggiano come d'altronde scarseggiano i cd: pazienza e attenzione. Non solo era necessario ascoltare un disco per intero (cosa che oggi non facciamo più), ma bisognava ascoltarlo anche dopo che fosse finito. E l'esistenza stessa di quelle tracce era la prova che gli artisti sapevano che una buona parte degli ascoltatori lo avrebbe fatto, avrebbe avuto la pazienza necessaria per prestare attenzione ben oltre la musica.
I primi a sperimentare con questo formato-con-sorpresa furono i Nirvana nel 1991 con "Nevermind": se si aspettano 10 minuti dopo l'ultima traccia del disco partirà "Endless, Nameless", che è appunto una canzone nascosta non presente sul booklet e nemmeno nelle prime edizioni dell'album. Dopo di loro i Green Day in "Dookie" (1994), i Radiohead in "Kid A" (2000) e dozzine di altri artisti: tra gli anni '90 e i 2000 questo tipo di tracce conobbero un periodo di grande popolarità, arrivando anche al momento in cui una traccia fantasma fu nominata ai Grammy (accadde a Lauryn Hill nel 1999 per "The Miseducation of Lauryn Hill", in cui era presente una cover nascosta di "Can't Take My Eyes Off Of You"), ma sarebbe incorretto rintracciare negli anni '90 la nascita di questa consuetudine. Ovviamente, i Beatles l'avevano già fatto: "Her Majesty", il pezzo che chiude "Abbey Road", dura solo 23 secondi ed è un bozzetto di canzone chitarra e voce eseguito da Paul McCartney e non presente nella tracklist ufficiale del disco.
Il merito, però, era del tecnico del suono che lavorava in quegli anni agli Studios di Abbey Road, John Kurlander. McCartney gli chiese di non inserirla nell'album e così lui fece. La inserì poco dopo. I Beatles ovviamente si accorsero di quest'aggiunta imprevista ma alla fine ne furono contenti (poi registrarono l'intera canzone durante le "Get Back" sessions). Un altro tecnico degli Abbey Road Studios che fu determinante nello sviluppo dell'hidden track è George Peckham: aiutò i Monty Python a stampare "un vinile con tre lati" o meglio un vinile con due lati b, uno dentro l'altro, di modo che al termine del primo gruppo di canzoni l'ascoltatore pensasse erroneamente che il disco fosse terminato. Lo stesso Peckham è il responsabile dell'invenzione dei messaggi nascosti sulla superficie dei vinili, piccole frasi incise e a malapena visibili che poi avrebbero utilizzato anni più tardi anche Joy Division, Smiths e moltissimi altri.
Vent'anni dopo i Beatles, quando i cd fecero la loro prima apparizione agli inizi degli anni '80, furono accompagnati da una sorta di libretto di istruzioni compilato dalla Philips e dalla Sony - The Red Book. Nel libro si spiegavano tutte le potenzialità del nuovo formato in campo musicale. Una delle opzioni era quella di inserire delle incisioni prima dell'inizio ufficiale del disco, in un'area grigia chiamata "pregap": una sorta di traccia fantasma, ma posta all'inizio dell'album invece che alla fine. Per ascoltare questi messaggi nascosti non bastava premere play sulla prima traccia, ma cercare di tenere premuto il tasto rewind fino ad arrivare ad una fantomatica traccia zero o meno uno, una cosa che non tutti gli stereo riuscivano a fare, rendendo di fatto i messaggi nel pregap delle vere e proprie tracce fantasma accessibili solo a pochi fortunati.
Nel lontano anno 2000 (ben 16 anni fa, sì) anche la redazione di Rockit si divertì a rintracciare tutte le tracce fantasma nei dischi, sia italiani che stranieri: qui trovate una lista (ovviamente parziale e non aggiornata) nella quale sono incluse tante hidden track che hanno fatto la storia della musica italiana, dai CCCP ai Lunapop.
(La traccia fantasma "satanista" in "Squèrez" dei Lunapop, poi diventata una canzone di Cesare Cremonini nel 2008)
Nel ripercorrere la storia della traccia fantasma c'è il rischio di suonare nostalgici, ma non è questo il punto: al tempo erano in molti a criticare la pratica, e probabilmente al grande pubblico la questione non interessava un granché. Riproporre oggi un formato del genere non avrebbe senso e sarebbe tecnicamente difficile in un'epoca così dedicata agli streaming e alle sue piattaforme che categorizzano e analizzano la musica in algoritmi e playlist per ogni umore e momento della giornata: nel 2016 una traccia nascosta, al massimo, può essere una semplice bonus track. In quanto a quel rapporto misterioso che si creava tra l'artista (una volta idolo inarrivabile) e i suoi fan, possiamo dire con una certa sicurezza che le cose sono migliorate sensibilmente: bastano pochi minuti per conoscere tutti i retroscena di un disco, ancora meno per sapere cosa sta combinando il nostro artista preferito. È vero, da questo discorso rimane fuori quella certa quota di mistero romantico. Ce ne faremo una ragione.
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L'articolo Ghost track: storia della traccia fantasma e della sua scomparsa di Nur Al Habash è apparso su Rockit.it il 2016-02-05 15:34:00
COMMENTI (7)
La ghost track è un'altra cosa da quella che hai descritto, documentati bene
Fedele alla ghost-track anche in forma esclusivamente liquida ;)
youtube.com/watch?v=kTWgRL2…
youtube.com/watch?v=JRsUn8L…
Ricordo bene il primo ascolto di nevermind....anzi il secondo, perchè prima usci l'LP (con t-shirt in regalo)! piccola precisazione: Le get back sessions sono avvenute ben prima della registrazione di abbey road, anche se sono state pubblicate dopo cronologicamente parlando (l'album "let it be" ne comprende le parti migliori).....l'inserimento da parte di kurlander di Her Majesty fu un errore...nel senso che il pezzo prima era in altro ordine nel medley di abbbey road e quando fu chiesto di tagliarla il tecnico lo fece ma lasciò sulla coda del nastro lo spezzone che poi sarebbe stato tagliato in fase di master per non buttare via nulla del registrato della sessione, ma distanziandolo con del nastro vuoto per ricordarsene; ma siccome a macartney la cosa intrigava non fu più tagliato. L'attacco di her majesty è anche l'ultimo accordo di Mean mr mustard, canzone a cui era originariamente attaccata!
Ricordo bene il primo ascolto di nevermind....anzi il secondo, perchè prima usci l'LP (con t-shirt in regalo)! piccola precisazione: Le get back sessions sono avvenute ben prima della registrazione di abbey road, anche se sono state pubblicate dopo cronologicamente parlando (l'album "let it be" ne comprende le parti migliori).....l'inserimento da parte di kurlander di Her Majesty fu un errore...nel senso che il pezzo prima era in altro ordine nel medley di abbbey road e quando fu chiesto di tagliarla il tecnico lo fece ma lasciò sulla coda del nastro lo spezzone che poi sarebbe stato tagliato in fase di master per non buttare via nulla del registrato della sessione, ma distanziandolo con del nastro vuoto per ricordarsene; ma siccome a macartney la cosa intrigava non fu più tagliato. L'attacco di her majesty è anche l'ultimo accordo di Mean mr mustard, canzone a cui era originariamente attaccata!
Ricordo ancora la traccia nascosta "Alle spalle" nel cd Grigio dei Quintorigo...terrificante e al tempo stesso splendida sorpresa
youtube.com/watch?v=T0o3A3t…
c'è chi nel suo album del 2013 ha avuto l'idea di inserire una ghost track in cui risuona integralmente il disco appena terminato con ukulele, flauto kazoo e bonghi il tutto live e buona la prima.
qualcuno ci avrebbe fatto un disco indie.
youtu.be/MBnXnYpE0Hc?list=P…