Giancane e l'inno di noi strappati lungo i bordi

Il cantautore punk romano firma la sigla di "Strappare lungo i bordi", da serie di Zerocalcare su Netflix. Un inno per tutti i disadattati, gli incompresi, per quelli che non c'hanno mai capito un cazzo della vita. Uno dei pezzi più belli del 2021.

Alice e Zero in "Strappare lungo i bordi" su Netflix
Alice e Zero in "Strappare lungo i bordi" su Netflix

Se siete come noi, avete di certo seccato in un giorno, anzi, in un'ora e mezza la serie di Zerocalcare Strappare lungo i bordi, e come noi avete riso come imbecilli sul divano e poi avete riflettuto sulla vostra vita, avete pianto, vi siete ammalati di nostalgia prima e di voglia di guardare avanti poi, avete accusato voi stessi e vi siete perdonati. 

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Zero e il team che ha lavorato a questa serie sono stati bravissimi, ci sono pochi prodotti Netflix così riusciti e così toccanti, divertenti, formativi, cazzoni. La musica, nella serie, è importantissima: dentro c'è di tutto, da Tiziano Ferro a Gli Ultimi, che con Zero hanno fatto un video insieme (leggi l'intervista doppia qui), da Ron a M83, da Apparat ai Band of Horses  fino a Giancane, che non è nuovo a collaborazioni con Zerocalcare (basti pensare al video di Ipocondria, che poi faceva da colonna sonora ai primi esperimenti di animazione di Zero, quelli di Rebibbia Quarantine).

Giancane stavolta si è superato e ha scritto il pezzo della sigla della serie, dal titolo Strappati lungo i bordi, e l'ha declinato in varie versioni strumentali per seguire le vicende di Zero, Secco e Sarah durante la storia: c'è quella pianistica che fa piangere, quella anni '80 tutta synth, la versione beatlesiana e quella funky, ma soprattutto c'è la canzone, che è già un inno. 

L'inno di quelli che non si sono mai sentiti compresi dalla vita o dal destino, che sono cresciuti da soli in cattività, contornati da propri simili disagiati come loro, contro il mondo che li voleva perfetti e pronti per ogni sfida, dalla scuola al lavoro, fino a diventare grandi. Adulti responsabili con una bella famiglia, un bello stipendio e un binario prestabilito da seguire.

Succede invece che non ci si capisca un cazzo e si arrivi già grandi scoprendo di essere stati immobili per vedere di fare meno errori possibili e ci si accorga che intorno a noi è cambiato tutto, che i conoscenti di un tempo si sono sposati, sono diventati grandi e noi no, che la nostra città sia cambiata, che pure la musica non sia più la stessa.

Giancane in questo pezzone punk rock come se ne sentono pochi butta fuori tutto il suo disgusto per la vita, se stessi, gli altri e per la musica, che abbiamo ammazzato. Uno sfogo che colpisce nel segno e diventa una delle canzoni più importanti di questo malandato 2021 in cui ci siamo sentiti inadeguati di fronte alle voci insistenti che ci dicevano che era l'ora di ripartire, che il covid era alle spalle, che era ora di tornare alla normalità, e noi come al solito spaesati a non capirci un cazzo di niente. Non possiamo che ringraziare.

 

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Strappati lungo i bordi - Giancane (testo)

Te lo ricordi qualche anno fa
Quant'eravamo soli
Sempre rinchiusi dentro ad un garage
E tutto il mondo fuori

Ma adesso che è cambiato tutto
Cambi tu e la tua città
Ma adesso che è cambiato tutto
Anche la musica

Qui sembra tutto giusto
É tutto giusto
E a me piuttosto
Mi sembra tutto giusto
É tutto giusto
Il mio disgusto

Me lo ricordo qualche anno fa
Quand'eravate sordi
E noi cresciuti in cattività
Strappati lungo i bordi

Ma adesso che è cambiato tutto
Cambio io e questa città
Ma adesso che abbiamo ammazzato
Anche la musica

Qui sembra tutto giusto
É tutto giusto
E a me piuttosto
Mi sembra tutto giusto
É tutto giusto
Il mio disgusto

E sono giorni che non sogno più
Sarà che forse sto crescendo anch'io
Distruggo un'altra sigaretta
Mentre tutto intorno scorre
Solo io rimango immobile

Ma sembra tutto giusto
É tutto giusto
Ed io piuttosto, Oh
Credo sia tutto giusto
É tutto giusto il mio disgusto

Qui sembra tutto giusto
É tutto giusto
E a me piuttosto
Mi sembra tutto giusto
É tutto giusto
Il mio disgusto

Il mio disgusto, il mio disgusto, il mio disgusto
Mi sembra giusto
Il mio disgusto, il mio disgusto
Mi sembra giusto

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L'articolo Giancane e l'inno di noi strappati lungo i bordi di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-11-18 11:30:00

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