Giornata degli Ufo: dieci canzoni che parlano di alieni

Viaggi interstellari, extraterrestri rapitori, marziani vari e più generiche forme di vita: nella giornata mondiale che celebra gli Ufo (c'è un motivo, anche se non sembra), noi celebriamo un tema molto amato dagli autori italiani

Foto di Richard via Flickr
Foto di Richard via Flickr

Festeggiamo tutti insieme, scettici e non, la giornata mondiale degli Ufo! Ma perché proprio oggi? Semplice: il2 luglio del 1947 si verificò l’incidente di Roswell, nel New Mexico. Quel giorno, un oggetto volante non identificato crollò al suolo, dando la stura a una serie di teorie, le principali delle quali sostengono che i relitti trovati quel giorno sul suolo della cittadina nordamericana appartenessero a una navicella proveniente dallo spazio e, di conseguenza, i cadaveri che giacevano al suo interno non fossero altro che entità aliene.

Fantasia o realtà? Ah, saperlo… Di certo, gli Ufo, lo spazio, la fantascienza in genere accendono da sempre la fantasia di artisti di ogni tipo. Anche dei musicisti. Ecco una playlist ad hoc su Ufo e dintorni, tra correnti gravitazionali ed extraterrestri che ci portano via.

FRANCO BATTIATO – NO TIME NO SPACE

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Franco Battiato era un alieno. Lo è sempre stato. Sin da quando improvvisava con il suo VCS3 di fiducia. La passione per lo spazio e per i mondi lontanissimi ha sempre trovato cittadinanza nei testi delle sue canzoni, come in No Time No Space, dove l’alieno Franco preconizza viaggi interstellari tra civiltà sepolte e continenti alla deriva. Da dove, prima o poi, spunterà un Ufo pronto a farci visita.  

BLUVERTIGO – ALTRE F.D.V.

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L’acronimo sta per forme di vita. Altre forme di vita. È praticamente ovvio che non siamo soli nell’universo. Le certezze dei Bluvertigo esplodono come una tempesta solare in un testo che racchiude nozioni scaturite dai banchi della terza media, attinge alla filosofia e si affida a un pizzico di teologia. “Esiste tutto ciò che io non riesco ancora a immaginare”, canta Morgan. Perciò, anche gli Ufo.   

ALBERTO CAMERINI – LA BALLATA DELL’INVASIONE DEGLI EXTRATERRESTRI

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Hollywood ha costruito la propria fortuna grazie anche ai film sugli Ufo e sugli extraterrestri. Descritti, questi ultimi, quasi sempre come figli di buona donna, violenti e intenzionati a colonizzare il pianeta Terra, costi quel che costi. Persino Alberto Camerini, l’Alberto Camerini degli esordi, ha immaginato la sua brava invasione. Anche se si tratta di una metafora: gli alieni immaginati dal cantautore milanese non hanno le antenne verdi in testa: si parla, più semplicemente, di tutti quei freakkettoni armati di controcultura e libretto rosso di Hoffman che tentavano di cambiare il mondo negli anni ’70 dello scorso secolo: “animali, fuorilegge, briganti, guerriglieri, sognatori, capitani dello spazio, viaggiatori visionari, anarchici, trovatori”. Un brutto giorno, però, scomparvero tutti quanti. Torneranno? Forse.  

LUCIO CORSI – ALIENI

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Anche in questo caso, siamo in odor di metafora. Gli alieni disegnati da Lucio Corsi sbarcano sul suolo di una piazza di un paese (dalle parti della Maremma, si suppone) ma le cose non vanno bene: c’è chi vuole far loro la guerra e chi preferisce aizzare il cane per non rischiare più di tanto. Alla fine vincono gli umani, gli extraterrestri vengono cacciati a calci nel sedere, un po’ come tutti i diversi che amiamo odiare, perché “così in alto noi non ci sappiamo andare”. 

PEPPINO DI CAPRI – I MARZIANI

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I marziani che ci piacciono. Che non fanno paura, che scendono da navicelle facilmente identificabili. Peppino di Capri canta una canzone sbarazzina a ritmo di para-para-para-pa, con gli extraterrestri nel ruolo di vecchi amici e non solo, perché: “dove siamo simili è certo in fondo al cuor, perché ci nascondiamo tutti insieme un po’ d’amor”. I marziani, in realtà, è una cover di Martian Hop, one-hit wonder portata al successo, nel 1963, dai nordamericani Ran-Dells. 

EUGENIO FINARDI – EXTRATERRESTRE

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Un classico caso di abduction. O quasi: il terrestre è sì rapito dagli alieni, ma su sua espressa richiesta. Una fuga dai problemi, dalla noia dalla vita. E un approdo in un pianeta sconosciuto. E, infine, la richiesta di tornare sulla Terra, con la promessa di ricominciare, di rimettere a posto i pezzi. Extraterrestre è un grande classico di Eugenio Finardi, uno dei brani più conosciuti del suo canzoniere, traccia di apertura di Blitz, album pubblicato in quota Cramps. 

ROBERTA GIALLO – CI SALVERANNO GLI ALIENI

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Ci salveranno gli alieni? È probabile. O, almeno, è questa la speranza di Roberta Giallo, che si affida a un testo visionario all’interno del quale è coinvolto un alieno doc del calibro di Giacomo Leopardi. Nel videoclip di Ci salveranno gli alieni partecipa, nel ruolo di se stesso, Red Ronnie, uno che di certi argomenti se ne intende. Solo un appunto: Red, già che c’eri, non potevi fare un fischio a Jimi Hendrix? Roberta Giallo avrebbe senz’altro gradito!

LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO – CURSED INVADER

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Maledetti invasori, che arrivano sulla Terra con le loro astronavi e non se ne vanno più. L’immaginario della band milanese è chiaro sin dalla ragione sociale, che richiama i b-movies e la fantascienza più fetida. Cursed Invaders, tratto da Trivial Visions, al momento l’ultima fatica discografica di La morte viene dallo spazio, è un viaggio intriso di acida psichedelia e space-rock, un trip cosmico fatto come si deve. 

MOGGI – SALTARELLO MARZIANO

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Si scrive Moggi, si pronuncia Piero Umiliani. Del Maestro fiorentino recuperiamo Tra scienza e fantascienza, album uscito nel 1976, nient’altro che una serie di sperimentazioni guidate dal suono dei sintetizzatori, tra minimalismo, un pizzico di funk e groove da cowboy spaziali. Saltarello marziano rientra nella categoria del minimalismo e ricorda da vicino il sound scheletrico di Kraftwerk e affini, non certo il saltarello marchigiano. 

FABRIZIO TAVERNELLI – KOLOSIMO

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Già il titolo dell’album è tutto un programma: Fantacoscienza. E poi, tanto per non farsi mancare nulla, Fabrizio Tavernelli ha scritto un romanzo dal titolo Quando gli alieni rapivano le mucche. La fantascienza è sempre stata tra le corde dell’ex Afa, che ha anche dedicato un pezzo all’ufologo (e molto altro) Peter Kolosimo. “Prima ora di scuola, c’è matematica, e la prof severa e cadaverica oggi interroga, e tu speri che sotto al banco ci sia un Ufo nero che ti possa risucchiare in un’altra dimensione”. Che poi è la speranza di tutti, non solo dagli studenti vessati dalla prof di matematica.  

PS: Grazie a Monica Mazzoli!

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L'articolo Giornata degli Ufo: dieci canzoni che parlano di alieni di Giuseppe Catani è apparso su Rockit.it il 2024-07-02 07:47:00

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