Giuse the Lizia e Centomilacarie ma da bambini

Vi ricordate com’eravate da bambini? I due artisti, tra le rivelazioni degli ultimi anni, sì, e pure molto bene, tanto che ci hanno scritto una canzone per sfuggire alla vita adulta: “Piccoli piccoli”. Una conversazione tra loro sull’infanzia e un po’ di scatti d’epoca per voi

Centomilacarie e Giuse The Lizia - foto di Simone Biavati
Centomilacarie e Giuse The Lizia - foto di Simone Biavati

 Giuse the Lizia e Centomilacarie abbiamo imparato a conoscerli bene negli ultimi anni: entrambi sono passati per il nostro radar dei CBCR, anche se in anni diversi, entrambi hanno avuto nel MI AMI un bel trampolino di lancio, entrambi stanno scrivendo pagine importanti del pop italiano, il primo con la sua voce graffiata e un sound super fresco che sa raccontare alla grande la propria generazione, il secondo con brani struggenti che hanno già catturato l'attenzione anche di colleghi notevoli (qualcuno ha detto Salmo e Mace?).

I punti di contatto tra i due sono parecchi, tanto che ora li troviamo insieme in un brano dal titolo "Piccoli piccoli", che racconta di quanto possano spaventare gli ostacoli della vita adulta rispetto ai ricordi di quella che era l'infanzia. Li abbiamo quindi messi vicini a chiacchierare proprio di quei tempi, di come sono cambiati da allora e di come la musica è entrata nella loro vita. Il tutto assieme a un po' di foto d'epoca.

video frame placeholder

C: Tu che bambino eri?

G: Guarda, ero un bambino estroverso e molto polemico. Già da piccolo mi chiamavano “l’avvocato” perché difendevo sempre i miei cugini e i miei fratelli con dei discorsi senza senso, parlavo senza fermarmi. Avevo questa verve che adesso ritrovo un po’ anche in quello che sto studiando. E poi giocavo a calcetto, almeno fino agli 11 anni, poi ho mollato perché non ero abbastanza forte. Ecco, mi descriverei così: un bambino polemico e calciatore.

C: Invece io da piccolo facevo arti marziali per gioco e mi piaceva molto nuotare (cosa che amo ancora fare). Poi giocavo alla play e mi scassavo di giochi giapponesi.

centomilacarie.JPG

Centomilacarie da piccolo

centomilacarie 2.JPG

Centomilacarie da piccolo

centomilacarie 3.JPG

Centomilacarie da piccolo

centomilacarie 4.JPG

Centomilacarie da piccolo

G: Questo in provincia di Varese, no? Ti manca quella dimensione rispetto a Milano?

C: A me la provincia di Varese piace tanto, anche se non ci sono molte cose da fare, come in ogni provincia italiana. Rispetto a Milano c’è molta differenza: a Milano sei molto servito dal punto di vista dell’intrattenimento, sociale e non. Il fatto che in provincia non ci sia tanto ti spinge comunque a trovare un modo per divertirti a modo tuo, creandoti degli spazi e delle esigenze alternative. Per me è stato così con la musica: dove non c’era nulla sono riuscito a creare qualcosa.

G: Qual è la prima canzone che hai scritto?

C: La prima canzone vera è stata Strappami la pelle a morsi, il resto erano solo melodie a caso che pescavo in testa, risultato di pezzetti di canzoni che avevo ascoltato negli anni.

giusethelizia.jpg

Giuse the Lizia da piccolo

giusethelizia 4.jpg

Giuse the Lizia da piccolo

giusethelizia 2.jpg

Giuse the Lizia da piccolo

giusethelizia 3.jpg

Giuse the Lizia da piccolo

G: Come è arrivata la musica nella tua vita?

C: Più che per esigenza all’inizio forse mi sono avvicinato per noia, con i miei amici, nei parcheggi. Quando ho scritto la prima canzone sentivo un'emozione strana; una sorta di batticuore. Sembrava che mi fossi innamorato di una tipa e non uscivo di casa per “cucinare” sui fogli. Per te, invece?

G: Be', il primo contatto che ho avuto con la musica è stato con i pezzi che ascoltavano i miei genitori in macchina. Tra tutti, il primo artista di cui mi sono davvero innamorato è stato Battiato, che tuttora continua ad essere il mio artista preferito. È una cosa che ci accomuna tutti in famiglia, quasi una tradizione. Con lui non c’è soltanto un legame musicale ma anche umano, lo sento molto vicino. Poi è arrivata davvero più tardi, al liceo. Ricordo ancora il momento in cui ho suonato a mio padre Wish You Were Here dei Pink Floyd, la prima canzone che ho imparato alla chitarra (in realtà solo il riff iniziale). Quando l’ha ascoltata è rimasto stupito: era suonata malissimo, però si è gasato un sacco.

C: Avevi già capito che volevi fare quello nella vita?

G: In realtà quello è arrivato molto dopo, al primo live con band al MI AMI, nel 2022, che è stato una scarica di adrenalina incredibile. Avevo fatto uscire soltanto due EP, o forse neanche, però vedevo la gente gasata che cantava le mie canzoni sotto il palco. Lì mi sono davvero reso conto che in quello che facevo c’era qualcosa che coinvolgeva le persone.

---
L'articolo Giuse the Lizia e Centomilacarie ma da bambini di Giuse The Lizia e Centomilacarie è apparso su Rockit.it il 2024-07-28 16:32:00

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia